Dieci mesi di silenzio sul procedimento amministrativo che dovrebbe affidare a privati la gestione degli spazi sociali ricadenti all'interno di Villa Dante. Il consigliere circoscrizionale, Santi Interdonato chiede notizie al commissario straordinario Croce
Il sospetto è che sia affondato nelle “sabbie mobili della burocrazia comunale”. Che abbia finito per soccombere alla “nota pratica di rimpallo di competenze tra un dirigente e l’altro”. Si tratta dell’atto di indirizzo che era stato dato con deliberazione di Giunta Municipale il 10 maggio dello scorso anno e con cui si prevedeva di affidare a privati, tramite procedura negoziata ad evidenza pubblica, la gestione degli spazi sociali ricadenti all’interno di Villa Dante.
Tante speranze, tante promesse che da dieci mesi si sono arenate nell’ombra dell’oblio, destinando molte delle strutture della villa a sicuro abbandono e futuro incerto. L’allarme proviene oggi da una nota indirizzata al commissario Croce dal consigliere della terza Circoscrizione, Santi Interdonato, che con lucidità mette a nudo le vergognose condizioni in cui versano impianti che pure potrebbero essere utilizzati per l’erogazione di servizi sociali preziosi per l’intera comunità.
Così il campo di calcetto è stato deliberatamente consegnato alla devastazione di vandali che lo rende pericoloso per l’incolumità dei ragazzini che ancora ne usufruiscono come punto di raccolta. Non migliori, poi, le condizioni del centro sociale per anziani che vanno ben al di là della fatiscenza dei locali, per culminare nella totale assenza di proposte e offerte ricreative, finendo per scoraggiare i cittadini ad utilizzare la pista da ballo che pure sarebbe sfruttabile durante la bella stagione. Anche l’anfiteatro giace dimenticato. Dichiarato inagibile, apre infatti le sue porte solo nelle rare occasioni di spettacoli estivi, per lo svolgimento dei quali le autorità competenti rilasciano una deroga ad hoc.
Eppure, nella sua delibera – prosegue Interdonato – la Giunta aveva conferito due mandati al dirigente del Dipartimento Urbanizzazioni Primarie e Secondarie e Arredo Urbano, Antonio Amato, nonché al dirigente del Dipartimento Spettacolo, Turismo, Sport e Tempo Libero, Salvatore De Francesco, in cui, presa conoscenza dell’endemica carenza di risorse e personale da parte di Palazzo Zanca, che non consentivano un’adeguata cura per gli spazi in questione, i due dirigenti erano chiamati ad “approntare il procedimento per l’individuazione delle attività e dei costi da porre a base di gara relativamente al verde attrezzato, ai campi da bocce ed al campo da calcetto” oltre che, naturalmente, anche riguardo il centro sociale e l’arena-teatro.
Termini di promessa che, tra l’altro, non avrebbero nemmeno comportato alcun impegno di spesa per il Comune e avrebbero anzi favorito l’accendersi di un piccolo circuito economico.
Di qui le perplessità del consigliere circoscrizionale, che chiede notizie in merito agli sviluppi di un procedimento amministrativo che – a meno di improvvisi ripensamenti o cambi di rotta da parte di Palazzo Zanca – dovrebbe ancora campeggiare tra le priorità all’ordine del giorno. (Sara Faraci)