Il ceppo della Vara è pronto a lasciare il deposito di via Catania per essere trasferito a piazza Castronovo, al via i lavori di sistemazione. I componenti dei nuovi comitati hanno sottoscritto il protocollo di legalità, anche l'Arcivescovo ha scelto ma non ha ancora comunicato chi sarà il rappresentante della Chiesa.
I componenti dei nuovi comitati che l’amministrazione Accorinti ha nominato per l’organizzazione della Vara 2013 hanno appreso di essere stati scelti quasi leggendo i loro nomi sulla stampa. La nomina in realtà era nell’aria già da qualche giorno, ma l’ufficialità è arrivata ieri quando Palazzo Zanca ha diramato la composizione e contemporaneamente recapitato a tutti la convocazione fissata per questa mattina. Marco Grassi, Franz Riccobono, Nino Di Bernardo, Franco Forami e Antonio Tavilla per la Commissione storico-scientifica, Giovanni Celona, Paolo Molonia e Salvatore Rigano per il Comitato tecnico-operativo, si sono riuniti al Comune insieme al Sindaco Accorinti e all’assessore alla Cultura Sergio Todesco per discutere la nomina e per il primo vero faccia a faccia “ufficiale”. Tutti, naturalmente, hanno accettato di essere in prima linea per la realizzazione dell’evento, sono state definitivamente messe da parte le polemiche delle scorse settimane che avevano infiammato i primi giorni dell’amministrazione Accorinti. Riconfermato, infatti, quasi in toto, quello che era il vecchio Comitato Vara che nei mesi scorsi aveva fatto un passo indietro dopo le vicende giudiziarie che avevano coinvolto Franco Celona e Franco Molonia, altri due “pezzi storici” della Vara. “Avevamo comunque assicurato la nostra disponibilità e siamo felici che la nuova amministrazione abbia scelto di puntare ancora su di noi, vista la nostra esperienza e conoscenza” ha detto Marco Grassi dopo l’incontro.
La new entry Antonio Tavilla è un uomo molto vicino alla Curia e grande conoscitore delle tradizioni storiche e religiose della città, sono rimasti fuori Franco Celona e Franco Molonia sostituiti dai figli Giovanni Celona e Paolo Molonia. Anche loro hanno alle spalle grande esperienza, Paolo è da anni uno dei timonieri della Vara, Giovanni è uno dei capicorda.
Un grosso rammarico però non lo nascondono i membri dei nuovi organismi. “Alla fine siamo stati tutti coinvolti e l’unico di cui non si parla proprio è colui che è da oltre quarant’anni la vera anima della processione: Mons. Vincenzo D’Arrigo. La sua nomina risale agli anni di Mons. Fasola e da allora il suo impegno è stato quello di riportare la processione nel giusto solco di fede, riavvicinando anno dopo anno tutto l’evento alla sacralità che merita. La messa della sera del 14 agosto ai piedi della Vara, i momenti di preghiera che scandiscono l’intera processione, l’omaggio alla Madonna della Lettera quando la machina giunge nei pressi della Madonnina del Porto, l’accoglienza a Piazza Duomo con l’appello rivolto a Maria, sono tutti momenti voluti e istituiti da Mons. D’Arrigo nel corso degli anni. Il fatto che ad oggi non sia stato fatto neanche il suo nome è quasi come rinnegare il lavoro di una vita” continua a dire Marco Grassi che in questi giorni ha avuto modo di parlare direttamente con lui e di raccogliere la sua grande amarezza. In realtà la Curia non ha ancora espresso chi sarà il suo rappresentante e alla fine potrebbe anche arrivare la conferma anche per lui. L’Arcivescovo Calogero La Piana ha annunciato di aver già fatto la sua scelta ma di non averla ancora resa nota solo perché attende prima di parlare con tutti i diretti interessati per una questione di rispetto. Ciò che La Piana però ha voluto sottolineare, per dire una volta per tutte basta alle polemiche, è che la Vara non è mai stata gestita dalla Curia ma dall’amministrazione comunale e che il fatto che a capo del Comitato ci fosse un uomo di Chiesa non implicava alcun coinvolgimento diretto. La Curia c’era e ci sarà per la parte che riguarda l’aspetto religioso.
Tornando all’incontro di oggi, tutti i componenti hanno sottoscritto il protocollo di legalità fortemente voluto dalla nuova amministrazione e già allegato anche alla domanda per iscriversi all’albo dei tiratori. Tutti i membri oggi, sottoscrivendo il protocollo, hanno dichiarato di “essere consapevoli che la festa dell’Assunta si svolge e deve svolgersi sotto l’egida esclusiva della legalità e del rispetto della persona, di impegnarsi, in ordine al ruolo conferito, ad avversare qualunque atteggiamento o azioni contrari a tali principi che dovessero registrarsi prima, durante o dopo lo svolgimento della festa, di sollevare l’Amministrazione da qualsiasi responsabilità derivante dalla partecipazione e dall’attività che si impegna a svolgere durante la manifestazione della Vara”.
E’ seguito un vertice fiume durato diverse ore a cui hanno partecipato anche tutti i dirigenti comunali che invece faranno parte del Coordinamento tecnico-amministrativo che vigilerà su tutte le operazioni, le associazioni di volontariato, i gruppi folklorici. Proprio con alcuni di questi gruppi era sorta una polemica legata al fatto che l’assessore Todesco aveva definito “orpelli” alcuni eventi a corredo della manifestazione, ma l’incontro di oggi è servito per riportare tutto sui giusti binari. Si cercherà di non eliminare nulla di ciò che fa parte della storia e della tradizione, ognuno si è impegnato a offrire la propria collaborazione, nuovi incontri seguiranno per mettere a punto ogni passo.
Intanto domani il ceppo della Vara sarà trasferito dal deposito di via Catania a piazza Castronovo. Un’uscita anticipata di oltre dieci giorni visto che per tradizione il trasferimento avveniva il 1 agosto. Non ci sarà il consueto corteo pomeridiano che accompagnava il ceppo da piazza Unione Europea a piazza Castronovo con la preghiera di Mons. D’Arrigo, cominceranno però subito i lavori di sistemazione della grande machina votiva.
E’ di buon auspicio l’impegno che l’assessore Todesco ha voluto prendere oggi con tutti gli attori dell’organizzazione della Vara: per l’edizione 2014 si inizierà a lavorare già dal prossimo settembre.
(Francesca Stornante)
bla bla bla bla. Ma non vi accorgete tutti di come siete ridicoli? Ancora tirate in ballo la storia della fede in una città dove la superstizione ed il fideismo si fondono in riti pagani di pessimo gusto usati come paravento per operazioni ai limiti dell’assurdo?
Messina, la città quaqquaraqquata guidata da sempre da esseri senza dignità e senza coraggio, dopo l’ubriacatura ritorna nei ranghi di città serva e stupida.
Che tutti i farisei adesso si straccino le vesti, che tutti i messinesi fieri di essere “nonsocosa” adesso si agitino e gridino alla bestemmia contro la messinesità.
Alla fine il condizionamento mediatico e politico ha vinto, alla fine Accorinti ha dimostrato che oltre qualche operazione di facciata lui non sarà in grado di cambiare molto e sopratutto ha dimostrato che .. dal basso.. non c’è nessuna voglia di cambiamento.
Messina continua a essere morta nel suo teatrino di marionette, nelle sue parate di ipocriti e malavitosi.
A Messina, la discontinuità solo i terremoti riescono a farla e,.. non sempre sanno farla bene.
bella sceneggiata messinese doc, complimenti
Accorinti,tutti a stissa siti.Dove ci sono i soldi ci sono i topi roditori.La musica non cambia perchè i suonatori all’apparenza sono diversi ma sutta u pilu sunnu a stissa cosa,
concordo
Ah..ah..ah…siete contenti adesso?…adesso al gtido di W Maria, Messina cambierà e si risolveranno tutti i problemi. …ah..ah..ah
La manifestazione si terrà, la tradizione continuerà nella sua affascinante commistione di sacro e profano.
Nonostante quei messinesi mezzo sangue usino questo pretesto per bisfrattare un simbolo di messinesità di cui (quasi) tutti andiamo orgogliosi.
Magari questi signori che buttano fango sulla NOSTRA festa, secolare manifestazione di appartenenza, sono in prima linea alla processione di Sant’Agata a Catania a scattare foto, affascinati da tutto ciò che non è messinese. Quegli stessi individui (a Messina davvero troppi) che quando parlano della propria città, con persone di fuori, fanno appello a tutta il loro rancore e cattiveria repressa pur di mettere in cattiva luce il luogo in cui vivono (o vivevano).
Bene, la prossima volta che vi andate a vedere Sant’Agata a Catania, restateci!
Posso chiedere a tutti voi detrattori della Vara se siete di fede Cristiana Cattolica?
Sono persone che non amano Messina, di conseguenza buttano fango sulla sua più grande manifestazione religiosa e culturale che abbiamo, non avendo altro di positivo su cui appigliarsi attaccano la Vara, poi potrebbe essere che sono atei, agnostici o di altra fede e allora rincarano la dose di retorica e ipocrisia
messinesità bla bla, basta con questi campanilismi idioti tipici di un paese. Adesso chi è legittimamente indifferente alla vara ( come se fosse chissà quale manna dal cielo e quale risoluzione dei problemi che ha l’ultima città d’italia) o ci vuole veder chiaro sulla gestione poco trasparente, non è messinese e bla bla bla. Ma finitela! Sono anni che ogni 15 agosto e solo quello, parlate a bocca larga di rinascita di Messina ed ecco i risultati, una città di fatto in declino totale grazie a voi e i vostri complici, e anche l’ultima sceneggiata lo conferma. La verità è che così voi state bene, sguazzate nell’anarchia e nel nulla che avete creato, questa –vostra- Messina che tanto decantate è ultima degli ultimi, rendetevene conto una volta per tutti.
Ganzo..Messinese Attento. .., dalla sincronia con il quale pubblicate i commenti sembra quasi che siete la stessa persona.., io mi chiedo se è il caso rispondervi. ..Messinese Attento tu parli di mezzo sangue vhe denigrano la propria città…io invece mi continuo a chiedere in che realtà viviate voi…cosa avete sugli occhi le fette di cosa?…mortadella ? La gente si suicida…non se avete saputo di stamani…il traghetto…e voi ancora pensate alla vara come se fosse vitale per la città ,le tradizioni per carità fanno piacere ma non credo che in questo momento siano interessi primari..per la stessa sopravvivenza della gente…poveri noi…
PS: Per Ganzo io sono cattolico praticante del rinnovamento nello spirito!
Tergiversando sull’idiozia che ha detto (evidentemente lei è un nuovo commentatore), in merito al fatto che io avrei un alter ego attraverso il quale addirittura mi rispondo da solo, che non posso fare a meno di interpretare come un goffo tentativo di rendere interessante un post che, in realtà, è privo di senso. Almeno in relazione con quanto da me scritto.
Intanto non capisco da dove stabilisce che per me la Vara è più importante delle emergenze sociali.
Non capisco che relazione hanno le tragedie dei suicidi con una manifestazione centenaria che ha anche il merito di portare un pò di gente in città e, quindi, un discreto ritorno economico per alcune attività.
Poi ci spieghi, non facendo la Vara, quali vantaggi potrebbe avere la città in termini di soluzioni ai problemi che indica?
Mi permetta di affermare, in tutta sincerità, che il suo sembra più populismo di terz’ordine che altro.
Le consiglio di rileggere il mio scritto precedente con più attenzione, sono certo che le sarà più chiaro e potrà dare, se lo riterrà opportuno, una risposta più sensata.
Quindi non facendo la Vara diventa prima. Come non ci avevamo pensato????
Il problema è una manifestazione, no il sistema che si sta mangiando anche l’asfalto in questa città. Non sono i sudditi del clientelismo, che la infestano, a renderla ultima in classifica. E’ la Vara con il suo malcostume e l’anarchia che la circonda. Visione realistica e lungimirante, complimenti!
Personalmente non ho mai collegato la Vara con la rinascita di Messina, nè come simbolo nè come motore di crescita. Semplicemente credo che vada fatta, che vada rispettata questa tradizione, esattamnte come in TUTTE le città del sud, anche quelle con problemi pari o maggiori di Messina. Se poi sto parlando con una persona che considera qualsiasi cosa gli si propini, meglio della propria città, allora sto perdendo tempo!
Però una cosa ci tengo a chiedergliela, a parte criticare, lei per Messina che fa?
Come volevasi dimostrare…ma che vi risponde a fare uno a voi….
Io sto cercando di diventare Cattolico praticante tutti i giorni della mia vita, appartenere a un gruppo carismatico non significa avere la strada spianata verso il Paradiso, ma a quanto pare anche per lei, Saro, la strada è ardua come la mia, giudichi di meno queste manifestazioni di fede, guardi il suo oritcello. WMARIA!!!!!!!
Perfetto, credo che questa sia la decisione più saggia per se stesso.
A ben risentirci.