La città dice addio a una figura centrale della sua storia. Tanti presenti al Duomo per l'ultimo saluto
MESSINA – I simboli della Sicilia e del “Viva Maria” ai piedi della bara. La sua foto con un testo: un incoraggiamento affettuoso nel periodo della malattia. Il picchetto della Confraternita dei Catalani, di cui era confratello. Messina ha dato il suo ultimo saluto a Franz Riccobono. Alla sua figura di intellettuale innamorato della “sua” città, sua anche se era nato a Patti nel 1943.
Una personalità capace di essere colta e popolare al tempo stesso. Sono stati in tanti oggi, sabato 19 marzo, a rendere omaggio al Duomo allo studioso, storico e conoscitore di tradizioni popolari. E ancora: autore di oltre cinquanta monografie, socio fondatore e presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina, socio dell’Istituto Italiano dei Castelli, componente del Comitato Vara e dell’Istituto di Paleontologia umana di Roma.
Riccobono: innamorato di Zancle
Innamorato di Zancle, la Messina preistorica, raccontata nel volume “La Storia Ritrovata, dieci anni di ricerca archeologica a Messina” (1975), ha collaborato con l’Università e partecipato a scavi e numerose avventure culturali, nel segno della passione. Uomo tradizionalmente di Destra, ha saputo dialogare in modo trasversale con interlocutori di diverse aree politiche, spesso ignorato da chi governa sul piano di incarichi e nomine.
Tuttavia, in questi giorni le istituzioni, con il presidente Musumeci e l’assessore regionale Samonà, gli hanno reso omaggio. Da ricordare anche le sue tante battaglie culturali per la valorizzazione di Messina, della zona falcata e di altre realtà trascurate.
Ha celebrato monsignor Mario Di Pietro
Ha celebrato monsignor Mario Di Pietro, parroco di San Giacomo Maggiore e amico di Riccobono, che ha parlato di “grave perdita e della fede di Franz” come conforto. “Intanto piangiamo uno dei figli migliori della nostra realtà. Piangiamo lo studioso, il custode geloso di un immenso patrimonio storico e dispensatore generose di memorie mai estinte nel suo cuore appassionato. Piangiamo un uomo sapiente, giusto e saggio. Un uomo garbato e accogliente, elegante e mai scontato. Io piango l’amico fraterno”, ha sottolineato il sacerdote, che ha aggiunto: “Avresti potuto fare di più se te ne avessero dato l’opportunità”.
L’intervento del presidente Musumeci
Dopo la celebrazione, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha messo in risalto con commozione l’amico, da trent’anni, e “instancabile valorizzatore della Sicilia, di Messina e della cultura fino alla fine. Sempre contro il politicamente corretto e l’ipocrisia. Sempre a sostegno di Messina e della Sicilia, ripercorrendo con spirito critico e revisionista gli ultimi due secoli. Sempre al mio fianco, quando ho perso mio figlio, e in ogni altro frangente. Sempre a spendersi per questa città”.
“Le sue battaglie: dalla cripta del Duomo al recupero del Regina Margherita”
Musumeci ha evocato impegno di Riccobono per il restauro della cripta del Duomo di Messina, per la Badiazza, per il recupero dell’ex ospedale Regina Margherita e per il recupero della zona falcata. “Anche nel suo ultimo messaggio, in ospedale, pensava ai suoi grandi progetti da difensore appassionato della cultura e del suo territorio”, ha aggiunto il presidente della Regione.
Poi il ricordo commosso della nipote e altri pensieri sentiti, sempre nel segno del suo grande sforzo in campo archeologico e umanista e della sua sensibilità.
“L’eredità culturale di Riccobono”
Alla fine della celebrazione, Musumeci ha dialogato con la stampa: “Restituire a Messina ciò che le era stato tolto: questo era l’obiettivo di Franz e su questo stiamo lavorando da tempo. La Badiazza è già una realtà. Credo che stiano per cominciare i lavori. Sulla zona falcata abbiamo già stipulato con l’autorità portuale un protocollo. Abbiamo proceduto a bandire la gara per la Real Cittadella. La Sovrintendenza ha già provveduto al restauro dei tre monumenti che ricadono nella falcata.”
“Il Grand Tour, mi ha scritto, è l’opera più grande della mia vita. Lo voleva al palazzo Ciampoli di Taormina. Su quello, in questi giorni, incontreremo l’architetto che ha realizzato una bozza del progetto e andremo avanti. Il modo migliore per onorare la memoria di un grande figlio di questa terra e di questa città, della quale era inguaribilmente innamorato”, ha continuato il presidente della Regione Siciliana.
Domenica Riccobene
IL PRESIDENTE DEL CLUB PER L’UNESCO DI TAORMINA ,Giuseppe Tindaro Toscano ,il CDA, ED I SOCI TUTTI HANNO PERSO UNA PERSONA DI GRANDE SPESSORE,UMANO E CULTURALE COME FRANZ RICCOBONO E SI UNISCONO AL DOLORE DEI FAMIILIARI E DELLA SICILIA TUTTA in quanto con la sua scomparsa si perde tanto.