La Cassazione annulla provvedimento di arresto per l'imprenditore delle coop che fornì le ambulanze per il servizio covid a Pavia
C’è una svolta nell’inchiesta sugli appalti nella sanità lombarda che ha coinvolto i messinesi Antonio e Francesco Calderone della cooperativa First Aid One Italia. La Sesta Sezione della Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento cautelare per Antonio, risalente all’aprile scorso. La Suprema Corte ha rinviato gli atti al Tribunale del Riesame, che nel luglio dello scorso anno aveva confermato i provvedimenti di aprile, chiedendo al Collegio di rivedere la decisione.
Secondo il Tribunale del Riesame, a carico di Antonio Calderone sussistevano i gravi indizi di colpevolezza rispetto al reato di frode in pubbliche forniture ed il rischio di reiterazione di condotte analoghe. Ragion per cui era stata giudicata corretta la scelta del G.i.p. di Pavia di sottoporlo agli arresti domiciliari e dell’obbligo di dimora presso il Comune di residenza.
“Pur nell’attesa di poter leggere le motivazioni della sentenza – spiega l’avvocato Giorgio Perroni che assiste i fratelli Calderone – non ancora ovviamente depositate, merita comunque sottolineare la straordinarietà e l’importanza di questa “doppia vittoria”, che scardina l’impostazione accusatoria sin qui sostenuta dalla Procura di Pavia. Dall’altro lato, si auspica che un simile esito possa porre un argine alla inaccettabile campagna denigratoria cui la First Aid One Italia ed i fratelli Calderone sono costantemente esposti da quasi un anno.”
Il legale ha insistito sulla qualifica di amministratore di fatto “affibbiata” ad Antonio Calderone e sulla mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Adesso la decisione torna nelle mani del Tribunale che si occupa della valutazione delle misure cautelari.
L’inchiesta della Guardia di Finanza riguarda la fornitura del servizio ambulanza nell’ambito dei servizi Covid da parte dell’azienda sanitaria di Pavia.