Il Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno rincara la dose con una nuova lettera al presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, e a tutta l’assemblea Ars. La richiesta è di mettere fine allo “scempio previsto dal progetto che sconvolgerà irrimediabilmente la vivibilità del territorio”
I lavori di bonifica da parte di Terna, propedeutici alla realizzazione dell’elettrodotto, sono già iniziati. L’ultima contestazione è di qualche giorno fa: un gruppo di persone ha protestato nel cantiere di San Piero Niceto dove erano in atto gli interventi.
Terna contro tutti. Le opposizioni sono arrivate infatti da ogni parte. In prima linea il Coordinamento Ambientale Tutela del Tirreno che rincara la dose con una nuova lettera al presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, e a tutta l’assemblea Ars. La richiesta è di mettere fine allo “scempio previsto dal progetto che sconvolgerà irrimediabilmente la vivibilità del territorio”.
La protesta si basa su un punto fondamentale. L’elettrodotto verrà costruito in una zona ad alto rischio ambientale. La preoccupazione condivisa da tutti i comuni interessati, dai sindaci ai cittadini, riguarda le conseguenze che aggraverebbero una situazione già drammatica. Terna, secondo il Coordinamento, fa orecchie da mercante: prosegue nei lavori nonostante tutto e “contravvenendo a specifiche previsioni della Comunità Europea, di cui gradisce i finanziamenti, sulla informazione e coinvolgimento delle popolazioni interessate, ha fatto di tutto per tenerlo nascosto”.
“Terna sa di avere in esercizio, nella purtroppo nota zona di Passo Vela del Comune di Pace del Mela – prosegue il Coordinamento ambientale – un elettrodotto a 380 KV, modificato negli anni, posto perfino a 19 metri dalle abitazioni. Nonostante il numero di ammalati di patologie tumorali sia cresciuto in maniera abnorme nella zona, Terna continua a subordinare la delocalizzazione del vecchio elettrodotto, ad una pronta ed deferente accettazione del nuovo elettrodotto aereo”.
Eppure, nonostante i dati sull’inquinamento e sulla comprovata presenza di patologie tumorali ad esso collegate, lo stop per Terna non è mai arrivato. La società porta avanti un diritto che nessuno ha vietato. La battaglia sarà lunga e dolorosa. Il “no” arriva dai sindaci di tutti i comuni che hanno firmato un protocollo d’intesa contro l’elettrodotto, per motivazioni di ordine ambientale, salutistiche e di pericolo in caso di evento sismico.
Rivedere il progetto, è quello che chiedono a gran voce i firmatari del protocollo e il Coordinamento ambientale, anche in considerazione del fatto che in Calabria lo stesso progetto è stato rivisto, con l’adozione di misure di sicurezza nei punti critici.
“Sig Presidente della Regione, Sigg.ri Assessori, Sigg.ri Deputati, registriamo l’esasperazione delle nostre comunità; nel corso delle varie assemblee tenutesi alla Provincia Regionale di Messina diversi Consiglieri Provinciali hanno comunicato a Terna di essere disposti alla disobbedienza civile pur di fermare l’opera; sono tante le associazioni disposte ad una forte mobilitazione per bloccare un progetto che non ci convince e che sicuramente ci danneggia; è una situazione di allarme sociale per il quale Vi chiediamo un autorevole intervento affinché Terna tenga conto delle istanze che provengono dalle comunità che vivono e che vogliono continuare a vivere il territorio”. (Giusy Briguglio)