Politiche sociali e autogestione dei beni comuni per la "rivoluzione" di Accorinti

Politiche sociali e autogestione dei beni comuni per la “rivoluzione” di Accorinti

Francesca Stornante

Politiche sociali e autogestione dei beni comuni per la “rivoluzione” di Accorinti

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martedì 04 Giugno 2013 - 15:34

Il candidato sindaco Renato Accorinti ha presentato oggi insieme ai suoi assessori designati Nino Mantineo e Patrizia Panarello i programmi su servizi sociali e gestione dei beni comuni. Punto di partenza: attenzione per gli ultimi.

Voleva “trasformare Messina da condominio in comunità” già qualche mese fa, quando la battaglia che stava portando avanti era quella per salvare l’archivio storico comunale dallo scantinato della scuola media Enzo Drago per dargli una nuova casa al Palacultura. Oggi Renato Accorinti ha ripreso quello slogan che è soprattutto un obiettivo da raggiungere attraverso quel programma nato “dal basso” che il candidato sindaco di Cambiamo Messina dal basso sta presentando punto dopo punto in vista del 9 e 10 giugno. Oggi, insieme agli assessori delegati alle Politiche giovanili e sociali e all’Autogestione dei beni comuni e alle Reti solidali, Nino Mantineo e Patrizia Panarello, Renato Accorinti ha spiegato l’importanza di questi due assessorati nell’ottica di quella rivoluzione culturale da realizzare a Messina, ha parlato di “fasce disagiate che diventano anelli deboli perché noi siamo deboli”, ha parlato di tutti gli spazi fino ad oggi negati che la città deve riprendersi. A fargli eco anche Giuseppe Greco, del movimento di partecipazione civica CittadinanzAttiva, che a sua volta ha messo l’accento sull’esigenza di “trasparenza, riorganizzazione di tutti i settori e nuovo modello di sviluppo”. I due assessori designati hanno invece spiegato da dove si partirà per mettere in atto questa rivoluzione che parte per essere vicini agli ultimi. E anche per questo oggi, in conferenza stampa, anche l’interprete Maria Vitarelli che ha spiegato tutto il programma in Lis, la lingua dei segni.

“Nei servizi sociali siamo all’anno sotto zero” ha esordito Nino Mantineo che come primo punto pensa a recuperare i soldi che Messina non è riuscita a spendere nell’ambito del Distretto socio-sanitario per lo scorso triennio. “Il Distretto di Messina è inadempiente, non è stato capace di impiegare 9 milioni di euro, dobbiamo riprendere in mano l’ultimo piano e investire queste risorse”. Per l’assessore delegato serve discontinuità con il passato, serve trasparenza all’interno della macchina amministrativa e nel rapporto con i soggetti che operano in questo settore, dunque in primis con le cooperative. “Non si può demonizzare il mondo della cooperazione ma diremo basta alle incursioni della politica nelle cooperative, basta alla scorrettezza e all’immoralità”.Una “cabina di regia”, basata sulla partecipazione e sul coinvolgimento di gruppi, associazioni, volontari, sarà il luogo di confronto in cui definire obiettivi, programmi e priorità. Si procederà poi con l’organizzazione di un Dipartimento che sappia interagire con tutte le istituzioni presenti sul territorio, si proverà ad assegnare centralità ai quartieri nell’individuazione dei bisogni dei cittadini, si pensa a creare nuovi strumenti di sostegno per le donne che lavorano attivando asili anche nei luoghi di lavoro sia pubblici che privati, assegnare piena autonomia alla Consulta del volontariato, destinare a fini sociali non solo i beni confiscati alla mafia ma anche quelli dei corrotti, microcredito per le famiglie in difficoltà.

E’ un’assoluta novità l’assessorato all’Autogestione dei beni comuni e alle Reti solidali. Per l’assessore designato Patrizia Panarello “è la prova sperimentale della traduzione di un'ideale – l'amore per il territorio e per le sue risorse – in un organo di sistema, un organo istituzionale che sovrintenda e insieme si faccia promotore di una democrazia partecipata, affinché vi sia un riconoscimento istituzionale delle pratiche di cittadinanza attiva e una restituzione degli spazi pubblici alla loro vocazione di bene comune”. Tre i livelli in cui si troverebbe ad operare questo assessorato: favorire interconnessioni trasversali a più settori creando reti urbane solidali; creare collaborazione tra tutti i soggetti che operano nello stesso ambito spesso senza dialogare tra loro; favorire forme di autogestione dal basso dei beni comuni. L’assessorato si farà carico dell’istituzione e del coordinamento delle consulte di associazioni e cittadini e redigerà appositi regolamenti per l’accesso e la gestione di questi spazi. Ma si propone anche di valutare l’azione amministrativa in base al raggiungimento dei risultati, promuoverà il rispetto della legalità soprattutto contro il racket, istituirà un osservatorio permanente antimafia.

(Francesca Stornante)

Un commento

  1. Cambiamo Messina dal basso??? Ma se siete pieni di avvocati, professoroni strapagati e preti porporati… altro che basso. Dove sono gli ultimi? Parlate della povera gente e vi attorniate della solita casta. Renato grande delusione, con questi assessori mi hai consegnato ai 5 stelle e come me tanti altri, mi dispiace.

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