Il Consiglio provinciale vota le misure correttive richieste dalla Corte dei Conti per evitare il dissesto e stigmatizza l'operato dell'amministrazione Ricevuto che in queste settimane sull'argomento non ha avviato il confronto nè predisposto alcun atto. Intanto in Aula si registra lo scontro tra il presidente Fiore e il consigliere Cerreti sul caso Avis e allarme raccolta sangue.
Nell’ultimo giorno utile dato dalla Corte dei Conti per evitare l’avvio della procedura di dissesto il Consigliere provinciale vota in corner le misure correttive nella totale inerzia dell’amministrazione Ricevuto.
A sottolineare le responsabilità della giunta sia in questa vicenda che nelle fasi che di fatto hanno comportato l’intervento della magistratura contabile è un ordine del giorno votato in Aula da 11 consiglieri favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti. L’ordine del giorno farà parte integrante della documentazione approvata dal Consiglio e che adesso sarà trasmessa alla Corte dei Conti che aveva richiesto ad ottobre una serie di misure correttive per evitare il rischio dissesto. La situazione di Palazzo dei Leoni non era cronica come quella di Palazzo Zanca, ma la Corte dei Conti aveva individuato le noti dolenti di casse ormai ridotte allo stremo.
Peccato che da ottobre ad oggi la giunta non abbia mosso un dito per mettere nero su bianco ipotesi di misure correttive, come sottolineato dall’ordine del giorno votato oggi, primi firmatari Pippo Rao (Pd) e Franco Andaloro (Prc) e nel quale si ribadiscono le responsabilità dell’amministrazione nelle carenze gestionali che hanno comportato il successivo intervento della magistratura contabile.
“Il Consiglio provinciale da anni chiede che l’Ente metta in atto misure adeguate per una gestione economica-finanziaria corretta ed improntata ai criteri di buona amministrazione, sempre inascoltato ed ignorato- scrivono i consiglieri- ed anche sui rilievi fatti dalla Corte dei Conti, da anni, i consiglieri provinciali hanno incalzato la Provincia stigmatizzando il modo di gestire l’Amministrazione . Sulla delibera relativa alle misure correttive si è registrata l’assoluta ignavia dell’Amministrazione che non ha accompagnato né sostenuto il Consiglio nell’adempiere a quanto richiesto dalla Corte dei Conti”.
Per comprendere l’accaduto basta vedere quanto sta accadendo nel Palazzo di fronte, dove il commissario Croce (ma se vi fosse stato il sindaco lo avrebbe fatto la giunta) ha trasmesso al Consiglio comunale uno schema di misure correttive richieste dalla Corte dei Conti che poi l’Aula ha vagliato e votato. A Palazzo dei Leoni invece son trascorsi i termini indicati dalla magistratura contabile senza che nulla si muovesse ed alla fine oggi l’Aula ha approvato gli interventi richiesti, che vanno da una migliore gestione delle Partecipate alla vicenda dei debiti fuori bilancio.
“ Il comportamento dell’amministrazione- continuano Rao e Andaloro- ha fatto sì che il Consiglio provinciale arrivasse all’ultimo giorno utile per adempiere ai rilievi della Corte dei Conti rifiutandosi di confrontarsi nelle sedi tecniche e politiche con i consiglieri per la messa in essere dei correttivi da attuare. Vogliamo ricordare invece che la giunta è, in assoluto, l’unica responsabile dello stato delle cose”.
Con l’ordine del giorno approvato il Consiglio provinciale stigmatizza e biasima l’Ente individuandolo come responsabile delle condizioni in cui si trova la Provincia.
“Censuriamo inoltre l’amministrazione per il grave comportamento tenuto in merito alla predisposizione delle delibere in oggetto, mostrando assoluta indifferenza per le possibili conseguenze ed irresponsabilità per le ripercussioni che potrebbero esserci”.
In sintesi l’Aula ha votato le misure richieste dalla Corte dei Conti per evitare l’iter che porta al dissesto in “splendida solitudine”, da qui la decisione di allegare alla delibera anche l’ordine del giorno che chiarisce e separa le diverse responsabilità. Le acque non sono comunque tranquille, come dimostra il fatto che nei giorni scorsi la Cassa depositi e mutui ha respinto 16 su 17 richieste d’accensione da parte della Provincia, comportando la mancata erogazione di 8 milioni e mezzo di euro sugli 11 richiesti e destinati alle opere pubbliche del territorio.
A margine della seduta di oggi si registra anche lo scontro tra il presidente del Consiglio provinciale Salvino Fiore e il consigliere Roberto Cerreti a proposito dell’allarme lanciato dall’Avis nei giorni scorsi sulla sospensione della raccolta sangue ed emoderivati. Cerreti aveva chiesto di intervenire sull’argomento per esprimere solidarietà all’Avis provinciale costretta a sospendere il servizio a causa del mancato rinnovo della convenzione con l’Asp5.
“Sino a stamane ero convinto che al malcostume di un Consiglio Provinciale gestito alla “carlona”, richiamato all’ordine ed alla retta via dalle altre Istituzioni, come nel caso della Corte dei Conti, si potessero trovare dei limiti- scrive il consigliere- ma sciaguratamente non è più così. Quando ad un Consigliere viene impedito di poter intervenire per comunicazione urgente circa l’impossibilità dell’Avis di poter continuare il fondamentale servizio di raccolta di sangue ed emoderivati sul nostro territorio, facendo saltare oltre 9.000 flaconi di sangue all’anno per le strutture ospedaliere di Taormina e Messina, vuol dire che si è veramente arrivati al fondo di un barile, fatto di silenzi e omertosi atteggiamenti magari di chi, conoscendo bene i nomi e cognomi dei protagonisti dell’antipatica vicenda, vuole tentare di soprassedere a difesa estrema di quel Sistema che ci ha condotto alla rovina sociale.
Pertanto, esprimo piena solidarietà all’AVIS provinciale che in questi giorni conduce un’importantissima battaglia per la riattivazione del servizio e soprattutto per essere ricevuto dal Commissario dell’Asp 5 Manlio Magistri. Garantirò il mio personale impegno in un’interlocuzione con la Presidenza della Regione e con l’Assessorato alla Salute nell’interesse di una rapida risoluzione dell’incredibile vicenda”.
Rosaria Brancato