Territorio e Ambiente. Le idee di sviluppo del Me Lab di Reset

Territorio e Ambiente. Le idee di sviluppo del Me Lab di Reset

Territorio e Ambiente. Le idee di sviluppo del Me Lab di Reset

Tag:

sabato 01 Giugno 2013 - 10:39

Un consorzio agricolo da 3mila posti di lavoro realizzabili in un anno, la costituzione del Parco dei Peloritani, la Riserva Naturale dello Stretto, la salvaguardia del Sistema delle Fiumare, l'attuazione del Piano di Protezione Civile, la sicurezza degli edifici e la prevenzione sismica imposta dalla Pubblica Amministrazione, la riattivazione del processo di Agenda 21 Locale

La Green Economy come nuova grande opportunità di sviluppo. E’ quanto proposto nel Me Lab di Reset, presentato stamane nella parte che concerne ambiente e territorio. Settore collegato anche ad “Innovazione, Ricerca e Sviluppo”, “Cultura, Turismo e Sport”, “Lavoro, Formazione ed Industria”, “Istituzione e Servizi Sociali” e “Servizi finanziari ed Amministrazione”.

“Me-Lab – scrive Reset – rappresenta l’occasione per una grande trasformazione capace di produrre nuovo valore sociale ed economico, con nuove imprese, nuove professioni e nuovi mestieri. Specializzare, quindi, la Città nella “filiera ambientale” significa caratterizzarla, dandole un’Identità che valorizzi, mettendo a sistema ed a reddito, il contesto, sociale, fisico e culturale che l’ha, già, connotata per secoli. I temi dell’Ambiente e della sua tutela (mare, fiumare, venti, correnti marine, parchi e riserve, siti di interesse comunitario, zone a protezione speciale, etc…) divengono, allora ed in tale visione, “risorsa”, per il territorio (centro cittadino e corona storica dei villaggi-casali) e la sua comunità (tutta), traducendosi in azioni concrete (progetti) capaci di migliorare in maniera sostanziale tutti gli indicatori relativi alla qualità della vita”.

Ecco di seguito le principali attività relative a “Territorio ed Ambiente” che Reset porrà in essere:

– Un consorzio agricolo da 3mila posti di lavoro realizzabili in un anno

“In pochi sanno che oltre 68 kmq (circa il 32% del territorio comunale) possono essere utilizzati a fini agricoli. Tale dimensione ci dà la misura della quantità di aree che oggi sono abbandonate ed a rischio, idrogeologico e/o di incendi. Puntare sull’agricoltura da un lato garantisce lo sviluppo economico e la costruzione nel breve periodo di centinaia di posti di lavoro, dall’altro rappresenta il modo più intelligente, pensiamo alle “smart cities”, per manutenere il territorio. All’attività agricola va legato il recupero del patrimonio edilizio della corona storica dei villaggi che apre uno scenario interessantissimo rispetto alla riconversione delle tante imprese edili cittadine, molte in difficoltà, verso il “riuso” e un’edilizia sostenibile. La creazione di posti di lavoro e di consorzi di aziende agricole darà, anche, l’occasione, oggi inimmaginabile, a molti di acquistare una casa di proprietà, in prossimità delle aziende ed a ridosso dei villaggi storici, a prezzi ridotti anche del 50% rispetto al costo medio di una casa nel centro cittadino. Si agevolerà, così, l’accesso al credito (mutui) e si rimetteranno in moto l’edilizia ed il mercato immobiliare favorendo il recupero dell’esistente, senza usare nuovo suolo, con il risultato di valorizzare il nostro territorio”.

– Costituzione del Parco dei Peloritani:

“La costituzione del Parco dei Peloritani mira a coniugare le eccellenze del territorio immaginando il Parco come luogo di incontro per la cittadinanza, occasione di promozione del territorio e delle sue peculiarità, offerta turistica ed opportunità di realizzare un grande laboratorio a cielo aperto. Per tale ragione il Parco dei Peloritani diverrebbe oltre che il primo parco della Città anche il primo Parco Tecnologico Verde della nostra regione. In tal senso vanno messe a sistema le competenze dell’Università dei CNR e delle associazioni Ambientaliste che da anni si occupano di tale questione. Il Parco dei Peloritani come connettivo tra il centro urbano, il waterfront, i villaggi ed il sistema delle fiumare”.

– La Riserva Naturale dello Stretto:

“L’idea è di valorizzare percorsi naturalistici già esistenti che, partendo da S. Stefano Medio, attraversando i Monti Peloritani, si spingono fino a Rometta Superiore. Alcuni tratti sono carrabili, ma il progetto si rivolge al loro sfruttamento per farne itinerari da percorrere a cavallo, in mountain bike o per il trekking, utilizzando le aree attrezzate presenti per farne punti di ristoro ed eventualmente di pernottamento, e valutando la necessità di bonificare alcune zone che sono, di fatto, adibite a discariche abusive. Alcuni di questi percorsi sono stati resi inaccessibili con delle chiusure poste dalla Forestale, a cui bisognerebbe chiedere la collaborazione o il permesso per un’eventuale riapertura”.

– Salvaguardia del Sistema delle Fiumare:

“Un sistema orografico mortificato dall’opera dell’uomo che ha cementificato le fiumare, le ha ridotte in latrine negando quindi la principale vocazione del territorio. L’acqua rappresenta, in tale ottica l’elemento che connette, o che connetteva il sistema delle colline con quello dell’affaccio a mare. Un sistema longitudinale che invece di rappresentare la grande opportunità per il territorio si è purtroppo tramutato in una minaccia in occasione di ogni nubifragio. La valorizzazione di tale sistema passa innanzitutto dal recupero della funzione delle fiumare e dalla manutenzione delle stesse. Opere per le quali, dotandosi di adeguata progettualità, sarà possibile attingere a finanziamenti comunitari”.

– Attuazione Piano Protezione Civile:

“Appare urgente avviare una seria, adeguata ed efficace attività che allinei la Protezione Civile Comunale alle “Linee Guida Regionali”; l’attuale piano di emergenza appare infatti non adeguato e per molti aspetti inefficace ed inapplicato. Molteplici sono i rischi a cui il territorio comunale è sottoposto (sismico, idrogeologico, idraulico, tsunami, incendi, industriale, mobilità urbana, etc…) ed è fondamentale che, in sinergia con il recupero del territorio, sia avviata una efficace previsione di procedure di protezione civile, la cui funzionalità “prima, durante e dopo” le emergenze sia reale e non si limiti a grandi “esercitazioni” fini a sé stesse. Ancora viva la memoria delle tragedie che hanno colpito comune e provincia, Messina dovrebbe ormai essere “modello” di efficienza; così non è ma con un serio lavoro di pianificazione potrà diventare esempio di tutela del cittadino, diventare non solo modello ma modulo replicabile. Il Piano di Protezione Civile prevede l’attivazione dei primi presidi territoriali, le UCL (Unità di Crisi Locale). Le UCL dovevano nascere nelle sedi delle Circoscrizioni ed i Presidenti delle medesime ne sono i responsabili, dell’attivazione, dell’informazione sul territorio e del funzionamento. Certo appare a dir poco folle che in un’area del rischio sismico ed idrogeologico così grande non si siano ancora attivate. Neanche la giustificazione dei fondi, in questo caso sta in piedi vista l’esiguità dei costi delle attrezzature necessarie per attivarle. Ci impegniamo ad attivarle entro i primi cento giorni di governo della Città”.

– La sicurezza degli edifici e Prevenzione Sismica imposta dalla Pubblica Amministrazione:

“L’idea è quella di coinvolgere porzioni della città e dei singoli edifici, attraverso i rappresentanti dei condomini, di attivare il monitoraggio dei propri stabili costruendo(si) il “fascicolo del fabbricato”, con tutte le informazioni e le trasformazioni che nel tempo gli stessi immobili, hanno subito. Tutto ciò potrebbe essere seguito in particolare nei confronti degli edifici di pregio e delle chiese. Da qui innumerevoli sbocchi occupazionali riconducibili a diverse categorie professionali, con possibilità di intercettare risorse finanziarie europee. Inoltre un controllo capillare degli edifici pubblici e privati del territorio dal punto di vista della adeguatezza della struttura rispetto alle spinte sismiche”

– Riattivazione del processo di Agenda 21 Locale:

“Aggiornamento della relazione sullo stato dell’ambiente (rsa) che è uno degli strumenti previsti dal processo dell’Agenda 21 Locale Certificazioni (ISO – EMAS) del Comune: Avviare tutte le procedure propedeutiche all’ottenimento delle certificazioni (ISO – EMAS) da parte dell’Amministrazione Comunale”

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007