L'ordine del giorno proposto dal deputato messinese del Pdl punta a ottenere più finanziamenti per la proroga del servizio fino a dicembre e per il bando dei prossimi tre anni. Duro affondo del Comitato pendolari dello Stretto contro gli assessori di Sicilia e Calabria.
E’ iniziato il count down per capire che ne sarà del servizio di collegamento veloce nello Stretto Metromare. Il Ministero valuterà in questi giorni le due offerte pervenute ieri sul tavolo. Intanto però oggi la Camera dei Deputati ha approvato l’ordine del giorno presentato dal messinese Vincenzo Garofalo che, archiviata l’esperienza da candidato sindaco, si è subito rimesso a lavoro per provare a tutelare Messina nelle sedi romane. Ecco dunque che oggi l’aula ha riconosciuto la validità dell’atto proposto dal deputato del Pdl. Un atto di indirizzo in cui si evidenzia l'inadeguatezza delle risorse stanziate dal decreto legge 43 del 2013, si tratta di 3 milioni di euro, per la proroga del servizio di trasporto marittimo veloce nell’Area dello Stretto di Messina da giugno a dicembre 2013. Proprio per l’esiguità di questa somma aspre sono state le polemiche sollevate nelle ultime settimane soprattutto dalle organizzazioni sindacali che hanno fin da subito sottolineato come questo inciderà fortemente sulla qualità del servizio reso e sulla garanzia occupazionale per i lavoratori attualmente in forza al Consorzio Metromare. Garofalo, dal canto suo, già nei giorni scorsi, in Commissione Trasporti, aveva già fatto presente al sottosegretario Girlanda l'inadeguatezza dell'importo di tre milioni di euro per la prosecuzione del servizio dal 28 giugno al 31 dicembre prossimo e chiesto con forza di affrontare e risolvere in tempi brevi il problema del trasporto nell'area dello Stretto per il prossimo triennio.
Con l’atto approvato oggi si chiede anche al Governo di reperire i fondi necessari per la prosecuzione del servizio triennale di trasporto marittimo veloce di passeggeri tra le città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni anche per il triennio 2013/2016. Si tratta di circa 25 milioni di euro, necessari ad assicurare la continuità territoriale e migliorare la qualità e l’efficienza del servizio che, con i suoi due milioni di passeggeri all'anno e un trend in continua crescita, ha inciso positivamente sulle esigenze della mobilità nell’Area metropolitana dello Stretto. Senza dimenticare che lo stesso Garofalo aveva già fatto approvare nella legislatura precedente l’emendamento necessario a mantenere il servizio nello Stretto. Un atto che purtroppo arrivò alla fine della scorsa legislatura, quando nella confusione generale del “cambio della guardia” il capitolo dal quale si sarebbero prelevati i fondi fu svuotato poiché il Governo decise che quelle somme dovevano essere destinate ad altro.
Da un post di Garofalo su un social network si apprende, tra l’altro, che anche la deputazione non sapeva nulla di quanto si stesse facendo per Metromare. “Le regioni hanno discusso con il Governo ma noi parlamentari non ne abbiamo avuto informazioni ufficiali sebbene io abbia offerto la mia disponibilità all'assessore regionale” scrive il deputato.
Tornando però alla richiesta dei 25 milioni di euro per assicurare il servizio nei prossimi 3 anni, è opportuno chiarire che si tratta della stessa cifra del vecchio appalto e che dunque potrebbe non essere sufficiente per migliorare il servizio in base alle esigenze dei pendolari. “Alla luce delle nuove esigenze e dell’aumento del costo del lavoro servirebbero dai 30 ai 33 milioni di euro” spiega il segretario dell’Orsa Trasporti Michele Barresi. Per questo da novembre si chiede insistentemente il nuovo bando, premesso che prima di tutto si dovrebbe programmare che tipo di servizio si vuole offrire in base alle necessità dell’utenza e in base a quelli che erano anche i progetti legati al collegamento veloce, come la Metropolitana del Mare.
Sul silenzio in cui invece si è concretizzata ieri la presentazione delle offerte interviene il Comitato Pendolari dello Stretto che attacca soprattutto i due assessori regionali di Sicilia e Calabria. “Mentre in periferia i movimenti dei pendolari e i sindacati premevano affinché non venisse a mancare il servizio veloce passeggeri, come il classico coniglio del famoso cappello veniamo a conoscenza della solita “trappola”senza che le Istituzioni Locali di entrambe le due Regioni si siano degnate a dire qualcosa in merito. Vogliamo chiarezza da subito o vadano a casa”. Per Interdonato, Ansaldo Patti e Caia del Comitato pendolari, “i due assessori con il loro comportamento danneggiano economicamente, non tutelandoli, gli abitanti dell’Area dello Stretto, a vantaggio solo degli armatori. Noi non siamo per niente d’accordo sulle tariffe e sul costo degli abbonamenti. Occorre che fin da subito l’impresa dello Stato abbatta i prezzi per i residenti e i pendolari non siano discriminati rispetto al prezzo dell’abbonamento dei militari”.
(Francesca Stornante)
Mentre Calabrò e Accorinti si scontrano per la poltrona di Sindaco a colpi di “”tu sei peggio di me”, Garofalo fa i fatti, in parlamento. Garofalo si è sempre distinto per l’attaccamento alla città ed ai cittadini.
si bravi Sindacati ……..tutto gratis…..pi chistu nni ridducistu chi pezzi nto xxxx……VIVA I SINDACATI….prima facistu quasi chiudiri FFSS, poi brigastu pi annari a creare u fallimentu i Tremestieri, porto che neanche u cchiU scassu ingegneri idraulicu o Comannanti di navi avissi fattu fari dda, cun poRtu naturali chi avemu a missina…..VERGOGNATEVI faCITI UN ESAMI DI CUSCENZA E POI PARRATI.
E allora perchè non ha ottenuto neanche il 20 per cento alle elezioni? Ci sarà un motivo…
Per tanti motivi:perchè è PDL,perchè si è pensato che può essere più utile a Roma,perchè altri sono sembrati più adatti a fare il sindaco…Il 20% non è da disprezzare,considerando i risultati degli altri