Il legame tra i rogazionisti messinesi e il centro nebroideo nel libro storico di padre Angelo Sardone, domani la presentazione.
Il rapporto tra il comune nebroideo e l’Opera dei rogazionisti nel lavoro storico di padre Angelo Sardone. Un rapporto che arriva fino ai giorni nostri: è galatese fratello Nino Drago, gestore della casa d’accoglienza e della mensa di Cristo Re.
La proficua missione. S. Annibale M. Di Francia a Galati Mamertino, edito a Bari nel 2020, sarà presentato l’11 agosto alle 18.30 all’Incubatore dei Nebrodi di Galati. L’iniziativa è promossa dal Comune, la Diocesi di Patti e la chiesa di Santa Maria Assunta del comune nebroideo.
Dopo i saluti del sindaco Nino Baglio, del presidente della Fondazione Crimi, Rocco Crimi, e del parroco, padre Vincenzo Rigamo, a illustrare i contenuti del volume saranno don Basilio Rinaudo, vicario generale della Diocesi di Patti, e Antonio Baglio, docente di Storia contemporanea dell’Università di Messina. chiuderà gli interventi l’autore. A moderare l’incontro sarà Fabio Cannizzaro, docente e saggista.
Il volume, frutto dell’appassionato lavoro di ricerca storica e documentaria di padre Sardone, studioso di grande sensibilità e rigore filologico, oltre che profondo conoscitore della realtà galatese, ricostruisce la storia del “primo incontro” dell’Opera di Sant’Annibale con il paese di Galati Mamertino e gli sviluppi del fecondo connubio tra l’impulso offerto dall’exemplum annibaliano e la risposta di alcuni giovani galatesi che consacrarono la loro vita all’insegna del dono della carità e della vicinanza agli orfani e ai poveri, operando nelle congregazioni rogazioniste.
Un rapporto speciale, un legame che affonda le radici agli inizi del Novecento, quando l’azione pastorale e di “reclutamento vocazionale” portata avanti dai Rogazionisti diede i suoi frutti, assecondando la vocazione religiosa di ben sei giovani, tutti appartenenti alla famiglia Drago, nel ramo di due fratelli. In questo quadro, si comprende bene come proprio in segno di riconoscenza e vicinanza nei riguardi di queste famiglie, lo stesso padre Annibale, alla fine del maggio 1909, compisse una visita di tre giorni nel comune nebroideo, lasciando un segno indelebile del suo operato e della sua spiritualità.
La proficua missione avrebbe prodotto esiti destinati a perpetuarsi nel tempo per giungere fino ai nostri giorni. Ancora oggi a un galatese doc, fratello Antonino Drago, è affidato il compito di gestire le Case di Accoglienza maschile e femminile e il servizio della Mensa di Cristo Re dei rogazionisti a Messina, dove ogni giorno vengono accolti e trovano la disponibilità di pasti caldi centinaia di persone segnate dall’emarginazione e dalla crisi economica.