Messina, 95 lavoratori della Città Metropolitana senza Peo. Cisl: "Marcia indietro inspiegabile"

Messina, 95 lavoratori della Città Metropolitana senza Peo. Cisl: “Marcia indietro inspiegabile”

Redazione

Messina, 95 lavoratori della Città Metropolitana senza Peo. Cisl: “Marcia indietro inspiegabile”

giovedì 07 Ottobre 2021 - 07:00

Giovanni Coledi denuncia il mancato riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali: "Si trovi una soluzione rapida"

MESSINA – Il rappresentante sindacale della Cisl Funzione Pubblica di Messina, Giovanni Coledi, ha scritto al sindaco De Luca e al segretario generale della Città Metropolitana, Maria Angela Caponetti, per chiedere un riscontro rapido sul riconoscimento delle progressioni economiche orizzontali ai 95 lavoratori che oltre nove mesi fa hanno firmato la stabilizzazione.

“Il Dirigente del settore personale e finanziario ha adombrato dubbi sulla legittimità della corresponsione al personale stabilizzato”, spiega Coledi, “e per tale motivo ha richiesto apposito parere al Dipartimento della Funzione Pubblica. Il parere reso dal Dipartimento, secondo noi ed i nostri legali, è sufficientemente chiaro dal momento che ricollega la possibilità di riconoscere tale maturato economico al personale stabilizzato laddove vi sia continuità e corrispondenza delle mansioni ed attività lavorative svolte. Per questo era stato richiesto ai dirigenti di attestare tale condizione”. Sembrava, quindi, tutto risolto ma così non è stato e la Cisl Fp segnala quella che ritiene essere una “inspiegabile marcia indietro”.

“Come organizzazione sindacale”, prosegue Coledi, “crediamo che chi riveste un ruolo di responsabilità gestionale, si dovrebbe assumere le proprie responsabilità e risolvere le problematiche del personale di dell’Ente e non costringere gli stessi ad adire le vie legali con sacrifici finanziari individuali ma che certamente diventeranno anche aggravio di spesa per l’Ente. Riteniamo riprovevole questa condotta e la disapproviamo con tutta la nostra forza. La Città Metropolitana di Messina non può non trovare una soluzione, anche in via transattiva, per evitare una inevitabile escalation di ricorsi alla magistratura, che si prospetta. E ci stupisce non poco la ventilata richiesta di parere alla Corte dei Conti”.

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