Nino Molino è tornato nella a Messina sposando il progetto del Castanea Basket, anche quest’anno sarà a capo dello staff tecnico affiancando coach Frisenda
MESSINA – La sua fama lo precede, così come i tanti scudetti vinti e le tante soddisfazioni raccolte in tutti questi anni di carriera con i club e con la nazionale nel panorama cestistico femminile.
Da due anni, però, Nino Molino è tornato nella sua Messina, dove è iniziata la sua carriera e dove dopo tanti anni è stato accolto da una realtà che lo ha fatto sentire a casa. Adesso ha sposato il progetto dell’Asd Castanea Basket, per cui fornisce una consulenza tecnica che si rivela fondamentale ogni stagione.
Anche quest’anno sarà a capo dello staff tecnico della squadra, affiancando il coach Filippo Frisenda per questa nuova annata. Queste sono le sue impressioni a poche settimane dall’inizio del campionato.
La carriera di Molino
Nino Molino ha allenato squadre di pallacanestro nella maggiore serie italiana, vincendo due volte la Lega, una volta la Coppa Italia e due volte la Super Coppa, alzando sempre la qualità del gioco prodotto dalle sue squadre.
Ma non è tutto. La sua carriera vanta anche 3 promozioni dalla A2 alla A1; ha reso il Basket Bari campione d’Italia under 18; e ha conquistato una medaglia d’argento e una di bronzo con la nazionale italiana agli europei under 20.
La striscia di successi lo ha portato anche a collezionare diversi premi e riconoscimenti, tra questi: “Allenatore benemerito”, il premio “CNA”, quello “USSi”, quello “Donia” e, l’ultimo assegnatogli in ordine temporale, la “Palma d’argento Coni”.
Intervista
Quest’anno il Castanea sta puntando sui giovani, quali sono le sue impressioni?
«È impossibile fare delle valutazioni adesso: si tratta di una squadra molto giovane, il che ci porta a dire che avrà un ampio margine di miglioramento nel tempo, il che sposa il progetto a piccoli passi che la società a deciso di intraprendere e che al momento sta regalando i suoi frutti. Sui giocatori posso solo dire che imparerò a conoscerli strada facendo, nei loro pregi e nei loro difetti».
Pensa che il roster molto giovane della squadra possa influire negativamente sulle aspettative della società?
«La società ha le idee molto chiare. In soli due anni ha fatto un salto di ben due categorie e adesso ha come obiettivo quello di consolidarsi dal punto di vista strutturale e tecnico. C’è un progetto a lungo termine dietro ogni scelta, un progetto che prevede un ricambio generazionale per puntare sui giovani e costruire delle fondamenta solide. La società, la dirigenza e l’intera squadra vogliono muoversi a piccoli passi per arrivare in alto».
Quali sono secondo lei gli obiettivi a cui può puntare quest’anno la società?
«Io fornisco consulenza, gli obiettivi se li pone la dirigenza. Però, secondo me, l’obiettivo principale deve essere quello di fare un campionato tranquillo, cerchiando le difficoltà che ci saranno in questa categoria per poterle attenzionare e migliorare là dove ci sono stati problemi. Un processo, questo, che deve ripetersi di stagione in stagione».
Qual è il rapporto che la lega al Castanea Basket e perché ha deciso di sposare questo progetto?
«Sono stati i primi a contattarmi, dandomi un ruolo che non solo mi stava bene, ma che al tempo stesso mi permetteva di guardarmi intorno e valutare una eventuale chiamata in serie A1 femminile. Le proposte ci sono state, ma nessuna era abbastanza valida per farmi abbandonare questo progetto. Qui sto avendo a che fare con persone, collaboratori e dirigenti che ascoltano i miei consigli e che mi hanno messo nelle migliori condizioni per lavorare. Tutti questi fattori hanno fatto sì che la nostra collaborazione continui a generare frutti. Ed è per questo che anche quest’anno mi metterò a disposizione della società. Inoltre, un’altra cosa che mi ha spinto a restare è la continua ricerca di sinergia che il Castanea Basket fa nel panorama messinese, per cercare di costruire una rete che rafforzi la società e che produca vantaggi. Questo mi porta collaborare con più squadre e mi rende felice e soddisfatto».