Il capitano della Nazionale di basket sorde, vincitrice del recente campionato Europeo femminile, riceve l'omaggio dalla sua città
MESSINA – E’ entrata a far parte della nazionale femminile non udenti nel 2010, ma ha iniziato la disciplina sportiva all’età di 5 anni e oggi, oltre che capitano della Nazionale di basket sordi, è anche la colonna portante tra i normodotati della squadra di pallacanestro peloritana “San Matteo” che milita in serie B.
L’azzurra giocatrice di basket messinese Simona Cascio. Simona, accompagnata dalla mamma e dal delegato provinciale Cip Messina Francesco Giorgio, è stata accolta dal sindaco De Luca a Palazzo Zanca: “meriti una lode particolare perché affrontando con enormi sacrifici e spirito di abnegazione hai dato dimostrazione che non esistono ostacoli insormontabili per vincere non soltanto nello sport, ma anche nella vita perché la pratica sportiva porta sempre al miglioramento della crescita sociale e della fiducia in se stessi”.
Gli obiettivi di Simona Cascio
Simona ha espresso la sua soddisfazione per l’oro conquistato dopo due medaglie di bronzo in quanto frutto di enormi sacrifici soprattutto ha detto “sono stati due anni molto difficili, questi segnati dalla pandemia, per me e le mie compagne di squadra perché l’obbligo delle mascherine ci ha penalizzato nel relazionarci”.
Relativamente alle difficoltà l’atleta ha auspicato poi una migliore regolamentazione a livello nazionale in merito all’entità dei premi in quanto, a tutt’oggi vi è una sostanziale differenza tra la conquista della
medaglia olimpica d’oro tra i normodotati, premio importante anche in termini economici, rispetto all’oro delle paralimpiadi dove il valore è abbattuto del 50 per cento. “Nonostante gli sforzi e i sacrifici la mia prossima sfida – ha concluso Simona – sono le Olimpiadi”.