Il movimento politico passa al contrattacco: "Assessore non conosce il suo stesso piano Tari ed è smentito anche dal bilancio di Messina Servizi"
MESSINA – MessinAccomuna non le manda a dire all’assessore Musolino e risponde con fermezza alla replica incassata soltanto due pomeriggi fa. Il movimento politico, che si scontra ormai da tempo con l’amministrazione sull’argomento Tari (qui la nota di qualche giorno fa), attacca duramente con una nota che già nel titolo parla chiaro. “Musolino l’incongrua, smentita anche dal bilancio di MessinaServizi, è quanto recita la nota, che già dalle prime righe vuole assestare un colpo secco alle dichiarazioni dell’assessore: “Si direbbe che la stessa non conosce il piano Tari che sta proponendo al Consiglio”. Lo farebbe in due modi, secondo MessinAccomuna, confermando che dal 2019 il sindaco De Luca “ha abolito gli sgravi per le famiglie meno abbienti e ha destinato i relativi fondi a ulteriori spese per il servizio” e “dicendo che la Tari aumenta per le mancate riscossioni del 2014”.
Il bilancio di MessinaServizi
“Una bugia”, secondo il movimento politico, che spiega che “il fondo per le mancate riscossioni era aumentato a 4 milioni nel 2020, rimanendo inalterato nel 2021. Vuol dire che la Tari cresce non per le mancate riscossioni del 2014 ma per l’aumento dei costi voluto dall’amministrazione”. E dopo una prima parte in cui MessinAccomuna utilizza più la spada del fioretto, si passa al bilancio di MessinaServizi, citato nel titolo della nota: “l’equilibrio 2019 tiene conto della qualità dei crediti: se i crediti sono deteriorati, l’azienda deve istituire un fondo adeguato, come fatto nel 2020, con un fondo annuale di 4 milioni. Ma come: l’azienda è in surplus nel 2019, al punto di ‘restituire’ 900mila euro al Comune e, l’anno dopo, il Comune chiede ai messinesi 4 milioni, 2 in più dell’anno prima, per i crediti deteriorati? Chi ci sta prendendo in giro: l’azienda, l’amministrazione, o tutti e due?”
La domanda di MessinAccomuna
Al di là dell’aspetto tecnico della vicenda, la domanda che MessinAccomuna pone all’assessore e all’amministrazione è una sola: “Cosa ha fatto il Comune con questi 900.000 euro? Per legge e per giurisprudenza non si posso destinare i proventi della TARI ad altre spese che non siano il servizio dell’igiene urbana”. Il movimento chiede chiarezza e attende risposte.
se è riuscita a resuscitare anche questi allora la Sindachessa è veramente alla frutta 😀 😀
la nota di Messinaccomuna sembra che si basi su numeri e su fatti nero su bianco.
Il Consiglio li prenda in considerazione!!!