La giunta decide l'abolizione delle Province ed il primo a dichiararsi entusiasta ed a chiedere che non sia un annuncio-farsa è il segretario regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia, lo stesso che, pochi mesi fa, ha varato insieme a Ricevuto la giunta provinciale record a 15 assessori e che non ha mai disdegnato le poltrone.Dopo le Politiche si sta spostando più a sinistra di Crocetta....
L’abolizione delle Province, il congelamento delle elezioni provinciali di maggio e la creazione di Liberi Consorzi tra comuni senza cariche elettive né indennità è solo al primo passo. Il ddl varato nella notte scorsa dalla giunta Crocetta è infatti da oggi al vaglio dell’Ars insieme ad altri nove testi. Non v’è dubbio che al di là delle dichiarazioni ufficiali sull’intesa raggiunta tra il governatore e la sua maggioranza ( Pd, Udc, Dpr, Megafono), il testo dovrà passare sotto le forche caudine dei deputati che potrebbero, come la tela di Penelope disfare di notte quel che altri hanno tessuto di giorno, complice il gioco del voto segreto e degli emendamenti. Non sappiamo che riforma alla fine uscirà fuori al di là dei toni trionfalistici di ieri. Il primo a dichiararsi entusiasta dell’abolizione delle Province è stato il segretario regionale dell’Udc Gianpiero D’Alia che dopo alcune fibrillazioni con Crocetta sembra aver ritrovato l’armonia dei tempi d’agosto.
“Siamo soddisfatti di una decisione che auspicavamo da tempo immemorabile. Sopprimere le Province non deve però configurare il mantenimento in vita di inutili carrozzoni” ha dichiarato a caldo ieri D’Alia dimenticando che proprio sull’abolizione delle Province nei giorni scorsi i rapporti tra Crocetta e gli Udc (in particolare il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che chiedeva il rispetto dei tempi e del lavoro della Commissione) avevano iniziato a scricchiolare. Ed oggi rincara la dose: “Non voteremo mai un testo burla sulle province- dichiara D’Alia- Siamo per l'abolizione delle Province con il contestuale trasferimento delle funzioni a comuni e regione, siamo per la fusione dei comuni al di sotto dei 10 mila abitanti, per l’obbligo di unione dei comuni al di sotto dei 50 mila. Non basta cambiare il nome alla Province chiamandole “unioni dei comuni” aumentandole persino di numero, perché in quel caso sarebbe una burla”. In pochi giorni il parlamentare centrista si è spostato più a sinistra di Crocetta, scavalcandolo fin quasi a superare persino le posizioni del M5S. Eppure, fino a pochi giorni fa, i rapporti con il governatore stavano diventando tesi. Crocetta aveva contestato la decisione dell’Udc di allearsi con Monti “se fossero rimasti con noi avremmo vinto al Senato”, ma anche le Province e l’avvicinamento delle posizioni del Presidente a quelle dei grillini erano state fonte di malumore, al punto da far dichiarare a Crocetta: “ Ardizzone sulle Province dice una cosa, il suo partito ne dice un’altra, il gruppo un’altra ancora”.
Sabato scorso D’Alia aveva invitato il governatore ad avviare un confronto con la maggioranza sia sulle Province che sulle candidature alle prossime amministrative, per riproporre lo schema che ha portato alla vittoria in Sicilia. L’eccessivo spostamento di Crocetta su quello che Grillo ha definito il “modello Sicilia”, e il timore che le sirene grilline facciano sempre più presa sul governatore deve aver iniziato a preoccupare i centristi che adesso si dichiarano entusiasti dei tagli. A prescindere dal fatto che ancora non sappiamo quale testo finale voterà l’Ars e siamo certi che i franchi tiratori qualche scherzetto lo faranno, sorprende questo “fervore” da parte di un partito che, finora, ha dimostrato una certa allergia ai tagli delle poltrone. Che oggi D’Alia dica “aboliamo le Province, aboliamo i carrozzoni, riunifichiamo i piccoli comuni” un po’ stupisce, non solo pensando all’esercito di amministratori e consiglieri centristi disseminati in ogni dove, ma anche al fatto che appena nel luglio scorso proprio il parlamentare messinese ha varato, d’amore e d’accordo, la giunta record a 15 alla Provincia di Messina finita su tutti i giornali. Un matrimonio, quello con il Pdl di Ricevuto, davvero solido se resiste da un lato all’irrefrenabile voglia di abolirle, come lo stesso D’Alia ha dichiarato “da tempo immemorabile”, dall’altro alle continue scappatelle dell’Udc che è andata a nozze col Pd alla Regione, con Monti al Parlamento e si appresta a un nuovo fidanzamento con i democratici al Comune.
Ma a quanto pare le sirene grilline troppo vicine a Crocetta, che vuol donare a Bersani la foto di una Sicilia-laboratorio, iniziano a intimorire i centristi, usciti acciaccati dalle Politiche. Fu così che D’Alia, dopo decenni di una politica di distribuzione di poltrone, carrozzoni compresi, si è svegliato grillino, anzi ultra grillino. Ed oggi oltre all’abolizione delle Province si spinge a chiedere quasi di raderle al suolo, eliminare i piccoli comuni, unificare i medi. Nelle prossime ore, prima che i “suoi” gli ricordino che ci sono tante pedine che rischiano di restare a spasso, se nessuno lo ferma in tempo arriverà a chiedere l’abolizione dei condomini.
Rosaria Brancato
Lasciatemelo dire senza essere censurato: CHE SCHIFO!!
D’Alia è il classico esempio di politico di professione, pronto a fare e disfare pur di conservare un minimo di consenso che gli permetta di mantenere il potere e, quindi, la poltrona.
Siamo stanchi di questi individui, di queste giunte allargate con lo scopo di creare bacini di voti clientelari. Tutto questo ricorda molto i 50 (cinquanta!!) esperti a titolo gratuito che il buon Buzzanca aveva inserito al comune.
Cambiamento significa soprattutto liberarci da tutto questo marciume!!
SEMPRE PRONTI A SALIRE SUL CARRO DEI VINCITORI…D’ALIA SCENDI E FATTELA A PIEDI
DIFFERENZE GRILLO E D’ALIA..
grillo è per l’abolizione della province e mostrandosi coerente non candida i ragazzi del movimento 5 stelle alle elezioni di tale ente, D’alia si dichiara contrario ma mantiene se non erro i suoi uomini con nanni ricevuto..secondo voi chi merita fiducia e chi è credibile?
D’Alia non creda di essersi assicurato ancora un quinquennio parlamentare, perchè il Parlamento potrebbe dissolversi nel giro di 6 mesi.
Pensa forse che fare da cavia agli esperimenti grillini gli possa servire?
Purtroppo la Storia (materia di studio) non ha insegnato nulla a nessuno, tanto che ancora non si riesce (o non si vuole, che è ancora peggio) ad interpretare il fanatismo grillino.
Al prossimo giro elettorale anche l’UDC sparirà dalla scena nazionale. Questo è il più grande caso di “prostituzione politica” per consentire a certi personaggi, cha hanno fatto molti danni, di sopravvivere.
Ma ci vuole molto a capire che lo scavalcare a sinistra Crocetta ed il m5s serve STRUMENTALMENTE a D’ALIA per creare caos.confusione per giustificare l’immobilismo e lo status quo ?
Il connubio comprovato fra amministratori e dirigenti nella gestione del “bene pubblico” la causa fondamentale dell’affossamento delle pubbliche amministrazioni. quella del nostro Comune (Messina), compreso. Voglio ricordare che l’UDC, consapevolmente e per soddisfare la propria sete del potere, è stata la stampella del PDL nelle amministrazioni recenti targate “Buzzanca”. Se a questo connubio aggiungiamo quello delle istituzioni cittadine che contano, ogni riferimento, per rispetto alle altrui intelligenze, è fa ritenersi, oltre che offensivo, irrituale, la frittata è ben cotta e servita ai cittadini messinesi, Se questo connubio non sarebbe esistito, il nostro Comune (di Messina) non si sarebbe trovato in queste condizioni di “dissesto economico e finanziario”, oltre che morale. Da ex DC, a Popolare, da CDU al UDC, alle recenti regionali ed alle nazionali ho votato e fatto votare per il rinnovamento e, quindi per il movimento cinque stelle, ritenendo più utile sottovalutare il mio futuro dato che me lo ritrovo alle spalle mentre quello che conta è il futuro dei nostri giovani. Certo se non ci fosse stato Monti il nostro Gianpiero sarebbe tornato, perché rottamato, a fare l’avvocato. L’UDC, già da anni, rappresenta la storia, il futuro appartiene a che vuole demolire il passato e creare il nuovo, con l’ausilio di giovani, onesti e volenterosi. Il PDL con un Berlusconi al limite delle proprie inventive che giovano più a reclamizzare prodotti di consumo che provvedimenti legislative a favore della comunità italiana,sia che Bersani, incollato alla poltrona che, per dignità politica, avrebbe dovuto lasciare per non essere stato capace, quale leader proposto falle primarie truccate, di garantire un governo al Paese, si colloca il nuovo che vuole un Paese libero e non più governato da professionisti che se ne sconosce quale è la loro vera ed effettiva professione che potrebbero esercitare fato che la presenza sui questi, la vera ed onesta politica, ritiene di poterne fare a meno. Grillo ha compreso il disaggio degli italiani e che se dovessimo essere chiamati a nuove elezioni, le conseguenze che ne deriverebbero non potranno che essere devastanti. E ciò è conseguenza del movimento cinque stelle il cui leader, reperendo il disagio degli italiani ha saputo cavalcare la protesta trainandosi un popolo che, stanco e deluso, ha voluto darne forza con i propri suffraggu. Si disse che dopo le elezioni tutto sarebbe stato diverso. E questo si è avverato.
20 Crocetta in Italia,e tanti D’alia a casa con la sua bella pensione a leggere il giornale .Poi ricordera’:Cuffaro,Berluska ed all’inizio Lombardo.
ART.21 COSTITUZIONE. Una delle accuse risibili del PARTITO DEMOCRATICO e del POPOLO DELLA LIBERTA’, prima delle elezioni, era la presunta incapacità di governare di 5 STELLE, e la città di Parma, sindaco grillino, era portata ad esempio di amministrazione incerta e confusa. I PARMIGIANI, lunedì 25 febbraio, hanno fatto piazza pulita di queste fandonie, messe su ad arte dai partiti sostenitori di quel MONTI, solo tasse e innalzamento età pensionistica delle donne. I numeri non mentono MAI, a differenza dei politici di mestiere; elezioni comunali di Parma 2012, lista MOVIMENTO 5 STELLE 13.817 voti, il 19,9%, arrivò secondo classificato dopo il PARTITO DEMOCRATICO, conquistandosi il ballottaggio, stracciando il PD, che ottenne 17.472 voti, mentre il PDL 3275. Alle elezioni politiche della Camera 2013, per il comune di Parma, il MOVIMENTO 5 STELLE è stato votato da 30217 parmigiani il 28,3%, mentre il PD 30157 voti, il 32,97%, infine il PDL con 15.319, il 14,35%. Siccome la matematica non è un’opinione, nella città, in cui il gatto PD e la volpe PDL, cianciavono di delusione dei cittadini, ben 16.400 parmigiani in più lo hanno votato. SE QUESTA E’ DELUSIONE, AVANTI CON LE DELUSIONI.
c’è di peggio cioè
alcuni personaggi nella lista Megafono , almeno d’Alia è rimasto nell’UDC.
Guarda, con tutto il rispetto per la tua opinione, non mischiamo oro e piombo. La lista il megafono è vero che ha visto alcune immigrazioni da altri partiti, ma stiamo parlando pur sempre della lista di Crocetta, uomo integerrimo che lotta per la Sicilia ed i suoi diritti.
L’UDC non è altro che un partito ormai agonizzante che in passato, in vista di periodi di magra come quello odierno, ha distribuito poltrone a destra e a manca. Adesso, la ciliegina sulla torta la sta mettendo D’Alia con i suoi voli pindarici che toccano questa o quella forza politica, asseconda delle sue personali convenienze. Dici che è rimasto nell’UDC, io ti consiglio di aspettare qualche altro mese prima di fare affermazioni del genere. Vedrai che qualcosa cambierà ben presto con un colpo di scena che lascerà quasi tutti a bocca aperta.
tolte le province, Ricevuto diventa un ESODATO???
D’alia da tempo sostiene questa causa….sapete solo attaccare e fare facile populismo, leggete i sui twitter.
Sicuramente ha grosse colpe, non ha aureola, ma non spariamo nel mucchio. Prima documentiamoci.
Ora scappati di casa come i grillini, resettini,accorintini,e potrei continuare con altre 26 sigle, li mettiamo a governare, gente con la terza media e non capisce nulla di politica, leggi, diritto,economia….
Facciamo i seri, cosi sfasciamo tutto e non resterà più nulla.
non deve restare nulla appunto
Se a fare fallire il paese sono stati i politici/professori ben vengano i così detti “scappati i casa” con la terza media. E poi
non è vero ke i grillini nn sn istruiti o colti, hanno in tantissimi più lauree e master.. solo che in italia nn li hanno fatti lavorare, perchè i posti sn riservati ai figli della casta
università di messina e tomasello “docet”..
..se la Sicilia sta rialzando la testa lo si deve proprio all’onorevole D’Alia, che ha imposto la candidatura Crocetta. Ignoranti messinesi.