Il commissario della Provincia, Filippo Romano, ha firmato un nuovo regolamento per le risorse finanziarie da destinare alle scuole superiori. Chiede alle scuole di responsabilizzarsi e spera in un aiuto da parte della Regione, entro il 30 novembre, per evitare il dissesto finanziario dell’ente di palazzo dei Leoni
Quello vecchio era datato 5 luglio 1999. Ed allora il commissario della Provincia, Filippo Romano, ne ha emanato uno nuovo lo scorso 13 settembre. Stiamo parlando del “Regolamento per l’erogazione delle risorse finanziarie agli Istituti Scolastici di competenza provinciale”.
Nella delibera, si legge proprio che “dato il lasso di tempo trascorso dalla data di approvazione del suddetto regolamento, occorre redigerne uno aggiornato e con nuove previsioni dettate dalle attuali esigenze”.
La deliberazione resta pubblicata sull’Albo Pretorio on line della Provincia per quindici giorni, dopodiché diventa esecutiva. La pubblicazione è avvenuta il 17 settembre e l’ultimo giorno sarà quello di domani, martedì 1 ottobre.
Nulla di particolare se non fosse per quanto recita l’ultimo dei dieci articoli previsti dal nuovo regolamento, le “disposizioni transitorie e finali”: “In sede di prima applicazione del presente regolamento, il dirigente della Ragioneria Generale della Provincia Regionale di Messina provvede ad invitare il Dirigente Scolastico a procedere all'immediata voltura a nome degli Istituti scolastici di tutti i rapporti attivi di fornitura di energia elettrica, idrica, di gas, metano o gasolio e di altri servizi che a suo tempo sono stati sono stati intestati alla Provincia Regionale di Messina relativamente ai plessi scolastici di rispettiva competenza. Lo stesso dicasi per le utenze telefoniche. L'erogazione del contributo per il 2014 sarà anticipata entro il mese di febbraio dello stesso anno nella misura consentita dalle disponibilità finanziarie e indicata nel bilancio di previsione 2014”.
All’articolo 6, invece, riguardante “Determinazione e modalità di erogazione dei contributi”, si legge che “I contributi sono determinati annualmente nell’ambito del bilancio di previsione della Provincia Regionale di Messina. L'entità dei contributi potrà essere di anno in anno rideterminata compatibilmente con disponibilità di bilancio, con l'impiego dei fondi a carico della Provincia Regionale di Messina a ciò destinati”.
La Provincia ha allora già inviato un fax agli Istituti Scolastici, comunicando che, a causa delle mancata erogazione delle sovvenzioni statali, non riesce a coprire tutte le spese relative alle utenze scolastiche e di provvedere quindi alla volturazione.
Palazzo dei Leoni continuerà a sostenere i vari istituti con un contributo definito annualmente. Nello specifico, per l’anno 2014, “la Provincia interverrà con un contributo dell’80 % per le spese riguardanti l’energia elettrica ed il gas e del 70 % delle utenze telefoniche. La percentuale sarà calcolata sulla media della spesa effettuata nell’anno 2012. Per il sesto bimestre 2013, inoltre, la contribuzione per tutte le utenze sarà pari al 15 % delle spese totali effettuate nel 2012”.
Il commissario di palazzo dei Leoni, Filippo Romano, spiega le motivazioni che hanno portato al cambiamento. “E’ una norma che vuole responsabilizzare gli istituti scolastici – afferma -. La Provincia ha avuto tagli per il 25 % del suo bilancio e, al momento, a fronte di 57 milioni di entrate, ci sono 62,9 milioni di uscite. Entro il 30 novembre, il bilancio andrà chiuso. Fino a quel momento, aspetteremo un aiuto da parte della Regione. Bisogna tentare in tutti i modi di evitare il dissesto finanziario, che comporterebbe anche un taglio del 30 % dei dipendenti della Provincia. Che sono circa 1000 e quindi vorrebbe dire mettere in difficoltà 300 famiglie. Uno scenario preoccupante. Quello che molti ancora devono capire è che il dissesto finanziario non è una scelta né un’opinione, ma un dato di fatto che speriamo non avvenga”.
La riduzione delle spese per gli Istituti scolastici, dunque, rientra nell’ambito dei risparmi necessari in seguito al taglio dei finanziamenti statali. “Sappiamo che già sono stati fatti sacrifici enormi – prosegue Romano – ma la situazione è gravissima e dobbiamo fare tutto il possibile. Si dà alle scuole un budget annuale da gestire. Mi rendo conto che per alcune può significare la differenza tra una situazione di tranquillità ed una al limite, ma si tratta di una necessità. Tutto ciò lo abbiamo già spiegato ai dirigenti scolastici nel corso di due incontri chiarificatori”.
Romano ripercorre la strada seguita in altri Comuni dei quali è stato commissario: “A Platì, ogni qualvolta i presidi lo segnalavano, il Comune doveva acquistare persino il detersivo. E’ un esempio paradossale per indicare che la gestione delle scuole dev’essere affidata al senso di responsabilità di chi la guida. A mio avviso – conclude – è questa la strada futura, con la chiusura delle Province. Sarebbe intelligente affidare l’edilizia scolastica alle scuole stesse, invece che ai Comuni”.
(Marco Ipsale)
Bravo Romano, così si fa, tagliamo gli sprechi (ma non quelli vostri)! Invece di fare spending review riducendo i lauti stipendi ai dirigenti e tagliando le spese inutili di Palazzo dei Leoni, meglio far economia penalizzando i servizi dati ai cittadini.
Questo commissario è l’ennesimo “regalo” fatto da Crocetta, quest’ultimo oramai sulla strada del vecchio predecessore, come avevo profetizzato all’indomani della sua elezione.
perché nessuno spiega al Comune di Messina che il dissesto finanziario non è un’opinione..ma una condizione.
O forse al Comune di Messina sono più abili e preparati????
Le spese per le utenze degli uffici della Provincia sono già state abbondantemente tagliate negli anni scorsi grazie alla rimodulazione dei contratti e ad un controllo più attento dei consumi. Adesso è ora che anche le Scuole Superiori facciano altrettanto cercando di diminuire le spese. Certo, visto che i fondi scarseggiano, molto altro si dovrà fare, ma evitiamo di fare qualunquismo sostenendo che Palazzo dei Leoni viva nello spreco. Tutto è migliorabile ma che almeno, invece di pensare a mandare in soffitta le Province rimpiazzondole con non si sa cosa (Consorzi? Di fatto la L.R. n. 9/86 individuava le Province Regionali siciliane come liberi consorzi. Città metropolitane? La stessa legge istituiva le Aree Metropolitane di Palermo, Catania e Messina, ma esse non hanno mai funzionato a regime), si pensi a far finalmente funzionare questi enti territoriali intermedi, attualmente giudicati (o fatti giudicare) inutili ma che svolgono un lavoro spesse volte oscuro ma fondamentale.