Sentenza Xenia, motivazioni: «Lucano ha strumentalizzato l'accoglienza a Riace»

Sentenza Xenia, motivazioni: «Lucano ha strumentalizzato l’accoglienza a Riace»

Dario Rondinella

Sentenza Xenia, motivazioni: «Lucano ha strumentalizzato l’accoglienza a Riace»

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sabato 18 Dicembre 2021 - 08:15

Lucano aveva messo su un'organizzazione "tutt'altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano.

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di condanna a Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, a 13 anni e 2 mesi: “Lucano, da dominus indiscusso del sodalizio, ha strumentalizzato il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica”. Sono le motivazioni pubblicate sulla sentenza di condanna all’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, scritte dal presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso.

«Furbizia travestita da innocenza»

“Nulla importa che l’ex sindaco di Riace sia stato trovato senza un euro in tasca – come orgogliosamente egli stesso si è vantato di sostenere a più riprese – perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l’esistenza di un quadro probatorio di elevata conducenza, che ha restituito al Collegio un’immagine ben diversa da quella che egli ha cercato di accreditare all’esterno”.

Nel documento poi, viene spiegato come Lucano aveva messo su un’organizzazione “tutt’altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano, permeata dal ruolo centrale, trainante e carismatico di Lucano il quale consentiva ai partecipi da lui prescelti di entrare nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi, collaudati negli anni e che ciascuno eseguiva fornendogli in cambio sostegno elettorale”.

Uso delle intercettazioni, disattese le Sezioni Unite della Cassazione

“Chiaramente è necessario avere il tempo per leggere attentamente le motivazioni della sentenza lunga oltre 900 pagine per cui ci riserviamo un comunicato a breve. In questo momento il primissimo dato emerso è che il Tribunale di Locri, pur di condannare Lucano, disattende perfino le Sezioni Unite della Cassazione in tema di utilizzabilità delle intercettazioni“. Lo hanno affermato gli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Daqua, difensori dell’ex sindaco di Riace Domenico “Mimmo” Lucano condannato a 13 anni e 2 mesi nel processo “Xenia”.

“Lo condanna – è scritto nella nota dei due legali – per associazione a delinquere con motivazione inconsistente, anzi insussistente. Scambia per peculato le attività di valorizzazione del territorio perseguite da Lucano e previste dal manuale Sprar. Ed ancora, il Tribunale parla di povertà ‘apparente’ di Lucano nonostante le misere condizioni economiche di Lucano siano state accertate dalla Guardia di finanza e confermate in udienza dalla stessa accusa. Siamo curiosi di completare la lettura e lo studio delle motivazioni per comprendere il restante ragionamento del Tribunale”. (Ansa)

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