Emilia Barrile a Casa Serena: "Gli anziani hanno bisogno di certezze e serenità"

Emilia Barrile a Casa Serena: “Gli anziani hanno bisogno di certezze e serenità”

Francesca Stornante

Emilia Barrile a Casa Serena: “Gli anziani hanno bisogno di certezze e serenità”

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martedì 06 Agosto 2013 - 15:25

Sopralluogo a Casa Serena della Presidente del Consiglio Emilia Barrile che ha visitato la struttura, parlato con gli anziani e fatto il punto della situazione sullo stato dei lavori di messa a norma. Ancora tanto da fare, ma si partirà dai documenti.

Nonostante fosse ora di pranzo qualcuno attendeva con impazienza l’arrivo della presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile. Dopo mesi di calma apparente si sono così riaccesi i riflettori su Casa Serena, la struttura di Montepiselli finita al centro della bufera qualche mese fa per il rischio chiusura. A suon di proteste e battaglie si evitò che quella che è una casa per tanti anziani messinesi chiudesse battenti e decenni di storia. Nel frattempo però cosa è accaduto a Casa Serena? Poco o nulla. Emilia Barrile ha scelto questo luogo come sua prima visita da Presidente del Consiglio perché questa dovrà essere una delle problematiche che la nuova amministrazione dovrà affrontare fin da subito. “Gli anziani hanno bisogno di certezze e serenità, molti di loro sono stati trasferiti per effettuare gli interventi di messa a norma, voglio capire a che punto siamo, leggere i documenti e valutare come intervenire”. Non nasconde che stare lì, in mezzo ai vecchietti, la riporta all’infanzia, agli anni trascorsi insieme alla nonna. Forse anche per questo, durante tutta la visita a Casa Serena, ha dedicato la maggior parte del tempo a disposizione ad ascoltare gli ospiti. All’ingresso la attendevano il Presidente del Comitato degli anziani Nino Cammarata e il signor Antonino La Face. Le hanno consegnato una lettera e le hanno spiegato quali sono i problemi e le speranze di chi vive oggi a Casa Serena. Chiedono che ripartano subito i lavori di messa a norma per dare la possibilità di “far ritorno a casa” ai 33 ospiti trasferiti in altre strutture. Gli anziani però vanno oltre e contestano la cooperativa Azione Sociale che attualmente gestisce il servizio. Raccontano, e lo hanno scritto anche nel documento consegnato, di non ricevere un’assistenza adeguata e per questo vorrebbero che la casa di riposo fosse gestita direttamente dal Comune. Difendono però i lavoratori, pensano al fatto che da gennaio sono in cassa integrazione, proprio per la riduzione del numero di anziani, ricordano che per loro gli stipendi arrivano sempre in ritardo e nonostante ciò li trovano sempre al loro fianco. La presidente Barrile li ha ascoltati e ha promesso loro un nuovo incontro: si rivedranno giovedì mattina alle 9 a Palazzo Zanca. Nino Cammarata vuole fare una chiacchierata “a quattr’occhi” e aiutare questa amministrazione a intervenire nel modo giusto. Per questi anziani che hanno dato tanto alla città e che adesso chiedono solo un po’ di serenità.

Accompagnata dalla collega dei Progressisti Democratici Antonella Russo e poi anche da Lucy Fenech e Gino Sturniolo di Cambiamo Messina dal Basso, la Presidente ha poi visitato la struttura per capire a che punto sono quei tanto discussi interventi di messa a norma. A guidarla il direttore di Casa Serena Riccardo Tringali che ha mostrato quanto fatto con i primi 64mila euro spesi in questi mesi. In pratica è stato installata una parte della rete idrante antincendio e solo 9 delle 94 porte tagliafuoco previste nel progetto. “Solo con questi lavori non otteniamo il parere positivo dei vigili del fuoco, per essere in regola mancano ancora le 4 scale di emergenza, l’ascensore portaletti, il sistema di allarme e rilevamento incendio e il sistema parafulmini”. I lavori al momento sono fermi, del milione e 700mila euro inizialmente previsto per la messa a norma di Casa Serena ce ne sono a disposizione 850mila già accantonati nelle casse di Palazzo Zanca. Dunque si dovranno riprendere al più presto le carte e ricominciare a lavorare subito. Anche perché, dal giro all’interno della struttura, è emerso che l’ala a monte dei tre piani al momento non è agibile, 36 camere non possono essere utilizzate fino a quando non saranno ultimati gli interventi. Poi servirebbe anche molto altro, la struttura avrebbe bisogno di un’operazione di restyling sia all’interno che all’esterno. Al momento però già sarebbe un successo fare un primo passo e sbloccare la situazione. Lo chiedono gli anziani che vogliono continuare a vivere in questa struttura. Dovrebbe chiederlo l’intera città che in quelle stanze ha il proprio passato.

(Francesca Stornante)

Martedì, 6 agosto, 2013 – 17:25

Un commento

  1. MA che mi piace sta signora Barrile…sembra stia dando davvero l’esempio di come si vorrebbe un rappresentante del comune…
    Ha sistemato da sola le tende del suo ufficio, ha riesumato i mobili conservati negli scantinati di palazzo zanca, ha bloccato le telefonate in uscita ai cellulari dei gruppi consiliari…ora a casa serena….
    Perdonatemi ma non ci posso credere….in senso positivo..ovviamente

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