Tutte in rosso, colore simbolo del rifiuto ad ogni forma di violenza per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
Il 25 novembre è la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, giornata in cui è possibile partecipare a proposte ed eventi che mirano alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa terribile e silenziosa piaga sociale, troppo spesso sottovalutata.
Direttamente dall’Onu arriva notizia che, proprio quest’anno, sebbene siano stati fatti notevoli passi avanti nell’ambito delle politiche nazionali che si occupano di ridurre la violenza sulle donne nei vari territori, in realtà più di cento paesi sono ancora privi di una legislazione specifica contro la violenza domestica.
Oltre il 70 % delle donne nel mondo sono state vittime nel corso della loro vita di violenze fisiche o abusi sessuali da parte di uomini, avvenuti soprattutto tra le mura domestiche, casi che, spesso, non vengono nemmeno denunciati. In Italia, solo nei primi sei mesi del 2013, sono state uccise un centinaio di donne.
Le azioni di prevenzione, contrasto e punizione intraprese dai governi, finora non sono state sufficienti a frenare queste continue violenze, ma qualcosa è cambiato.
Oggi, in tutto il mondo, si parla di questa grave forma di violenza, e si tengono manifestazioni e iniziative che servono a dare sostegno e voce a milioni di donne, rese vittime in modo vergognoso, da una delle forme più gravi di violazione dei diritti umani.
Donne sottomesse, pestate, umiliate, sconfitte da uomini arroganti, violenti, malati, che non riescono ad accettare che le donne non siano una loro proprietà.
Se esseri umani tolgono dignità e libertà ai propri simili, la violenza rimane una sconfitta per tutti. Perché maltrattare, discriminare, segregare, sfruttare, uccidere una donna, non è soltanto una violenza contro una persona ma è un chiaro segno di insufficienza democratica, un crimine contro l’intera società.