Il centro Dismed si è trovato cstretto a sospendere il servizio di trasporto gratuito per i suoi pazienti e a licenziare i tre autisti. La Fp Cgil ha già individuato una soluzione, sulla vicenda anche l'intervento del consigliere comunale Gioveni.
Il centro Dismed torna sotto i riflettori, la struttura di Faro Superiore che si occupa di riabilitazione continua a pagare per i finanziamenti che non arrivano o che arrivano in ritardo. A rischio adesso c’è il servizio di trasporto per chi fa riabilitazione al Dismed. In questi anni il centro aveva garantito il trasporto gratuito ai pazienti che frequentano la struttura, nonostante questa mansione non rientri nei suoi compiti. Da qualche tempo a questa parte, però, le difficoltà economiche legate alla mancata corresponsione, da parte dell’ASP di Messina, del saldo fatture 2006, 2007, 2008 e 2010, nonché le fatture del mese corrente, ha costretto il Dismed alla sospensione di tale servizio aggiuntivo. Sospensione che non poteva non avere ricadute occupazionali. Per cinque lavoratori è infatti scattato il licenziamento, per due di loro è stata individuata una soluzione alternativa, per altri tre la strada sembra ormai essere segnata. Di tutto questo hanno discusso i rappresentanti del centro Dismed e la segretaria della Funzione Pubblica della Cgil Clara Crocè durante un incontro all’Ufficio Provinciale del Lavoro.
Per la sindacalista però una soluzione potrebbe esserci. “Essendo quello del trasporto verso i centri riabilitativi, uno dei servizi rientranti nelle competenze del Comune – spiega la Crocé – attualmente svolto dalla cooperativa Progetto Vita, chiediamo un incontro con l’Amministrazione e con la stessa cooperativa, per discutere dell’eventuale assorbimento di qualche autista”. Nei prossimi giorni, dunque, la Fp Cgil spera in un incontro. L’ipotesi che tale soluzione possa essere positiva è legata anche al fatto che attualmente il servizio gestito da Progetto Vita è sottodimensionato e a breve si aggiungeranno altre 9 utenti per 6 giorni settimanali. “L’implementazione di altre unità lavorative – conclude la Crocé – potrebbe quindi arrivare al momento giusto”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale Libero Gioveni che denuncia soprattutto le conseguenze sul piano sociale della soppressione di questo servizio. Gioveni ricorda che 20 ragazzi in cura adesso hanno enormi difficoltà a proseguire le necessarie terapie. “Venti famiglie abbandonate al loro già difficile destino a causa dell'insostenibilità, da parte della stessa società, a coprire finanziariamente questo servizio (mantenuto per più di 10 anni) visto che risulta l'unico, fra quelli prestati dal centro, non accreditato dalla Regione”
“Moltissimi di questi ragazzi – evidenzia l'esponente Udc – si sono sentiti improvvisamente emarginati, perché abituati ad essere prelevati a casa e accompagnati nel centro dagli addetti, che chiaramente sono stati già licenziati”. Gioveni annuncia che è già in atto una petizione firmata già da quasi tutte le famiglie penalizzate da questi tagli, con la quale si vuole chiedere aiuto al Comune affinché trovi una soluzione. Alla luce di tutto ciò proporrà all'assessore ai servizi sociali Mantineo e alla Commissione consiliare competente di vagliare tutte le possibili soluzioni per garantire il trasporto di questi ragazzi al centro Dismed, magari attraverso l'ausilio della cooperativa che già si occupa del trasporto disabili nelle scuole.