Il Ministero tarda a convocare le parti. Incertezze sul nuovo bando Metromare

Il Ministero tarda a convocare le parti. Incertezze sul nuovo bando Metromare

Marco Ipsale

Il Ministero tarda a convocare le parti. Incertezze sul nuovo bando Metromare

Tag:

martedì 05 Novembre 2013 - 09:50

Venti giorni dopo il primo incontro romano, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha ancora convocato i Comuni di Messina, Villa e Reggio, e le due regioni, per definire tempi e costi del nuovo servizio. Lunedì, intanto, a palazzo Zanca, i sindaci dell’area dello Stretto firmeranno un accordo per chiedere il diritto alla continuità territoriale

La disponibilità da parte del Governo a procedere alla pubblicazione di un nuovo bando per la Metromare era stata espressa nell’incontro dello scorso 16 ottobre (vedi correlato). In quell’occasione, si disse che un nuovo incontro sarebbe stato convocato a distanza di quindici giorni, periodo necessario per verificare i dettagli riguardo a tempi e costi del servizio.

Di giorni ne sono trascorsi venti, ma nessuna comunicazione dal Ministero è giunta ai Comuni di Messina, Villa e Reggio, né tantomeno alle regioni Sicilia e Calabria. Di per sé, finora, non si tratterebbe di un grave ritardo, se non fosse per il fatto che attualmente il servizio è in proroga fino al 31 dicembre e la fine dell’anno si avvicina.

Il rischio, quasi una certezza, è che il nuovo bando non possa partire dal 1. gennaio, in continuità con quello attuale, e che si dovranno valutare soluzioni alternative. Una situazione molto simile a quella verificatasi negli ultimi giorni dello scorso mese di giugno.

E’ quanto profila il sindacato Orsa, che parla di “politica distratta e poco incisiva”: “Siamo alle solite – si legge in una nota -. Mentre la politica nazionale, regionale e locale discute di area metropolitana dello Stretto, non si riesce a garantire per tempo neppure l'emissione del bando di un servizio di collegamento indispensabile a migliaia di cittadini siciliani e calabresi e si mettono a rischio oltre 60 posti di lavoro tra marittimi, personale di terra, pulizie e indotto".

Al momento, tra l’altro, il collegamento veloce con Villa è svolto solo dal lunedì al venerdì e fino alle 20. Dopo quell’orario e nel week end, si sopperisce con le navi di Bluferries. Quando, però, si spera a breve, verrà riaperta la seconda invasatura del porto di Tremestieri, è lì che si sposterà l’intero servizio della società di Fs, interrompendo di fatto la continuità territoriale pedonale dopo le 20 e nei fine settimana. Anche perché le navi di Rfi non accolgono ancora i pedoni, dopo l’incidente mortale dello scorso 14 aprile avvenuto sulle rampe d’imbarco ancora in parte sotto sequestro.

“Una situazione che ci sembra pericolosamente sottovalutata dalla politica – afferma il delegato regionale di Orsa Trasporti, Michele Barresi – ma che rischia di essere più grave di quella analoga già vissuta lo scorso 30 giugno e che impone alle amministrazioni locali e regionali di sollecitare il Ministero ad atti concreti con un immediato affidamento diretto che garantisca la prosecuzione del servizio in attesa del bando. Nulla in questi mesi è cambiato – continua -, ennesima dimostrazione di come nell'area dello Stretto manchi da troppo tempo la necessaria attenzione politica verso un territorio orfano di un'indispensabile programmazione del sistema trasporti marittimi e ferroviari che garantiscano la mobilità dei cittadini tra le due sponde”.

L’obiettivo è quello di avere un servizio con alti standard qualitativi e quantitativi e tariffe agevolate per i residenti. “Occorrono almeno 30 milioni di euro per i prossimi tre anni – conclude Barresi -, ma non ve n’è ancora traccia nella legge di stabilità. Nella migliore delle ipotesi, dal 1. gennaio si provvederà con un nuovo affidamento diretto e l’ennesima proroga al ribasso, come avvenuto a giugno, quando i soli 3 milioni stanziati portarono Ustica Lines a Bluferries a ridurre il servizio”.

In attesa della convocazione da parte del Ministero, lunedì prossimo, a palazzo Zanca, si riuniranno i sindaci di tutti i Comuni dell’area dello Stretto (vedi correlato), con lo scopo di ottenere il diritto alla continuità territoriale per lo Stretto di Messina. In questo modo, un servizio come Metromare, ad esempio, verrebbe regolamentato e sparirebbero i problemi di sempre. Il collegamento veloce tra le due sponde è un diritto e non un favore da dover “elemosinare” ad ogni scadenza. L’accordo tra i sindaci dell’area dello Stretto verrà poi sottoposto alla presidenza del Consiglio dei ministri. Un obiettivo ambizioso e importante, per raggiungere il quale, però, passerà necessariamente del tempo. E’ bene, dunque, che ognuno faccia la propria parte per sollecitare il Ministero a convocare al più presto un altro incontro propedeutico alla pubblicazione del nuovo bando Metromare ed alla prosecuzione del servizio. Il 31 dicembre è vicino e non è possibile indugiare ancora.

(Marco Ipsale)

3 commenti

  1. Sono contrario alla Metromare ed ai trasporti nello stretto: ci costano troppo, 30 milioni all’anno. 300 milioni in dieci anni. Non solo: se lasciamo chiudere il servizio si potranno licenziare i ferrovieri ed i marittimi. si potrebbero chiudere tutte le ferrovie in Sicilia ed anzi cancellare definitivamente i trasporti nella nostra regione. Risparmieremmo qualche miliardo in un colpo solo. E finalmente potremo attraversare lo stretto a nuoto come grillo o a dorso di uccelli. Diventeremmo tutti ecologisti e pacifisti. Bisogna tagliare i costi, investire nello stretto non conviene. Tutti a Catania in aereo: lo ha detto pure il ministro Barca: in Sicilia si arriva e si parte in aereo.

    0
    0
  2. e meno male che si chiama “BARCA”

    0
    0
  3. Questa è la dimostrazione di quello che succede quando non si hanno santi in paradiso.
    Se a Messina ci fosse stato un Sindaco amico del Governo Letta (ci capiamo a chi mi riferisco) a QUEST’ORA SI SAREBBERO FATTI IN QUATTRO, MA CHE DICO? IN OTTO!

    Anzicchè piangersi addosso, come siamo specialisti nel fare, bisognerebbe andare a Roma a manifestare sotto i Palazzi e quando passa per esempio il Ministro messinese chiedere conto e ragione di quello che sta facendo (sempre se sta facendo), lui che dei problemi della nostra Città dovrebbe saperne qualcosa.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007