E il parroco di Rometta disse ai fedeli: "Preghiamo per Totò Cuffaro"

E il parroco di Rometta disse ai fedeli: “Preghiamo per Totò Cuffaro”

Alessandra Serio - Veronica Crocitti

E il parroco di Rometta disse ai fedeli: “Preghiamo per Totò Cuffaro”

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mercoledì 23 Ottobre 2013 - 09:11

L'invocazione di Padre Nino Scibilia durante l'omelia ha scatenato il dibattito nel piccolo centro tirrenico alle porte di Messina. E in oratorio, tra papi e vescovi, di Totó Vasa Vasa c'è anche la foto. Ecco perché.

Rometta è divisa: da un lato gli indignati, dall’altro gli indulgenti. Perché malgrado le sue uscite “singolari”, padre Nino Scibilia è un faro per la sua comunità. Quel “rivolgete una preghiera anche al nostro ex presidente Totó Cuffaro”, peró, a molti non è piaciuto.

Mentre i fedeli che lo sostengono gli hanno consigliato di togliere la foto dell’ex Governatore ora in carcere per concorso esterno alla mafia dall’ingresso dell’oratorio. Al suo posto ora campeggia una bella effige della Madonna di Guadalupe. Ma Totó Vasa Vasa c’è ancora: fa il paio con papi e vescovi, sulle pareti interne della grande sala centrale dell’oratorio.

Un amore “ingombrante”, quello di Padre Scibilia per Cuffaro. Che lui peró non riesce a nascondere. “Avrei voluto scrivergli, spedirgli dei cd con le registrazioni del coro, ma mi hanno consigliato di non farlo, chissà come sarebbe stata giudicata la cosa”. Un amore antico: risale a quando Cuffaro, ancora Governatore siciliano, concesse alla chiesa di Padre Nino il finanziamento servito a completate l’oratorio: tre piani, una grande sala centrale, alloggi, bagni spaziosi, refettorio e cucine. Circa 900 mila euro dalla Regione, 300 mila dalla Conferenza Episcopale Italiana, 200 mila dal Comune. Per la posa della prima pietra, nel 2003, presenzió Cuffaro in persona, immortalato nelle foto dei quotidiani locali. Con buona pace di chi, in passato, si era opposto al progetto. Prima dell’oratorio, infatti, Padre Nino aveva scatenato un vespaio di polemiche per l’antistante piazzetta adibita a parcheggio. E gli arrivó anche un avviso di garanzia, poi archiviato. “Avrei indotto l’amministrazione comunale a commettere un atto illegittimo. Il problema era il terreno, espropriato al privato. Ma l’oratorio non è certo per me, e neppure la piazzetta. È per i fedeli, è per la gente ne abita qui. Per questa comunità”.

La guerra dell’oratorio comunque l’ha vinta lui: dopo venti anni, tra concessioni comunali di finanziamenti episcopali e regionali, l’oratorio adesso svetta alle spalle della chiesa. Ed è un vero centro di aggregazione per gli abitanti di Rometta e dintorni. Impiega i bambini in tante attività, sostiene il coro, ormai rinomato in tutta la provincia, accoglie gli anziani che vincono la solitudine attraverso tantissime attività. Ancora, accoglie i boy scout, gli altri religiosi, e i fedeli progettano di realizzare anche un laboratorio di teatro. “Al sabato qui dentro a volte siamo in 180”. Difficile fare speculazioni sulla destinazione dell’oratorio: Padre Nino abita e lavora ancora nella piccola casetta accanto la chiesa, dietro c’è il suo orticello personale, la sua auto è parcheggiata dentro la piccola rimessa. E tutti i ragazzi che usufruiscono dell’attività dell’oratorio vengono strappati alle droghe, vera piaga di queste zone del messinese.

Insomma, Totó val bene una messa.
Alessandra Serio – Veronica Crocitti

13 commenti

  1. E PREGHIAMO PURE PER IL BEATO xxxxxxxxx.

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  2. MessineseIncallito 23 Ottobre 2013 11:03

    Ci volgiono 10 Papa Francesco per xxxxxxxxxxxxx di parroci di questo calibro

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  3. padre scibilia è number one.

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  4. Non bisogna mai dimenticare chi ti ha fatto del bene specie se, avendo sbagliato per altri motivi, sconta, con dignità, in carcere, il prezzo dell’illecito contestatogli dalla magistratura italiana. Non ho conosciuto personalmente l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro, ma conosco la sua storia politica e quella giudiziaria. Leggendo l’articolo ed apprezzando il sentimento umano del parroco verso il benefattore della Sua comunità, mi sono chiesto e vi chiedo se siamo tutti certi che personaggi politici, con la loro effige esposta nei palazzi che contano, non hanno prodotto danni maggiori, di quelli addebitati a Cuffaro, alla comunità italiana sempre più ridotta allo sfascio ed alla miseria.

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  5. Avere un parroco sostenitore di un ex presidente della regione Sicilia, in galera perchè mafioso, è deplorevole, denota la scarsa morale ed i riferimenti sbagliati che questo parroco comunica ai fedeli.
    Che esempio da alla popolazione? Sostenere un mafioso è una delle tante cose che un parroco non deve fare, anzi!
    Sostenere un mafioso è come sostenere la droga, la violenza, la corruzione…. ma la curia dove trova questi parroci, nell’uovo di Pasqua?

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  6. Si ma l´esempio dato da questo “parroco” è semplicemente deplorevole… Cuffaro è sempre un mafioso condannato in terzo grado… La chiesa dovrebbe essere sopratutto esempio per i suoi fedeli. Insomma avrei preferito una foto di Pino Puglisi di Falcone o Borsellno che quella di un Mafioso…

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  7. l’educazione, la morale il rispetto per il prossimo erano una volta proprie della famiglia,della scuola e della chiesa.Ma quando un parroco non rispetta i COMANDAMENTI che dicono:
    Non rubare , Non dire falsa testimonianza,Non desiderare la roba d’altri per quale ragione devo credere alla religioe cattolica?

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  8. MessineseAttento 23 Ottobre 2013 14:39

    È pratica comune, tra i mafiosi, accostarsi alla Chiesa per inscenare un’opera di redenzione che bilanciasse le loro malefatte. Si va dalle cappelle trovate nelle ville di cosa nostra, ai santini sparsi ovunque nel covo di Provenzano; dalle opere di carità (più corretto definirle di finanziamento), al boss che protegge il proprio quartiere da droga e delinquenza. Non vedo perché Cuffaro, in quanto giudicato mafioso, avrebbe dovuto fare eccezione.
    Per quanto riguarda il parroco, spero sia in buona fede nel non rendersi conto che sta lanciando un messaggio secondo cui è possibile, a suon di denari, comprarsi l’indulgenza della Chiesa.

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  9. Date a Cesare quel che è di Cesare e a dio quello che è di dio. Pregate per Totò vasa vasa affinché si redima

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  10. …ma…ma…ma…sto’ Cuffaro non era governatore della Sicilia?
    Non era stato eletto (e rieletto) con i voti dei siciliani???
    Qui tutti a rinnegare, tutti moralisti, tutti “puri e casti”…non c’è nessuno che l’abbia votato!!!
    Eppure si conoscevano da tempo le sue “dubbie” frequentazioni, eppure è stato rieletto a dispetto della sorella di Paolo Borsellino!
    Eppure quel giorno mi sono vergognato di essere nato in Sicilia…

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  11. …sono certo che il tempo, la storia, farà i nomi dei personaggi politici che lei non ha fatto…a Messina come a Palermo come a Roma…
    Cuffaro, non dimentichiamolo, è stato condannato per concorso esterno i associazione mafiosa.

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  12. Cuffaro non era mafioso, ma non aveva combattuto la mafia, anzi era stato eletto con i suoi voti. Ma questo lo hanno fatto in molti, e di partiti diversi. E a differenza dagli altri, Cuffaro sta scontando dignitosamente la sua pena. E per questo merita rispetto.La preghiera del parroco per una persona che aveva fatto del bene e ora soffre(anche se giustamente)non va criminalizzata.Chi lo fa, allora dovrebbe trovare scandalose anche le parole del Papa ai carcerati

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  13. ma veramente vi indignate tutti ? per queste banalità?
    io direi che c’è ben altro su cui indignarsi, del resto Totò per quella comunità ha fatto del bene ed a quanto pare pregare per una persona che soffre fa parte della religione cattolica… e di fronte a dio siamo tutti uguali direi…la giustizia st facendo il suo corso invece…. e vasa vasa sta pagando per gli errori commessi… il parroco non ha mica detto che Cuffaro è detenuto ingiustamente, ma ha solo pregato per lui….indignatevi di più quando la chiesa pretende soldi per sposare o quando nasconde i preti pedofili etc etc etc etc

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