Di chi è la Casa del portuale? Secondo l'ex vicesindaco Franco Mondello appartiene al Comune, secondo il commissario liquidatore Placido Matasso è della Regione. "Lo dimostrano le carte" spiega Mondello. La palla passa adesso al vicesindaco Signorino che dichiara: "Stiamo approfondendo la questione, perchè qualche dubbio c'è".
“La Casa del portuale è del Comune. Non lo dico io, lo dicono le carte. La giunta Accorinti ha a disposizione le delibere, le verifichi e decida cosa fare”. Non ha dubbi l’ex vicesindaco ed ex assessore al Patrimonio Franco Mondello a proposito della titolarità della Casa del portuale, che invece secondo il commissario liquidatore della Cooperativa Italia Placido Matasso apparterrebbe alla Regione sin dalla seconda metà degli anni ’50. Due versioni contrapposte e la palla passa adesso al vicesindaco e assessore al Patrimonio Guido Signorino che dovrà valutare il da farsi.
“Noi abbiamo prodotto le carte- prosegue l’ex esponente della giunta Buzzanca- Ci sono le delibere ed il piano di dismissione dei beni, regolarmente pubblicate all’Albo pretorio senza che nessuno abbia fatto ricorso dal 2008 ad oggi, neanche la Conservatoria. Mi sembra tardiva e strana questa presa di posizione. Lo stesso ingegnere Armando Mellini, dell’ufficio dismissioni mi ha confermato fino a questa mattina che non risulta alcun atto di vendita mai prodotto. Altrimenti è chiaro che non l’avremmo mai inserita nel piano dismissioni”.
Secondo l’avvocato Matasso infatti sarebbe stato l’allora sindaco Fortino a vendere, ad un prezzo simbolico, zero lire, l’area della Casa del portuale, che da quel momento sarebbe diventata di proprietà della Regione, come dimostrerebbero anche altri atti successivi attraverso i quali la stessa Regione avrebbe reclamato il pagamento di un canone annuo e in caso di mancato pagamento avrebbe ripreso possesso pieno del titolo. Nel 2011 la Cooperativa Italia che aveva gestito l’ex Casa del portuale è andata in liquidazione, attraverso la nomina di Matasso che adesso ha presentato una denuncia su tutta la vicenda della titolarità del bene.
“Ripeto, nella mia qualità di assessore al Patrimonio e nell’ambito del piano di dismissioni ho effettuato tutte le verifiche e non esiste alcun atto di vendita del sindaco Fortino per nessuna cifra. In ogni caso dopo la pubblicazione all’albo pretorio e dal 2008 ad oggi nessuno ha fatto ricorso, pertanto il Comune ha acquisito la titolarità del bene in questione. Adesso spetta alla nuova amministrazione decidere se e cosa eventualmente fare”.
Se gli esponenti del Teatro Pinelli non avessero occupato l’ex Casa del portuale di questo spazio non sarebbe fregato niente a nessuno come accaduto del resto fino al 25 aprile 2013. Né prima, né nei mesi successivi la Regione ha mai reclamato il possesso e solo adesso, dopo quattro mesi di occupazione, i locali finiscono addirittura al centro di un braccio di ferro. Una situazione paradossale al limite del kafkiano. Se i pinellini non avessero dipinto i murales con ogni probabilità l’area sarebbe rimasta abbandonata per i prossimi 100 anni senza che la Regione o il Comune battessero ciglio.
“Il dubbio sulla titolarità ci è venuto- spiega il vicesindaco e assessore al patrimonio Guido Signorino sul cui tavolo è finita la patata bollente-e stiamo approfondendo la questione. E’ vero, la Casa del portuale era inserita nel Piano di valorizzazione nel 2008, ma in un secondo momento sembra sia stata spostata. E’ proprio questo il punto che stiamo cercando di appurare prima di decidere il da farsi e procedere. Stiamo lavorando sulle carte con grande attenzione”.
Rosaria Brancato
A chi appartiene importa poco.
I fatti sono che un bene pubblico è stato occupato con la violenza (i lucchetti sono stati tranciati con le cesoie), da non aventi diritto, sfaccendati e nullafacenti radical-chic che ritengono che basti avere la complicità di una pseudo-amministrazione, con l’appoggio di parenti in consiglio comunale, per appropiarsi di beni che rientrano nella disponibilità della collettività, ma che, non per questo, sono alla stregua del primo arrivato.
Mi domando perchè il Questore non interviene con lo sgombero e la denuncia per i responsabili e con l’arresto per i recidivi dell’occuapazione del teatro in fiera.
Mi domando perchè il Prefetto non rimuove aCCORINTI dalle sue funzioni, non avendo lo stesso provveduto a richiedere lo sgombero del manufatto, venendo meno ad un suo dovere d’ufficio, ma, al contrario, dando il suo appoggio, rendendosi complice di un reato.
Analogo silenzio da Palazzo Piacentini.
Perchè la legge è celere e giusta verso i poveri ed i deboli e si gira dall’altro lato quando di mezzo ci sono ricchi (visto che campano di rendita) e potenti?
A chi appartiene importa e come…il problema non è che, visto quanto vi rode per come sono finite le elezioni (pd-pdl), il prefetto deve rimuovere Accorinti (e vi piacerebbe…e come vi piacerebbe)
…il problema è che la nostra città a beni comunali e provinciali, importanti e volendo utilizzabili o no, di cui non se ne fa niente; chiusi da anni che potrebbero essere venduti per rimpinguare le casse vuote…
bene pubblico??? prima che fosse occupato era più un palazzo abbandonato e fatiscente, che fastidio da alla gente l’occupazione dello stabile? si parla di legalità solo quando conviene, la polizia tollera le prostitute alla stazione, tollera i piccoli reati perchè tanto ”li fanno tutti”, perchè non può tollerare un iniziativa, anche se non legale, che invece di distruggere (come i reati nominati prima) costruisce qualcosa con iniziative ed eventi culturali? forse si ha paura della cultura in questa Messina, perchè la cultura smuove le coscienze e ai massoni ed agli altri poteri forti fa comodo l’ignoranza.
A me sembra una questione di lana caprina. La legge dispone che gli Enti pubblici possono alienare: a) I beni immobili facenti parte del Patrimonio disponibile del Comune, come risulta dalla CONSERVATORIA DEI REGISTRI IMMOBILIARI, nonché i beni dei quali il Comune è divenuto proprietario a titolo originario per espropriazione, usucapione, invenzione e altre cause; b) I beni immobili facenti parte del Patrimonio indisponibile del Comune per i quali sia cessata la destinazione a pubblico servizio; c) I beni immobili facenti parte del Demanio del Comune per i quali sia intervenuto o intervenga contestuale motivato provvedimento di sdemanializzazione; d) I diritti reali costituiti sui beni immobili di cui alle precedenti lettere a),b) e c). L’art. 58 del D.L. 25.06.2008 n.112 convertito in legge con modificazioni con L. 1133/2008 prevede al comma 1) che per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare degli enti locali, ciascun ente individua con DELIBERAZIONE dell’organo di governo, redigendo un apposito elenco, i singoli beni immobili, ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali suscettibili di valorizzazione ovvero di DISMISSIONE REDIGENDO IL PIANO DELLE ALIENAZIONI;-il comma 3) dispone che L’ELENCO, soggetto a pubblicazione ha EFFETTO DICHIARATIVO DELLA PROPRIETÀ. Quindi il bene dovrebbe essere di proprietà comunale, a tutti gli effetti. Questa diatriba ha messo in evidenza, e speriamo che sia di stimolo a rivedere scrupolosamente l’inventario dei beni immobili comunali, una circostanza molto importante: evidentemente gli Uffici comunali competenti non avranno provveduto, ove necessario, alla trascrizione, intavolazione e voltura dei beni.
beh. io sono contrario alle occupazioni illegali. trovo assurdo ritenere che si possa invadere uno spazio non proprio, a prescindere dalle motivazioni (che invece sono sacrosante – è vero che molti spazi sono abbandonati al degrado, e ciò deve essere denunciato).
nel caso specifico trovo colpevole il lassismo di tutti i soggetti coinvolti e il fatto che viene trascurato il semplice principio della concorrenza leale. infatti, questi ragazzi, oltre a sostare in luoghi non propri in modo indebito, organizzano eventi (che in altri contesti prevedono il rispetto di norme), vendono bibite (senza rilascio di ricevuta), non pagano la siae etc.
altri, che vogliono operare nella legalità, si trovano invischiati per mesi in pastoie burocratiche costose.
mi spiace ma, per quanto la motivazione che spinge queste persone sia giusta, ritengo corretto l’immediato sgombero.
Al Municipio di Messina esiste un ufficio dismissioni, mel cui organico si apprende che presti servizio anche un ingegnere, regolarmente retribuito.
Sarebbe interessante conoscere come passa tutte le giornate, ad eccezione del 27 di ogni mese.
Scusate l’ignoranza per accertare la proprietà di un bene immobile non è sufficiente una visura ipotecaria?
C’è un errore nel titolo.
Casa del Portuale, l’ex vicesindaco Mondello: “E’ del Comune”. Il sindaco Signorino: “Valuteremo”
Ora è ok.
Saluti
Unica cosa giusta è che a chi appartiene importa poco;
alla fin fine, gli interessati,stanno usando la situazione all’ex casa del Portuale solo per cercare di gettar discredito su un’amministrazione che finalmente sta lavorando in modo degno, adeguato e trasparente rispetto a quelle degli anni passati, in cui c’era presente (guardacaso!) colui che ha sollevato il ‘problema’ sulla potestà del luogo in discussione.
Lei che parla di violenza, non giudica molto più volento un abbandono di luoghi che una volta erano popolati e simbolo della città, e adesso (prima del Pinelli) erano perlopiù un ritrovo di topi e lordia? Non è violento un teatro come quello in Fiera lasciato a marcire negli anni, dopo esser stato definito forse il miglior teatro di messina come acustica, e simbolo, assieme alla Fiera stessa, della nostra città? Non è violenza fregarsene diversi anni dei cosiddetti beni comuni, e usarlo solo per meri e indegni scopi politici? Io credo che la violenza maggiore sia questa, non l’abbattimento di qualche lucchetto infracidito da anni di dimenticanza e mal custodia.
Ma soprattutto, come si permette a parlare di sfaccendati, nulla facenti e radical chic? Parla tanto di rispetto delle regole, di violenza, e poi si lancia in giudizi poco edificanti e dettati solo dall’odio verso un mondo che neanche conosce.
A Taormina vi è un appartamento (tre vani, doppi servizi, cucina e ripostiglio) con affaccio sul corso principale, di proprietà della Provincia regionale di Messina.
Valore: da 800.000 uero ad un milioncino.
Da anni è inutilizzato.
Se sfondo la porta e lo occupo abusivamente faccio bene?
“il problema è che la nostra città a beni comunali e provinciali”
Ma tra i programmi dei fedeli del santone scalzo e barbuto vi è la modifica della grammatica italiana?
Pensate di risolvere i problemi di Messina e dei Messinesi e non sapete scrivere HA con la lettera H!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ha, ha, ha,ha,ha,ha,ha,ha,ha,ha,
Caro George, perché quest’odio, questa rabbiosità? Metti dei fiori nei tuoi cannoni.
In italia chiunque voglia promuovere delle attivita culturali, manifestazioni, eventi, concerti, attività teatrali, deve rispondere oltre che legalmente ( atto costitutivo, autorizzazioni, licenze e quant’altro) anche fiscalmente dei proventi derivanti da tale attivita e deve osservare le norme in materia di lavoro. Tanti ragazzi hanno sicuramente capacità, inventiva, talento ma non mezzi finanziari per realizzare le proprie aspirazioni….solo l’affitto di un locale commerciale costa qualche migliaio di euro, ma non per questo tutti occupano spazi di cui non sono proprietari o di cui non hanno titolo di possesso. Ed ancora i ragazzi del Pinelli se uno spettatore dei loro spettacoli si dovesse fare male sono assicurati o chiederebbero al comune di rimborsare i danni al malcapitato?
mi scusi. pur comprendendo il suo intervento, sento di doverle ricordare che, a prescindere dalle giuste motivazioni e dall’operato passato, si tratta di comportamenti illegali. come tali vanno trattati.
se poi si vuole soggettivizzare il concetto e declinarlo alle proprie esigenze, entriamo in altri ambiti.
tu rispondi a quello he detto
intanto i polli, per fare le proprie attività pagano gli spazi comunali o pubblici in generale, invece questi sono speciali,così come i loro amici politici che li sostengono appoggiando l’anarchia, con la scusa del’arte e della cultura, ma quale cultura??Accorinti adesso sei il sindaco di tutti, un ufficiale di governo, sveglia
Purchè tu abbia i capelli lunghi e la barba incolta e sii pronto a manifestare,partecipando a tutti i cortei del “no”, intanto comprati un borsa a traccolla molto capiente, ti potrà sempre servire.
Per quanto riguardo gli avvocati difensori non preoccupartene, ci pensa sempre il SEL.
certo che queste testimonianze di saccenteria spicciola mancavano nei commenti..effettivamente era tanto che non si leggevano…compresa la pernacchia, dimostrazione che sei un “accompagnamento” perso..
prova a scrivere con uno smartphone in piedi mentre sei su un mezzo pubblico e poi ne riparliamo…
io sono per una discussione sui beni comuni e una regolamentazione, e questi ragazzi non han fatto alcun danno finora. Non posso tollerare però che si parli di loro come di invasati, tossici, comunisti, ignoranti e chi più ne ha piu ne metta, è una cosa allucinante.
Egr Sig capraframk, prima di parlare e offendere le persone si informi meglio, l’ufficio dismissioni si interessa di alienazioni immobiliari, e la casa del portuale non è mai stata messa in vendita.
Gli elenchi degli immobili, in alienazione e valorizzazione, vengono forniti dal dipartimento patrimonio su indirizzo politico amministrativo delle amministrazioni cui afferiscono.
Quanto al personale dell’ufficio dismissioni opera ed ha sempre operato tutti i giorni lavorativi ed anche fuori servizio nell’interesse dell’ente, pertanto eviti sgradevoli commenti e chieda scusa per la sua battuta di pessimo gusto nei confronti dei lavoratori.
L’intero isolato compreso ia via Rizzo, via Savoca, via I Settembre, via camp delle Vettovaglie (prolungamento via La Farina), fu ceduto dal Re D’Italia alla città di Messina in cambio della cessazione del porto franco, questo subito dopo la costitituzione del regno d’Italia.
Una parte, piccola, dove vi è parte del benzinaio sul lungomare, sembra fu utilizzata dalla MM per creare un deposito nafta per le sue imbarcazioni, l’isolato dove vi era piccolo (magazzini), non si ha notizia di come, passò ai privati, ora sembra che il sindaco Fortino regalò alla regione la casa del portuale, però l’ente non ha mai fornito il titolo al comune e nell’inventario comunale tale titolo non c’è.
Non sempre la conservatoria riporta tutti gli atti, anche perché se non sono rogati da Notai tali atti non possono essere registrati.
Purtroppo l’inventario comunale a volte è errato, così altri enti se ne approfittano e iscrivono nei loro inventari immobili del Comune (un esempio l’ex macello comunale, che l’ASP aveva iscritto nel suo inventario senza averne alcun titolo).