Da AmaReggio "bacchettate" a Cannizzaro: "Chi ama Reggio la difende, non la usa", lamenta Morisani, tracciando la presunta strumentalizzazione dell'evento
L’inaugurazione del Waterfront provoca, indirettamente, lo sdegno di AmaReggio.
Evidenzia il portavoce Pasquale Morisani, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, che “si è dovuto attendere parecchio per “l’inaugurazione” di un’opera da tempo già fruibile. Tutto rinviato per consentire la kermesse politica di un sindaco che ha messo in ginocchio la città, l’ha sommersa di rifiuti, l’ha resa sofferente nell’economia e nell’anima. Un sindaco che per ben sette anni ha bloccato cantieri e progetti privando la città di opere importanti e causando la perdita di centinaia di milioni di euro già stanziati”.
Un sito” progettato e finanziato dal centrodestra” che finalmente apre i battenti. O no? “L’apertura di quest’opera, in realtà, si figura solo come una manifestazione di propaganda per cercare di mascherare il vuoto amministrativo di chi per anni non ha saputo fare altro che collezionare proclami – afferma Morisani -. La passeggiata del Waterfront, già progettata e finanziata dal centrodestra di governo, oggi diventa il simbolo di un fallimento che dura da anni! Il tratto inaugurato, infatti, si trova incastonato tra il Lido comunale, abbandonato e precluso alla città nonostante i 4 milioni pronti dal 2011 per la riqualificazione integrale; l’Arena Lido che fu lasciata dal centrodestra cantierata in fase avanzata e con una dote in arrivo di quasi due milioni per il completamento; e infine il Porto che oggi è ancora chiuso anche per una semplice passeggiata e privato della grande opera del Museo del mare che adesso si vorrebbe rispolverare dopo aver perso oltre 50 milioni”.
Ed ecco la polemica che non t’aspetti: ad AmaReggio non fanno il nome ma il riferimento sembra inequivocabile al deputato di Fi Ciccio Cannizzaro, che ha fatto sapere a dispetto delle sue tante lamentele che ci sarà… Per Morisani & C., invece, “Chi si presta a questo giorno, per un’opera pronta da mesi ma fatta da altri, rende possibile l’ennesima truffa alle spalle di una città dolente e che ha bisogno di una politica chiara e lineare, che tracci il margine tra ciò che è utile e giusto per la collettività e ciò che non lo è, tra ciò che si fa per amore e quello che si vuole rappresentare per convenienza”. In definitiva, secondo AmaReggio, “chi ama Reggio la difende, non la usa!”.