80 unità abitative saranno realizzate in via Rosso da Messina (Villaggio Aldisio); 32 a Fondo Saccà; 60 a Fondo Basile-De Pasquale
MESSINA – Il Commissario Cosima Di Stani procede a passo spedito verso l’obiettivo del Risanamento. Che non significa solo demolizione delle baracche e costruzione di nuove case, ma anche progettazione del tessuto sociale, che passa anche da una maggiore capacità autonoma delle famiglie a lungo costrette a vivere nella precarietà abitativa. Il prefetto Di Stani, negli ultimi giorni, ha firmato nella sua qualità di Commissario straordinario tre determine a contrarre di fondamentale importanza. Si tratta di documenti che di fatto aprono una nuova fase, concreta, della ricostruzione e della demolizione.
Oggi parte l’iter per i bandi per la costruzione di 172 case, che sorgeranno laddove è avvenuto o avverrà lo sbaraccamento. Nello specifico, 80 unità abitative saranno realizzate in via Rosso da Messina (Villaggio Aldisio); 32 a Fondo Saccà; 60 a Fondo Basile-De Pasquale, mediante l’indizione di apposite procedure di gara, in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale. I tempi sono molto stretti. Le scadenze sono fissate tra il 22 novembre e il 20 dicembre.
Una determina prevede in modo specifico che 13 milioni e 53mila euro siano impegnati per procedere all’intervento di “demolizione, bonifica amianto, trasporti a rifiuto” delle aree da sbaraccare. Poco più di cinque milioni serviranno, e sono già stati destinati, per la riqualificazione di aree in cui sono state rimosse le baracche e non è prevista la realizzazione di nuovi nuclei abitativi. Il prefetto Di Stani ha tenuto a rimarcare che l’operazione di sbaraccamento a Messina non è “di natura edilizia, vale a dire di acquisto e vendita di case. Quanti hanno vissuto nella precarietà abitativa non avevano alternativa…”. (C. Casp.)