In carcere un messinese e due colombiani
Su un sito era riportato un numero telefonico per concordare incontri a pagamento in una casa in centro a Messina. Così gli investigatori della Squadra Mobile hanno verificato la proprietà di alcuni stabili e di diverse utenze telefoniche, scoprendo un sodalizio organizzato al fine di favoreggiamento della prostituzione in casa.
Al termine dell’operazione denominata “Seguimi”, la Polizia ha arrestato e portato in carcere due colombiani e un messinese, su disposizione del giudice del Tribunale di Messina.
I promotori, un cittadino colombiano, R. G. J. A., e un cittadino messinese, C. G., difeso dall’avvocato Nino Cacia, reperivano giovani donne straniere e transessuali per farle prostituire in tre case nel centro di Messina e si occupavano anche della manutenzione delle case, stabilendo il canone di affitto.
Il messinese, poi, riceveva un compenso per pubblicare annunci per conto delle donne; si attivava per migliorare le condizioni del “luogo di lavoro” (ad esempio facendo installare un condizionatore o inviando degli operai per risolvere problemi all’impianto fognario); prendeva “in carico” le ragazze che giungevano a Messina e si occupava di ogni loro necessità.
La “tenutaria” delle case era una colombiana, C. G. M. Y.. Reclutava le ragazze, per lo più giovanissime e straniere, e ne curava l’avvicendamento, provvedeva alle pulizia, teneva i rapporti coi clienti e riscuoteva l’affitto.
Non capisco come mai per certi reati vengono fornite solo le iniziali mentre invece per altri vengono messi nomi e cognomi anche per chi è la prima volta che commette un reato…..abbiamo visto medici, avvocati, imprenditori, calciatori…..a maggior ragione che QUESTI REATI non sono di lieve entità …..non è per sapere i nomi di questi MERCANTI DEL SESSO ma è per avere EQUITÀ
si, gli immigrati sono risorse…….!!!!! Business is business…..!!!! Prolifera l’offerta perchè c’e’ la richiesta…..