Tempostretto.it ha intervistato il notissimo tenore romano che vestirà i panni del Duca di Mantova nel “Rigoletto” che andrà in scena stasera e Martedì 9, alle 21.30, al Teatro Antico di Taormina, con la regia e le scene di Enrico Castiglione e i costumi di Sonia Cammarata.
Con quali sentimenti Gianluca Terranova è nella Perla dello Jonio?
Sono molto contento di essere in Sicilia. Sono romano, ma sono di sangue siculo, come dimostra il mio cognome. Portare qui un ruolo che mi ha visto nei più grandi teatri del mondo, da La Scala di Milano, a Los Angeles, a Sidney, all’Arena di Verona, e per il quale vengo chiamato dai più grandi direttori d’orchestra del mondo, è meraviglioso. Sapendo, inoltre, che la serata del 9 verrà vista in mondovisione sono ancora più felice…
Che Rigoletto vedremo?
Un Rigoletto molto bello. Le scene, la regia ma soprattutto i costumi. Ho visto le prime foto e sono rimasto a bocca aperta, stando sul palco non ti rendi conto. Un elogio al direttore artistico, Enrico Castiglione, ma anche a tutti quelli che hanno lavorato, a TaorminaArte, al Comune.
Che giudizio dà della rassegna musicale taorminese?
Ottimo. Non mi aspettavo tutto questo. Il vero miracolo è come il direttore artistico, Castiglione, sia riuscito a mettere in piedi un grande cartellone senza contributi pubblici importanti, rischiando sulle sue spalle. Dovrebbe essere un esempio di virtuosismo da mostrare a tutti i teatri italiani, comprese le fondazioni che hanno tantissimi soldi e che, a mio modesto avviso, dovrebbero gestire in maniera più “imprenditoriale” e meno a fondo perduto. In un momento in cui stanno chiudendo i teatri, l’esperienza di Taormina ed il binomio turismo-cultura non può che far piacere. Io, quando vedo cose del genere in Italia, mi commuovo…
La lirica, secondo recenti numeri, è apprezzata oggi più all’estero che in Italia. Non è una contraddizione per il paese in cui è nato il “recitar cantando”?
La lirica l’abbiamo inventata noi, ma noi siamo anche i più ignoranti in materia. La lirica proprio non ci appartiene, e questo perché non ce l’hanno insegnata. La colpa maggiore, a mio avviso, è dei grandi media, come la televisione, che dà ampio spazio solo ai talent pop. La lirica, in Italia, è sempre più vista come qualcosa per vecchi, mentre, all’estero, i giovani vanno all’Opera perché è una cosa potremmo dire trendy, “alla moda”! È una questione culturale e noi siamo proprio matti a non capirlo se consideriamo che potrebbe essere proprio un business di turismo in più e portatore di posti di lavoro. Siamo matti perché non sfruttiamo qualcosa che ha già il marchio “Made in Italy”. Noi siamo forti per questo ed è per l’opera, per la nostra arte, che veniamo rispettati all’estero. Dobbiamo pubblicizzarla di più, perché le cose che non sono pubblicizzate non vengono ritenute importanti, specialmente dai più giovani…
Ultimamente, lei ha vestito i panni di Enrico Caruso in una seguitissima mini fiction per Rai 1. È stato difficile recitare davanti una telecamera per chi, come lei, è abituato al palco?
Mi sono bastati pochi giorni e, grazie ai miei colleghi, ho capito le tecniche e come bisognava comportarsi. Il regista, Stefano Reali, mi ha messo subito a mio agio. Il grande successo sta a significare che, se la televisione propone qualcosa di culturalmente valido, come la storia di un tenore così famoso, e la manda in onda non alle due di notte, come fa di solito, la gente si appassiona…. (CLAUDIO STAITI)
Gianluca Terranova (Roma, 3 luglio 1970) è un tenore e attore italiano Diplomato in pianoforte, si è poi dedicato allo studio del canto lirico affermandosi in vari concorsi, fra i quali il “Riccardo Zandonai” di Rovereto. Dopo il debutto a Roma ne Il barbiere di Siviglia, ricordiamo Madama Butterfly (Pinkerton) e Nabucco (Ismaele) nei Teatri del Circuito Lombardo diretto da Nicola Luisotti; Les contes d'Hoffmann al Comunale di Treviso per la direzione di Peter Maag e Gina di Cilea al Teatro dell’Opera di Roma (incisa per l’etichetta Bongiovanni) diretta da Christopher Franklin.
Nel 2008 ha conquistato pubblico e critica nel Rigoletto dell’Arena di Verona (sotto la direzione di Renato Palumbo) dove si è segnalato come uno degli interpreti più interessanti del panorama attuale per il Duca di Mantova. Grazie a questo stesso ruolo è stato poi invitato al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano e all'Opera di Los Angeles (diretto da James Conlon).
Come Rodolfo ne La bohème è già stato ospite del Teatro Comunale di Firenze, del Comunale di Bologna, del Massimo di Palermo, del Regio di Torino, dell’Opera di Francoforte, del Festival Puccini di Torre del Lago e del Grand Theatre di Shangai. Altri ruoli per cui è particolarmente richiesto sono Edgardo in Lucia di Lammermoor (a Firenze, Francoforte, Avenches, Torino e Venezia le sue ultime interpretazioni di quest’opera), Alfredo ne La traviata (Verona, Venezia e Napoli) e Tonio ne La figlia del reggimento (a Trieste nella versione originale francese, mentre nel Circuito Lombardo in quella italiana).
Nel 2010 ha debuttato con grande successo di critica e di pubblico il ruolo del titolo nel Roberto Devereux al Teatro dell’Opera di Roma. Ha poi cantato Rigoletto alla Los Angeles Opera e al Teatro Regio di Torino, La bohème e Lucia di Lammermoor al Teatro La Fenice di Venezia.
La stagione 2011/12 ha incluso La traviata a Venezia, Rigoletto a Tenerife e il debutto nel ruolo di Arturo Talbo ne I puritani presso il Circuito Lirico Lombardo. Inoltre, ha cantato il ruolo di Faust ne La damnation de Faust a Palermo sotto la direzione di Roberto Abbado e la regia di Terry Gilliam e ha interpretato il ruolo di Edgardo in Lucia di Lammermoor in scena al San Carlo di Napoli con la regia di Gianni Amelio ed è stato Rodolfo ne La bohème al Teatro La Fenice di Venezia. Particolarmente importante la sua partecipazione ne La traviata allestita nell'ambito della prima edizione dell’evento internazionale “Opera on Sydney Harbour”, organizzato dall'Opera Australia.
Nell’ultima stagione ha interpretato Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia, La traviata ad Hong Kong, Lucia di Lammermoor a Jesi, ancora La bohème a Sydney.
Si segnala, inoltre, la partecipazione come protagonista di “Caruso – La voce dell’amore” a fianco di Vanessa Incontrada (autunno 2012), film Rai che ha avuto un successo mondiale e che ha fatto di Gianluca Terranova uno dei tenori più amati dal pubblico internazionale.