Ferragosto di fuoco, sicuramente grazie a Lucifero, ma per la Calabria di più. Così, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, dopo i quattro lutti (cinque, includendo la tragedia di fine giugno a Montebello Jonico) subiti nel Reggino, “chiama” il Presidente del Consiglio dei ministri.
Del resto: se non ora, quando?
Con i tuoi occhi
«Il presidente Mario Draghi venga in Calabria a Ferragosto a verificare lo stato disastroso in cui versa il territorio vessato dagli incendi – scrive Falcomatà sui suoi profili social e in una nota diramata alla stampa –. Il fronte del fuoco non è ancora sotto controllo, montagne e colline continuano a bruciare: in queste ore si registrano enormi criticità nei comuni di San Luca, Cardeto, Roghudi, Roccaforte del Greco, Mammola, Gioiosa Jonica, Grotteria, San Giovanni di Gerace, Caulonia e Cittanova».
E poi ci sono famiglie evacuate e case rurali arse, migliaia d’animali bruciati vivi e le Faggete vetuste patrimonio Unesco a rischio. Per non parlare delle decine di frutteti e aziende agricole azzerate dai roghi.
Emergenza-agosto & emergenza-autunno…
Di qui, quindi, l’invito al premier per una visita ferragostana a Reggio Calabria e dintorni. Per verificare personalmente, certo. Ma soprattutto per «assumere provvedimenti straordinari che consentano d’arginare la situazione, risarcire i danni alle tante famiglie che nel fuoco hanno perso tutto e programmare un massiccio ed immediato intervento di messa in sicurezza del territorio per evitare che alle prime piogge, senza la protezione di alberi e piante, il disastro allarghi le sue proporzioni trasformando le montagne in fiumi di fango».
La prima visita di Draghi in Calabria da quando è a Palazzo Chigi sarebbe l’occasione, per il Governo centrale, di dimostrare concreta vicinanza. E d’affiancare «i sindaci, che da settimane combattono quasi in solitaria contro la piaga degli incendi».
Liberali europei: interventi straordinari sùbito
Si fa vivo anche un altro calabrese con proiezione nazionale, il presidente del Partito liberale europeo Francesco Patamia.
«Da calabrese seguo con particolare apprensione l’evolversi degli incendi nella nostra regione. Al disastro ambientale purtroppo si aggiunge il dolore – rileva il leader dei Liberali europei – per la perdita di vite umane, provo una rabbia e un’indignazione enormi. I danni sono incalcolabili».
Per questa ragione, fa sapere Patamia, «mi farò promotore a nome del partito che ho il compito di rappresentare, il Partito liberale europeo, della richiesta al presidente del Consiglio, Mario Draghi, d’interventi straordinari per il ripristino ambientale e di sostegni a favore di chi è stato danneggiato dalle fiamme. Noi calabresi amiamo la nostra terra visceralmente, vogliamo difenderla e vederla prosperare».
Lega: lottiamo insieme per salvare la Calabria
Gianfranco Saccomanno, commissario regionale della Lega, è perentorio: «Inverosimile» quanto si sta verificando della nostra terra.
«Non si può accettare che risorse millenarie vengano spazzate via da mano misteriosa, ma, certamente, criminale nella maggior parte dei casi. Un disastro prevedibile – argomenta Saccomanno – che, però, non si poteva ritenere poter creare l’attuale scenario catastrofico. Certamente ci sono delle evidenti responsabilità che non possono passare inosservate. Ma ora – asserisce il massimo esponente calabrese del Carroccio – è il momento di stringersi tutti attorno alle famiglie delle vittime e cercare, nello stesso tempo, di frenare quest’ondata di fiamme».
L’appello è affinché ogni elemento di supporto venga « messo in campo immediatamente: esercito, protezione civile calabrese e no, forze dell’ordine, polizia provinciale, vigili del fuoco, volontari, associazioni, cittadini». Perché «bisogna salvare la Calabria», scopo che deve vedere tutti allineati a remare insieme nella stessa direzione.
Da de Magistris accuse a politici locali e Governo
Ma, come da giorni ci si chiede anche in strada e nei bar, di chi è “la colpa” di tutto questo? Di piromani “cani sciolti”? Difficile crederlo.
Secondo il candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris «dimostrano che il disastro ambientale è responsabilità di piromani criminali, ma anche di politici che governano in Regione totalmente incapaci – così il sindaco di Napoli uscente -, travolti da indagini giudiziarie e impegnati solo ad assumere portaborse».
Nell’analisi dell’ex pm, peraltro, esistono pure responsabilità «del Governo e del Parlamento che hanno impedito di votare a luglio, dopo mesi di un governo senza legittimazione popolare. La sospensione della democrazia e l’assenza di istituzioni credibili stanno causando danni enormi alla Calabria».