Cgil, Uil, Fials-Cisal, Sadirs hanno incontrato il presidente del Teatro per sollecitare i fatti a lungo attesi "Temiamo che ci sia il rischio che qualcuno miri a sciogliere l'Ente. Siamo stati pronti a collaborare ma finora non abbiamo visto nulla". Stessi timori di Maurizio Puglisi "Il commissario del Cda non si attiene al suo ruolo. Se continua con questo atteggiamento chiederò a Crocetta di sostituirlo. Temo che non si voglia rilanciar l'Ente". Lunedì incontro con Cultrona.
Il commissario del Cda rischia di diventare un cavallo di Troia per l’Ente Teatro Vittorio Emanuele. Il timore, per la verità, i sindacati l’avevano paventato sin dalla nomina di Rosario Cultrona da parte del presidente Crocetta. Ma dopo un mese di sollecitazioni, telefonate, mail, richieste di incontro, anche il presidente del Teatro, Maurizio Puglisi si sta chiedendo la stessa cosa. “Sia chiaro, se qualcuno pensa di poter affossare il Vittorio Emanuele si sbaglia di grosso- ha detto il presidente incontrando i sindacalisti oggi- In un mese il Commissario Cultrona non solo non ha fatto nulla ma non si attiene al suo ruolo. Se continua così sono pronto a chiederne la sostituzione”.
La mattina è iniziata come un film già visto, con i rappresentanti sindacali Slc Cgil, Uilcam Uil, Fials-Cisal e Sadirs (Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavella e Osvaldo Smiroldo), che, come ormai da un anno, insieme ad una delegazione di lavoratori, precari, maestranze, orchestrali, si sono recati dal Presidente per ricordargli sia le mille situazioni in sospeso, che le ripetute richieste d’incontro avanzate sin da agosto. La stagione musicale è saltata, l’inerzia della Regione e il tempo perso finora hanno aggravato una situazione al limite del sostenibile. Come se non bastasse, da diverse settimane circola la voce che le intenzioni da Palermo siano quelle di sciogliere un Ente, rimasto agonizzante per mesi. E stando al racconto di Puglisi il comportamento del neo commissario ad acta del Cda, non fa che avvalorare queste indiscrezioni.
“Noi sindacati abbiamo sin dall’inizio richiesto un rapporto collaborativo con il Presidente ed il Commissario- spiegano i Di Guardo- ma finora le nostre richieste sono cadute nel silenzio e temiamo che da parte di Cultrona ci sia l’intenzione di affossare il Teatro nell’ottica di una politica che investe i teatri messinesi in modo colonialistico. Ci ha lasciato più che perplessi scoprire che l’assessorato allo spettacolo ha approvato il bilancio di previsione 2013 il 1 agosto, comunicandolo al presidente solamente il 25 settembre. Ci chiediamo quale considerazione abbiano di questo Ente e di chi lo rappresenta”.
Stesso stupore, di fronte ad un comportamento intollerabile ha espresso Maurizio Puglisi, al quale peraltro la notizia dell’approvazione del bilancio è stata data non solo due mesi dopo, ma soltanto perché si è recato a Palermo.
“Sto scrivendo una lettera al commissario invitandolo ad attenersi al suo ruolo, che è quello di commissario del Cda e non certo quello di Presidente. Forse si è confuso e crede che sia stata commissariata la Presidenza. Lui è il Cda e deve assumersi le sue responsabilità, dobbiamo nominare i direttori artistici, preparare la stagione, cercare di salvare almeno 4 eventi su 5 della stagione musicale. Invece nonostante le mie ripetute sollecitazioni in un mese è venuto qui solo una volta e per due ore. Nel frattempo chiede pareri su cose che non gli competono e spettano invece al Presidente. Ritengo poi quantomeno irrituale scoprire per caso il 29 settembre che la Regione ha approvato l’1 agosto il bilancio di previsione 2013. Ho l’impressione che non si voglia affatto rilanciare il Teatro, tutt’altro”.
Lunedì il commissario (che nella sua unica visita aveva annunciato che sarebbe stato a Messina tutte le settimane) sarà al Vittorio Emanuele ed il Presidente ha già invitato all’incontro le 4 sigle sindacali “sono con voi, dalla vostra parte, pronto a tutto per difendere il futuro di questo Teatro”. Puglisi, qualora l’atteggiamento di Cultrona non dovesse cambiare, è pronto a chiedere a Crocetta la sua sostituzione.
“Io sono abituato ad altri ritmi, questi ritardi oltre a mettere a repentaglio la stagione comportano un danno economico”.
Quanto a Cgil, Uil, Cisal e Sadirs, non hanno intenzione di aspettare oltre. Da ottobre 2012 periodicamente salgono negli uffici dell’Ente, chiedono incontri, presentano progetti, ascoltano impegni e promesse, organizzano sit-in, proclamano scioperi e proteste. Ma ora sono stanchi di ripetere lo stesso copione e lunedì sono pronti a dare battaglia.
“Vogliamo fatti- spiegano- da lunedì saremo qui ogni giorno. Se il Commissario o chi per lui pensa che il Vittorio Emanuele possa essere depredato a vantaggio di altre logiche ed altre realtà, si sbaglia. Il nostro timore finora è che sia un commissario ad acta che pensa di avere commissariato il Presidente stesso. Non dobbiamo consentirlo”.
Val la pena ricordare che sia il sindaco che il commissario della Provincia hanno da tempo sul tavolo i curricula di quanti si sono candidati ai ruoli nel Cda (3 componenti di nomina del Comune e 2 per la Provincia), ma è tutto congelato in attesa che arrivi il parere da Palermo sulla nuova composizione del Consiglio in base alla normativa. Il rischio è che il commissariamento duri all’infinito, proprio per questo Puglisi ha sollecitato Accorinti e Romano a procedere con le nomine, magari scegliendone uno in meno a testa per evitare conflitti con la nuova normativa che ne prevede 5 invece di 7. L’alibi della nuova normativa rischia di tramutarsi in un comodo strumento per lasciare sotto tutela e sotto commissariamento un Ente che in troppi vorrebbero chiudere o comunque vivacchiare.
Rosaria Brancato