A Villa Cianciafara il rito del caffè Etiope con caffettiera in terracotta. Il nome deriva dalla caffettiera in terracotta, un’ampolla dal collo lungo e stretto chiamata Jebenà
Sabato 9 marzo 2013 con inizio alle ore 17.00 presso Villa Cianciafara a Zafferia, l’Associazione Jobel e la Parrochia San Nicolò di Bari presentano “Jebenà – Un caffè lungo X secoli”, l’antico rito Etiope del caffè sarà lo sfondo di una serata di Beneficenza Missionaria“. Interverranno: – Prof. Giuseppe Amedeo Mallandrino; – Monsignor Santo Gangemi; – Suor Margherita.
Come precisa lo stesso sito web dell’Associazione, Jebenà Onlus è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale interamente composta da volontari; i progetti si basano sull’auto-organizzazione e sul principio di reciprocità: a tutte le persone che ricevono aiuto è richiesto di impegnarsi per aiutare gli altri.
L’associazione con finalità di solidarietà sociale svolge attività di assistenza sanitaria, beneficenza, istruzione e formazione a persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, economiche, sociali e familiari, con particolare riferimento a componenti di collettività estere relativamente agli aiuti umanitari.
Il nome deriva dalla caffettiera in terracotta, un’ampolla dal collo lungo e stretto chiamata Jebenà.
Il rito del caffè in molti Paesi del Corno d’Africa è una vera cerimonia: i chicchi di caffè vengono tostati e macinati subito prima della preparazione della bevanda; intanto la Jebenà è riempita con acqua e posta sul carbone.
Quando l’acqua raggiunge l’ebollizione viene aggiunto il caffè ridotto in polvere, lo zenzero e altre spezie. Infine, per impedire che la polvere di caffè venga versata nella tazzina, viene posta un po’ di paglia all’estremità della Jebenà. Il caffè Etiope è pronto e naturalmente ne seguirà la degustazione. (Tito Lanciano)