Da mesi i siciliani della Brigata Aosta hanno la leadership del contingente multinazionale nell’area occidentale dell’Afghanistan. Operano insieme agli altri militari italiani e sono al fianco dei colleghi afghani per la sicurezza e lo sviluppo dell'area.
Operazione Devil’s Elbow.
E’ stata soprannominata così l’operazione che si è conclusa da pochi giorni nell’area occidentale dell’Afghanistan, nella provincia di Farah, in una zona a responsabilità del contingente multinazionale della Nato a guida italiana (RC-W). Un’importante attività congiunta che ha visto protagonisti i militari italiani del Regiona Command West, i colleghi dell’esercito afghano, ed i siciliani della Brigata Aosta di Messina. Da circa un mese, infatti, i militari nostrani hanno la leadership del contingente multinazionale nell’area occidentale dell’Afghanistan. Operano lì, supportano l’esercito locale nel condurre operazioni per la sicurezza del Paese centro-asiatico e, quotidianamente, sono al fianco dei colleghi afghani per le delicate fasi di transizione a polizia ed esercito di Herat, di sicurezza e di sviluppo dell’area.
“L’operazione – scrivono – assume particolare importanza in quanto l’area interessata alla Devil’s Elbow rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per gli elementi ostili presenti nell’area, essendo costituito da un nodo stradale di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese. Un contributo essenziale è stato fornito dall’indispensabile supporto di numerosi assetti specialistici con più di 200 italiani impiegati sul terreno, costituiti da elicotteri NH90, CH47 e A129 Mangusta della Task Force Fenice, da specialisti nella bonifica di ordigni esplosivi del 4°reggimento genio guastatori, dalle quick reaction force (unità di pronto intervento) del 183° reggimento paracadutisti e del 7°reggimento bersaglieri, dagli aerei AMX e dagli UAV (unmanned aerial vehicle) dell’Aeronautica Militare, da team medici e da ufficiali del Military Advisor Team, l’unità italiana che assiste il 207° Corpo d’Armata dell’esercito afghano nel proprio processo di crescita.
Veronica Crocitti
@VCrocitti