Precari del Policlinico: la Cgil esulta, Cisl e Uil scioperano

Precari del Policlinico: la Cgil esulta, Cisl e Uil scioperano

Redazione

Precari del Policlinico: la Cgil esulta, Cisl e Uil scioperano

giovedì 19 Luglio 2007 - 12:20

Agli antipodi. Spaccatura netta tra i sindacati confederali sulla vertenza precari del Policlinico. Ieri pomeriggio quelli che hanno ottenuto la proroga del contratto fino a fine anno hanno festeggiato in assemblea il successo, oggi gli esclusi dal provvedimento hanno scioperato davanti agli uffici amministrativi dell’Azienda ospedaliera universitaria. Alla base dello scontro la diversa posizione dei sindacati sulla vicenda. La Cgil ha deciso di esercitare una pressione sul commissario straordinario del Policlinico Antonio Mira affinché avviasse il percorso di stabilizzazione per quei dipendenti con contratti a tempo determinato in possesso dei requisiti di legge. « Cioè – ci ha spiegato il segretario provinciale della Flc Cgil Franco Di Renzo (nella foto alla sinistra del segretario generale provinciale Cgil Franco Spanò) – tre anni di incarichi, negli ultimi cinque, al Policlinico, e la presenza in servizio all’1 gennaio 2007». Pressione che ha sortito i suoi effetti, e, principalmente, la proroga dei contratti in scadenza, primo passo di questo percorso. Cisl e Uil a questo punto sono insorti contro il provvedimento, sostenendo che esso ha bloccato lo scorrimento delle graduatorie, provocando una disparità di trattamento tra i precari. Infatti, come ci ha spiegato il segretario generale provinciale Cisl Maurizio Bernava: «Ciascuna delle cinque aziende provinciali attinge dalle graduatorie delle altre quando termina la propria, dando vita ad un riciclo continuo, che consente a tutti i precari di potere raggiungere il requisito dei tre anni in cinque all’interno della stessa struttura». A questa tesi la Cgil risponde, per bocca del segretario generale provinciale, Franco Spanò, che «se si continua a operare come in passato si finisce per favorire il precariato per tutti, invece che spingere per la stabilizzazione graduale, che aumenta i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi. Ogni amministrazione dovrebbe stabilizzare i propri precari». Pienamente d’accordo su questi punti i lavoratori in attesa del contratto a tempo indeterminato. Ad esempio Giovanni Suraci, ausiliario precario dal 1993, ci ha detto: «I nostri amici e colleghi che criticano il provvedimento di proroga non capiscono che vanno contro i loro stessi interessi. Se ogni amministrazione assumesse i propri dipendenti in graduatoria ci sistemeremmo quasi tutti, e, in più, quelli rimasti fuori continuerebbero ad essere chiamati. Infatti il fabbisogno di ausiliari sarebbe sempre superiore al numero degli stabilizzati. E così si otterrebbe anche un livello di qualità dei servizi dignitoso, mentre ad oggi è scarso, e i pazienti lo vivono sulla loro pelle, per via della penuria di ausiliari, ma anche di infermieri e medici in servizio». Quindi il Policlinico rappresenta, secondo la Cgil, un modello da imitare da parte di tutte le amministrazioni pubbliche. E non solo nella sanità, ma in ogni ambito. La Cisl e la Uil sono tutt’altro che convinte, e lo hanno detto a gran voce stamattina. Ancora Bernava: «La soluzione proposta dalla Cgil e adottata dal commissario Mira favorisce alcuni precari e lascia indietro gli altri, rischiando di impedire a questi ultimi di raggiungere i requisiti di legge per la stabilizzazione attraverso lo scorrimento delle graduatorie. Se ogni azienda pensa solo ai suoi precari si dà vita ad un caos insostenibile». Insomma la divergenza di vedute tra i sindacati è grave, tanto che Bernava si lascia andare a dichiarazioni sull’operato della Cgil, secondo lui dettato da motivazioni più politiche che sindacali. Che è poi grosso modo la stessa accusa che ieri pomeriggio i lavoratori riuniti in assemblea indirizzavano alla Cisl e alla Uil, ree di essersi messe di traverso sulla strada della proroga dei contratti. «Adesso – ha continuato Bernava – chiediamo che l’assessore regionale alla Sanità Lagalla si pronunci sul caso, e se ci darà ragione, oltre a revocare il provvedimento dovrà sollevare Mira dall’incarico. Intanto siamo in attesa di essere ricevuti dal rettore, a cui sottoporremo le stesse argomentazioni». Quindi, mentre la Cgil attende i bandi di gara, passo successivo della procedura di stabilizzazione per i precari in possesso dei requisiti, Cisl e Uil dichiarano battaglia e si rivolgono all’assessore Roberto Lagalla perché prenda posizione. Lo stesso assessore che, per risanare il deficit della sanità isolana, sta attuando una politica di tagli contestata aspramente da tutti i sindacati, Cisl compresa, fatta di accorpamenti di ospedali, chiusura di reparti, soppressione di Guardie mediche e, dulcis in fundo, blocco di qualsiasi forma di assunzione di personale nella sanità regionale, anche delle proroghe dei contratti a tempo. «Una strada ci sarebbe – ha concluso Bernava. – Aprire una contrattazione allargata alle cinque aziende sanitarie di Messina: Asl, Policlinico, Piemonte, Papardo e Neurolesi, creare una graduatoria provinciale unica e operare su quella». Lo scontro è duro, le posizioni lontane, è presto per fare una previsione sugli esiti. La posta in gioco però è certa, la sorte di centinaia di lavoratori in attesa di risposte.

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