Esordio con qualche difficoltà per il nuovo servizio di trasporto dedicato agli studenti e avviato dall'amministrazione. Anche oggi sarà l'assessore Cacciola in prima persona a sperimentare cosa funzionerà e cosa no. Problemi da risolvere soprattutto con i bus.
Il primo giorno è servito come banco di prova e certamente anche questo secondo giorno sarà più che altro un test. “Andiamo a scuola in TPL”, il nuovo servizio avviato dall’amministrazione Accorinti per offrire agli studenti la possibilità di andare a scuola usando solo i mezzi pubblici, ha esordito ieri. Il piano prevede un servizio di bus e tram concentrato nella fascia oraria che va dalle 7 alle 7.30, la più critica per il traffico di studenti che raggiungono gli istituti. Sono stati istituiti cinque sistemi a pettine, due dei quali serviranno i capolinea e gli altri tre viale Giostra (con fermata in corrispondenza di via Torrente Trapani), viale Boccetta e, dalla fermata di fronte al Municipio, la zona tra via Cesare Battisti e corso Cavour. La frequenza del tram di uno ogni sette minuti. Questo il progetto sulla carta elaborato dall’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola in collaborazione con l’Atm e la Municipale. Ma passare dalla teoria alla pratica, in una città come Messina, soprattutto quando si tratta di mobilità, non è semplice. Non sono infatti mancati gli intoppi nel giorno dell’esordio.
Partiamo però dal dato positivo: l’Atm è riuscita a mettere in strada 41 mezzi al mattino, per arrivare a 45 dopo mezzogiorno, e 7 tram, anche se uno durante la giornata è stato costretto a rientrare in deposito. Durante la fascia oraria del nuovo piano i tram hanno funzionato quasi alla perfezione, anche se intorno alle 8, quindi immediatamente dopo, si è creato un buco che ha lasciato alle fermate tanta gente per circa mezz’ora. Un problema tecnico causato dal fatto che creando un servizio cadenzato con partenze di tre tram dal capolinea Annunziata e tre da Gazzi a 7 minuti di distanza l’uno dall’altro, inevitabilmente si concentrano tutti i mezzi a disposizione in un lasso di tempo ridotto e poi si deve attendere che tutti finiscano la loro corsa (l’intera tratta dura circa 45 minuti). Ciò ha creato qualche disagio a chi aspettava il tram per raggiungere gli uffici o l’Università, criticità maggiori alle fermate nei pressi della stazione marittima e di piazza Stazione, considerata anche la coincidenza con l’arrivo di treni e navi.
E’ andata un po’ meno bene invece per la parte che dovevano fare i bus. Tra alcuni problemi dovuti a guasti non previsti che hanno ritardato l’uscita di qualche mezzo, l’avvio dei nuovi orari invernali per l’Atm, le nuove linee istituite, il collegamento con i bus non ha funzionato in modo eccellente. Negli uffici di via La Farina sono stati immediatamente messi a punto dei correttivi che saranno subito sperimentati ma che non comportano novità per gli utenti. Almeno per il momento. A sperimentare come andrà il servizio in questo secondo giorno anche l’assessore Cacciola che già ieri aveva provato i vari percorsi per capire come stava funzionando.
“E andata bene per quanto riguarda i tram, meno bene per i bus perché quasi nessuno è riuscito ad essere nel posto giusto al momento giusto. Ho notato che però poca gente ha approfittato della possibilità di avere un numero elevato di tram in quella fascia oraria, mentre in tanti hanno poi dovuto attendere circa mezz’ora in quella frangia che rimane scoperta. E’ un problema che contiamo di superare nel giro di una ventina di giorni perché attendiamo solo che torni in funzione un altro tram”. Altre modifiche potranno essere introdotte, l’assessore Cacciola lancia però un nuovo appello e invita i ragazzi a provare, a manifestare ciò che eventualmente non va e ad adottare un nuovo modo di spostarsi. Anche se però, e questo non è un aspetto da poco, non è previsto lo stesso servizio per il ritorno da scuola.
A prescindere da quale sarà il risultato di questo secondo giorno, è innegabile il fatto che forse mai come negli ultimi tempi si era parlato tanto in città di trasporti e viabilità. Anche per il segretario dell’Orsa trasporti Michele Barresi “l’idea è positiva perché veniamo da un recente passato caratterizzato dal nulla anche se anche questo progetto andrà perfezionato. Intanto però è il segnale che evidentemente esiste un trasporto pubblico sul quale si vuole investire”. E questo è sicuramente un buon inizio.
Francesca Stornante
beh… quando c’è da criticare lo faccio anche pesantemente, ma questa è una di quelle volte in cui si deve mostrare apprezzamento e riconoscere che certamente la strada è quella giusta.
basta perseverare e apportare i giusti correttivi, magari ci vorrà un pò di tempo, ma l’unico modo per decongestionare il traffico (soprattutto nelle ore di punta) è puntare a una razionalizzazione del servizio pubblico.
è probabile che all’inizio ci sia molta diffidenza, ma bisogna insistere correggendo il tiro sugli aspetti che non vanno e perseverare.
comunque. onore al merito. immagino che si prevederà, appena possibile, il servizio anche per il ritorno da scuola.
Magari fare coincidere gli orari di partenza dei bus dal capolinea annunziata con gli arrivi dei tram ( due tre minuti dopo l’orario previsto di arrivo) stamattina alle ore 09.00 il 79 è partito puntualissimo nonostante il tram stava per imboccare il capolinea, risultato: 30 minuti di attesa per il prossimo bus. Un po di elasticità degli autisti non sarebbe male.
Non si può interpellare un tecnico capace di fare pochi calcoli necessari per determinare gli orari provvisori?
Sono disponibile per pochi euro, in quanto qualsiasi lavoro in quanto tale deve essere retribuito, credo molto poco a questo tipo di volontariato.
Per risolvere un problema così essenziale non si può nè si deve procedere con l’annuncio di un servizio sperimentale, perchè con questo non si può vincere lo scetticismo, che rappresenta il primo nemico da vincere per lasciare finalmente l’auto a casa.
Mi viene da ridere al solo pensiero che si fa l’annuncio di un esperimento così importante senza pensare prima a controllare l’affidabilità dei mezzi che si mettono in circolazione; mancava forse il personale addetto alla manutenzione?
Rivolgetevi pure ai sindacalisti che avranno qualche parente od amico da sistemare, che sappia almeno utilizzare un cacciavite.
Ho tanto l’impressione che ci sia qualcuno che danneggi volontariamente i mezzi di trasporto, in quanto sono mezzi molto giovani.
E’ vero che i soldi sono stati utilizzati per lo stipendificio, sottraendoli alla manutenzione.
Qualsiasi confronto in merito con altre città italiane ci pone irrimediabilmente all’ultimo posto.
1) Manutenzione oculata dei mezzi (bus e tram) con SEVERO controllo dei costi e del personale addetto per evitarne speculazioni.
2) Pianificazione dei percorsi e dei tempi di percorrenza con un minimo range di tolleraza incluso.
3) 2 Controllori FISSI su ogni bus e 3 FISSI sui Tram (il personale c’è e lo stipendio lo devono guadagnare lavorando)
4) Corsie preferenziali LIBERE (Vigili Urbani Operativi!)
5) Parcheggi custoditi gratuiti in zone strategiche con distributori automatici di biglietti sempre funzionanti e con video-sorveglianza.
6) Circa 1 – 2 mesi di attesa per rendere attendibile il servizio.
Sono SOLO 6 i punti salienti che potrebbero sconvolgere positivamente la circolazione a Messina.
I mezzi ci sono, le risorse umane retribuite ci sono anche, manca solo la buona volontà e una piccola attesa, la gente che va a scuola o va a lavorare deve essere SICURA dell’affidabilità del trasporto pubblico prima di rischiare di arrivare in ritardo. VOLERE E’ POTERE!
Per un attimo ho immaginato l’ex assessore alla viabilità, Capone, che di prima mattina va a testare la funzionalità del servizio di trasporto pubblico. Non ho potuto fare a meno di sorridere.
Piaccia o non piaccia le cose sono diverse dal passato. Forse ancora non ci sono significativi miglioramenti, ma sicuramente c’è più “umanità” e vicinanza alla collettività, da parte di chi deve prendere le decisioni.
Questo per me è un enorme passo avanti, la base giusta su cui ricostruire Messina.
E’ già stato spiegato che lo stesso servizio non è previsto al ritorno perchè nei vari istituti l’orario di uscita è diverso (12:30-14:00)
E realizzare, magari anche con l’aiuto dell’università, un sistema di “semafori intelligenti” che consentano al tram di avere sempre via libera? Sicuramente il tempo di percorrenza scenderebbe di almeno 10-15 minuti, consentendo di effettuare più corse
Beh diciamo che a Messina il la cosidetta “Onda Verde” non si sa cosa sia, lo spiego io agli addetti alla viabilità:
E’ un sistema intelligente che garantisce il verde adottando un’andatura media all’interno dei limiti di velocità consentiti.