Il Tdl ha scarcerato tre dei cinque arrestati nell'operazione "Zefiro" su presunte irregolarità negli appalti per l'eolico nel messinese. Torna libero anche il sindaco di Fondachelli Fantina, Francesco Pettinato. Ridimensionate anche parte delle accuse. Gli arresti erano scattati il 15 febbraio scorso.
Tornano libere tre delle persone arrestate dai Carabinieri il 15 febbraio scorso nell’operazione “Zefiro” che aveva passato al setaccio le gare di appalto per la costruzione dei parchi eolici “Alcantara e Peloritani”. I giudici del Tdl di Messina hanno disposto la scarcerazione del sindaco di Fondachelli Fantina, Francesco Pettinato, di Giuseppe Pettinato, imprenditore e cugino del primo cittadino e del funzionario comunale Giuseppe Catalano. I tre devono rispondere d’induzione alla concussione. Istanza di scarcerazione respinta, invece, per l’imprenditore Michele Rotella, e per Santi Bonanno il primo accusato di estorsione, il secondo di concorso esterno in associazione mafiosa. Di truffa e altri reati rispondono a vario titolo gli altri 11 indagati: Angelo e Filippo Rotella, soci del padre Michele nella Caroter, Patrizia Intagliata della Cobifur, l’impresa di Bonanno, Carmelo, Santino e Antonino Gulino Angelo Criffò della Elicona Scafi, Andrea Candelora, Luca Capra, Laura Vaccaro e Ricardo Moro Martyn della Ges Spa. Le indagini, avviate dai carabinieri nel 2009 hanno permesso di individuare un sistema illecito di affidamento degli appalti e dei lavori per la realizzazione dell’impianto eolico “Alcantara–Peloritani” che prevedeva la realizzazione di 63 aerogeneratori per una potenza complessiva di 57.6 MW, distribuiti su due lotti.
Nel corso delle indagini gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri hanno così potuto accertare anche l’episodio che ha portato dietro le sbarre il sindaco di Fondachelli Fantina. Come spiegato in conferenza stampa dal comandante provinciale, colonnello Stefano Spagnol e dai sostituti Verzera e D’Anna “il primo cittadino Francesco Pettinato in concorso con Giuseppe Catalano, funzionario comunale dopo l’inizio dei lavori, ha sospeso l’esecuzione degli stessi, ritardando il rilascio delle autorizzazioni relative al loro prosieguo, per costringere la società appaltatrice ad affidare, alla ditta del cugino i lavori per la costruzione di alcune sottostazioni di raccordo elettrico, e far assumere persone da lui segnalate”.