Scaletta. Paura per il maltempo di ieri, ma nessun danno nei cantieri di lavoro

Scaletta. Paura per il maltempo di ieri, ma nessun danno nei cantieri di lavoro

Giusy Briguglio

Scaletta. Paura per il maltempo di ieri, ma nessun danno nei cantieri di lavoro

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sabato 12 Ottobre 2013 - 10:57

Ad ogni temporale ritorna puntuale la paura per le zone alluvionate. Per fortuna a Scaletta - oltre ai danni privati - nessun danno pubblico nei cantieri aperti

L’incubo del maltempo che si è abbattuto sulla provincia jonica nella giornata di ieri ha fatto immediatamente ripensare a Scaletta Zanclea e alle zone colpite dalla tragica alluvione del 1 ottobre 2009. Anche Scaletta, a causa della violenta grandinata, ha subìto danni a tetti e automobili, ma “per fortuna” non si è andati oltre. Nei cantieri di lavoro non ci sono stati problemi, così come ci dice il vice sindaco del comune jonico, Gabriele Avigliani. “Sono state danneggiate soprattutto auto, tetti e tettoie, ma nessun danno pubblico – dichiara -. Avvieremo un censimento per quantificare i danni privati”.

La paura più grande, e cioè che si potessero avere conseguenze negative sui lavori in corso, è dunque superata. I torrenti non hanno accusato il colpo e le montagne non hanno destato preoccupazione, grazie anche alla breve pur se intensa “tempesta di ghiaccio”, e la ricostruzione prosegue senza intoppi. Il che significa anche che i lavori fin qui eseguiti sono stati ben realizzati. L’amministrazione scalettese è soddisfatta di quanto è stato fatto fino ad ora ed è impegnata in primo piano a risolvere le questioni irrisolte. Una è la famosa strada che conduce al cimitero, famosa perché non transitabile dal dopo-alluvione, lasciando l’amaro in bocca a coloro che non possono andare a visitare i parenti defunti.

Da quanto emerso dall’incontro con la protezione civile il 1 ottobre scorso, la situazione non sarà facilmente risolta. Il dirigente Calogero Foti, infatti, ha detto che è stata data una priorità ai lavori di ricostruzione che riguardavano il centro abitato. Il territorio necessita tra l’altro di un progetto completo e costoso che si aggira tra i 5 e 6 milioni di euro, soldi che in questo momento non sono disponibili. Tutto è fermo dunque, ma Foti si è impegnato per il futuro e per prima cosa verranno effettuate delle indagini geognostiche per conoscere meglio la caratterizzazione del sottosuolo e capire come intervenire. “Noi come comune e grazie al Prefetto – prosegue Avigliani – stiamo pensando a un’ipotesi di progetto più economico, intorno ai 2 milioni di euro, che consisterebbe nella realizzazione di un ponte per raggiungere il cimitero”.

Strada per il cimitero a parte, gli altri lavori procedono. “L’Rfi, da oltre un mese, sta lavorando nel torrente Divieto per realizzare il tombino per far defluire le acque – dichiara il vice sindaco – ed entro dicembre dovrebbero essere completati i lavori nei torrenti Foraggine e Racinazzi”. “Inoltre – conclude Avigliani – abbiamo messo a punto il regolamento della Protezione Civile e presto uscirà il bando per acquisire i volontari e partire con il progetto”.

La paura di quello che potrebbe succedere è ormai una condizione con cui si deve convivere. Ma, almeno, a Scaletta Zanclea il sogno della ricostruzione è un po’ più realtà e un po’ meno sogno.

Giusy Briguglio

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