Ottimo il risultato raggiunto dalla raccolta differenziata a Messina. Merito del sistema di raccolta porta a porta esteso a tutta la città
MESSINA – La percentuale di raccolta differenziata nello scorso mese di giugno ha fatto registrare a Messina un forte balzo in avanti raggiungendo il 45,19%. In realtà i dati pubblicati da MessinaServizi nel suo sito istituzionale, evidenziano un trend di crescita costante che ha caratterizzato tutti i primi sei mesi del 2021. Si è passati, infatti, dal 22,29% di Gennaio, al 26,49% di Febbraio, al 27,91% di Marzo, al 31,34% di Aprile, al 34,70% di Maggio. Il brillante risultato ottenuto a Giugno, tuttavia, fa segnare un progresso ben più ampio dei precedenti. Viene così premiata la strategia portata avanti dalla società di gestione dei rifiuti che ha deciso di non deflettere dalla sua linea, nonostante le pressioni giunte da più parti.
La raccolta porta a porta funziona
D’altra parte bisogna dire che la raccolta porta a porta sta funzionando. Il servizio viene effettuato con regolarità e poche sono le lamentele per eventuali disservizi. Naturalmente c’è ancora da migliorare, soprattutto sul fronte delle utenze commerciali. Però è giusto dire che la rivoluzione nel sistema di raccolta dei rifiuti è avvenuta tutto sommato in tempi piuttosto rapidi e qualche pecca era inevitabile. E comunque non vedere più i cassonetti nauseabondi che prima abbrutivano tanti angoli della città è un risultato che solo chi è afflitto da irrimediabile partigianeria stenta a riconoscere.
Certo, come dimostrano le segnalazioni che giungono al nostro numero WhatsApp 366.8726275, c’è da combattere i comportamenti ignobili degli incivili, refrattari per varie ragioni ad adattarsi alle nuove regole. Però la percentuale di raccolta differenziata raggiunta a giugno è un segno di progresso in campo ambientale e civile prima sconosciuto alla nostra città. E se si guarda a quello che succede nella nostra dirimpettaia Reggio Calabria così come a Catania e Palermo si capisce l’importanza del risultato ottenuto. Va sottolineato in questo quadro che un obiettivo simile sarebbe stato impossibile senza la collaborazione della maggioranza dei messinesi che hanno adottato la differenziazione dei rifiuti, superando le perplessità iniziali.
La discussione sulla TARI
Adesso bisogna fare in modo che i benefici della raccolta differenziata si trasmettano anche in bolletta. In questo momento la discussione sul Piano TARI è bollente. L’opposizione in consiglio comunale contesta il fatto che ancora non si vedono i risultati sperati sul fronte del risparmio da retrocedere ai cittadini, anzi è previsto un aumento della tariffa, seppur contenuto. Da questo punto di vista, sarebbe opportuno che la discussione uscisse dalle secche delle polemiche e della sterile contrapposizione. Il confronto dovrebbe entare nel merito delle questioni che sono complesse e vanno esaminate in profondità e senza pregiudizi. Certo serve la volontà da entrambe le parti, senza lasciarsi andare alla pratica dell’aggressività verbale, ben nota al sindaco De Luca e adesso anche all’assessore Musolino. Quel che è sicuro è che con questo metodo si potrebbero correggere errori, sempre dietro l’angolo e migliorare la qualità delle scelte.
Ognuno deve poter svolgere il suo ruolo ed esprimere il suo punto di vista, senza rischiare il linciaggio mediatico. Non si tratta di combattere una guerra in cui mostrare chi è più forte, bisogna piuttosto sforzarsi di ragionare con lucidità e competenza, avendo come obiettivo l’interesse generale dei messinesi.
Non chiamateli incivili. Sono EVASORI
Ma scherzano: la differenziata doveva essere completata entro novembre 2018 e con almeno il 65%, questo era l’obiettivo (sic!!!). Su tutto il resto non stendiamo un velo pietoso: VERGOGNA!
Bene e speriamo presto ancora meglio. Ma che le strade della città – al di là dei cassonetti rimossi – sono un mare di cartacce plastica e ogni altro rifiuto , è sotto gli occhi di tutti. Cosa si aspetta a convocare tutti i percettori del reddito di cittadinanza e affidargli il compito di pulire? Ma regolarmente e giornalmente, non una tantum, regolarmente così come si percepisce regolarmente il reddito.
Io ho trovato una città sporca all’inverosimile e francamente la partigianeria la trovo più in chi si strappa le vesti per i cassonetti spariti, omettendo che la città brulica di sacchetti abbandonati in ogni dove, rendendola ben più invivibile di quando i cassonetti facevano bella mostra di se. L’amara verità, poi, è che ben oltre la metà del 2021 siamo ancora sotto del 20% rispetto alla percentuale minima che andava raggiunta tre anni fa.
Questi sono dati di fatto, la partigianeria la lascio agli altri.