I lettori di Tempostretto non si scandalizzano per i naturisti, Anita e Arcigay Messina chiedono una spiaggia ufficiale naturista come la Bulala di Gela
Il caso dei due nudisti multati a San Saba, la settimana scorsa, in una spiaggia in cui da decenni si pratica il naturismo, continua ad animare il dibattito pubblico. Il tratto di costa non è riconosciuto “nudista” dal Comune e su questo sono sorte tante polemiche; ma anche tantissime richieste di provvedere al riconoscimento di una spiaggia per naturisti a Messina.
Molte le opinioni anche sotto gli articoli di Tempostretto, tra i commenti dei lettori toccati diversi argomenti. Quali ad esempio l’importanza economica che potrebbe avere una spiaggia naturista all’interno del Comune di Messina; o la polemica contro i vigili urbani che hanno multato dei nudisti dandone più risalto ad esempio degli zozzoni incivili in città. Anche se su questo punto sottolineiamo come continuano mensilmente ad essere elevate multe per decine di migliaia di euro anche nel mese di giugno.
L’argomentazione economica è citata anche dall’Associazione Italiana Naturista che insieme all’Arcigay di Messina ha chiesto un urgente tavolo tecnico. Sono due gli scopi: revocare le multe ai due malcapitati e arrivare al riconoscimento ufficiale di una spiaggia per nudisti, così che i naturisti possano usufruirne liberamente senza rischiare sanzioni.
I lettori di Tempostretto in prima linea
In calce agli articoli sull’argomento, la community di Tempostretto ha animato un interessante dibattito. Citiamo ad esempio lo scambio avuto tra Anna, naturista convinta, e Rosaria, che ha compreso e accettato il punto di vista dell’altra, con la prima che fa notare come “rendere ufficialmente naturista la spiaggia consentirebbe ai veri naturisti di viverla liberamente e di frequentarla assiduamente e senza timore. Una spiaggia ufficialmente naturista potrebbe essere maggiormente controllata dai suoi fruitori stessi. Ricordiamo che l’inciviltà sta nelle situazioni di limbo e non dove c’è regolamentazione e trasparenza”.
Oltre alle argomentazioni che richiamano il buon senso civico, il commento di Peppe sottolinea l’importanza economica che può derivare dal riconoscimento di una spiaggia naturista a Messina. “Sarebbe una grande risorsa per la città, – scrive – un motivo in più per venire a Messina. Basta guardare cosa succede nelle altre località dove esistono spiagge naturiste”. O ancora un altro lettore scrive: “Sarebbe un ritorno economico importante per San Saba e comuni limitrofi, creando anche dei villaggi/camping”.
Infine tra alcuni commenti si legge lo sdegno per le multe elevate in spiaggia ai nudisti: “sporcizia ovunque, parcheggi selvaggi da ambo il lati e sui marciapiedi. Chiami i vigili e non vengono mai e poi fanno multe a gente naturalista”.Ancora Massimo che commenta come “in una città in cui le spiagge sono spesso piene di immondizia o lo sono i bordi delle strade che conducono ad esse, in cui gli accessi a mare sono chiusi da bellissimi cancelli o reti posti in terreni comunali o demaniali, ecco spuntare solerti tutori del “decoro” che multano chi vuole prendersi il sole integralmente”.
La posizione di Arcigay e Anita
L’Associazione Naturista Italiana fa fronte comune con l’Arcigay di Messina per dire basta alle sanzioni contro i naturisti. Le due associazioni si sono incontrate per parlare delle sanzioni irrogate nei confronti dei naturisti multati a San Saba.
“Abbiamo appurato che ci troviamo di fronte all’ennesima manifestazione di confusione normativa e che i due sanzionati si trovavano, distanti circa cento metri tra loro, semplicemente a prendere il sole nudi sulla spiaggia. Arcigay Messina e Anita lavoreranno insieme su due fronti: preparare un ricorso dinanzi al Prefetto per bloccare la multa dei due malcapitati di San Saba. In secondo luogo, con l’Amministrazione di Messina per iniziare un dialogo che potrebbe portare addirittura alla nascita della seconda spiaggia ufficiale in Sicilia dopo Bulala a Gela“.
Nudisti e ritorno economico
“Attendiamo l’incontro col Sindaco. Il naturismo creerebbe un forte indotto se solo ce ne rendessimo conto, come hanno fatto Croazia, Francia e Spagna. Anche attraverso collaborazioni come quella che sta nascendo con Arcigay Messina, con le future partnership che andremo a costruire con gli operatori turistici locali, le associazioni culturali e tutti quanti credono in un turismo rispettoso della natura e di tutti gli esseri viventi, la Sicilia potrebbe diventare meta privilegiata dei Naturisti”.