Dal 12 al 16 giugno, la settimana di festeggiamenti in onore di S. Antonio. Atteso il cardinale Stanislao Dziwisz, già sottosegretario di G. Paolo II, e la cantante gospel Cheryl Porter
Fervono i preparativi per la settimana dedicata a S. Antonio. Sabato 8 giugno, a partire dalle ore 10.00, si terrà la conferenza stampa indetta dalla Comunità della Basilica Santuario S. Antonio, che verrà ospitata presso l’Istituto Antoniano maschile di via C. Battisti.
L’incontro, voluto dal rettore della comunità P. Mario Magro, darà occasione di illustrare ai presenti il fitto programma di eventi in cantiere con i quali si intenderà omaggiare il Santo nel corso della ricorrenza a lui dedicata.
Dal 12 al 16 giugno, si alterneranno, infatti, momenti di preghiera, di riunione e di intrattenimento che usufruiranno, peraltro, del prestigioso patrocinio di Stanislao Dziwisz, Cardinale e Arcivescovo di Cracovia nonché segretario particolare di Giovanni Paolo II, che il 13 giugno, alle 19.00, presiederà il Solenne Pontificale all’interno della stessa Basilica rogazionista.
Seguirà, il sabato successivo, la consueta Notte Bianca per S. Antonio che raccoglierà una fusione di momenti di intrattenimento, arte, musica, spettacolo e sport che animeranno tutte le vie adiacenti alla Basilica, da via S. Cecilia a via C. Battisti, da Largo Avignone a via Tommaso Cannizzaro per proseguire, quindi, in via A. Martino, Piazza del Popolo e Piazza Annibale Maria di Francia, chiuse al traffico per l’occasione.
Tra i vari artisti che si spenderanno per il progetto, consueto richiamo di fedeli, siciliani e non, la celebre cantante gospel Cheryl Porter. I festeggiamenti di sabato sera anticiperanno la solenne messa della mattinata di giorno 16 che concluderà la settimana con la tradizionale processione, portando lungo le principali via della zona il carro trionfale del Santo assieme alle sue reliquie. (Sara Faraci)
Splendido programma di partecipazione in una città chiusa in se stessa, assordata dagli attuali venditori di fumo che, spero, da oggi, zittiscano le loro ugole per far riposare le nostre orecchie. Ma in questa stagione di miseria, di affanni e preoccupazioni per il domani dei nostri figli, nipoti, che ci stanno a fare tutti quegli abominevoli archi ridondanti cattivo gusto che illumineranno le strade intasate da bancarelle fumanti e maleodoranti? Non era preferibile destinare la spesa di questa festa a vere opere di carità verso i bisognosi che, come sanno gli stessi Rogazionisti, bussano giornalmente alla loro porta?. Ci vuole tanto a collegarsi con le indicazioni di Papa Francesco farsene ragione e anche, se necessario, scontrarsi con i desideri di chi crede che la mostra di sfarzo, di opulenza, sia dovuta alla sacertà?