Un'ambiziosa collaborazione, a Milazzo, per lanciare il progetto Mitos (Milazzo per l’innovazione, tecnologia, operazioni digitali e sviluppo).
30 milioni di euro. Queste le risorse alle quali tenterà di accedere il comune di Milazzo, in collaborazione con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Università di Messina, Asp, altri enti di ricerca e soggetti privati. I fondi provengono dal Piano nazionale per gli investimenti complementari agli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il progetto “Mitos”
Nello specifico, si parla di realizzare un centro destinato alla ricerca e allo sviluppo grazie al progetto Mitos: Milazzo per l’innovazione, tecnologia, operazioni digitali e sviluppo. L’idea è di recuperare e riqualificare l’ex Montecatini di proprietà del gruppo Franza, che in questo progetto assumerà il ruolo di partner del comune. La struttura sarà destinata, secondo i piani, ad attività di ricerca e sviluppo.
«Abbiamo deciso di sposare questa iniziativa aderendo alla manifestazione di interesse –spiega il sindaco Midili– perché l’idea progettuale rientra in quegli obiettivi strategici e programmatici che l’Amministrazione vuole portare avanti proprio attraverso il reperimento di risorse regionali, nazionali e comunitarie. E’ chiaro che siamo in una fase ancora iniziale ma c’è fiducia sia per la valenza della proposta che per il coinvolgimento di partner di primo livello come il Cnr. La finalità dell’intervento è duplice: da un lato valorizzare una zona della città oggi in stato di abbandono, dall’altro trasformarla anche dal punto di vista produttivo, creando opportunità occupazionali e di sviluppo che possano rappresentare, nel medio e lungo termine, quell’alternativa al polo industriale da tutti sollecitata ma da nessuno mai immaginata. Occorre iniziare e noi ci stiamo provando. Non solo. Con questo intervento, ritengo fattibile anche dal punto di vista economico, Milazzo diventerebbe una vera e propria “cittadella della scienza”, accogliendo non solo tutti i principali istituti di ricerca, ma ritengo anche qualche corso specifico dell’Università di Messina».
Insomma, una vera e propria struttura di ricerca nel cuore di Milazzo la cui utilità potrebbe essere traslata non solo sul piano economico e occupazionale, ma anche su quello turistico. Bisognerà ancora attendere, tuttavia, per conoscere ulteriori dettagli. Nelle prossime settimane potrebbero giungere novità al riguardo.