Ogni famiglia che decide di adottare un bambino può farlo contribuendo con la piccola cifra di 200 euro l'anno. Il progetto sta crescendo a livelli smisurati e lo stesso Padre Dominique si dichiara soddisfatto della collaborazione ricevuta
Una donazione per la scolarizzazione: è il lavoro che padre Dominique, sacerdote domenicano congolese, sta portando avanti insieme alle parrocchie San Domenico di Messina, Santo Stefano di Milazzo e Santa Maria degli Angeli in Calabria.
Il progetto è nato nel 2006 ed è finalizzato all'istruzione di tutti quei bambini che vogliono formarsi e migliorarsi nella speranza di mettere fine alla dittatura camuffata che opprime la Repubblica Democratica del Congo.
Ogni famiglia che decide di adottare un bambino, può farlo contribuendo con la piccola cifra di 200 euro l'anno. Il progetto sta crescendo a livelli smisurati.
Ogni anno il religioso torna a Messina e, in occasione della sua visita annuale, ospitato dalla parrocchia di San Domenico, lo abbiamo incontrato e intervistato.
Cosa fa quando torna ogni anno?
A parte continuare a pubblicizzare il mio progetto, le prime settimane in cui arrivo viene organizzata una riunione con le famiglie adottanti alle quali porto foto, filmati, le pagelle dei bambini cosicché possano essere informati e aggiornati di tutto ciò che riguarda i piccoli adottati. L'incontro è finalizzato anche alla raccolta delle nuove adesioni e dei rinnovi.
Gestisce tutto da solo?
No. Qui ho il mio referente, il signor Gioacchino Barbera, che si occupa di tutto in mia assenza. Inoltre riporta i risultati in un libro contabile in cui viene registrato tutto ciò che viene donato e inviato. In Congo, invece, ho una mia amica che lavora all'università, che si occupa di stilare tutti i risultati scolastici che riguardano i bambini.
E' soddisfatto della collaborazione e del riscontro che sta ricevendo dalle parrocchie e dalle famiglie adottanti?
Non sono mai tornato da qui deluso. C'è sempre qualcuno che vuole aiutare ogni volta che torno, e nonostante la crisi, cresce ogni anno il numero di famiglie che vuole adottare un bambino. Le persone sono oneste, però, non mancano i casi infatti in cui qualcuno mi dice di non farcela più e di non poter rinnovare l'adozione, di contro se ne aggiungono altri, quindi il numero non è deludente anzi è equilibrato.
Quanti bambini sono stati adottati fino ad oggi?
Sono quasi centosettanta i bambini che aiutiamo. Fino ad ora abbiamo lavorato in due località del Congo e quasi ogni anno in questi posti abbiamo moltissimi bambini da aiutare. Ultimamente si è aggiunta la capitale perché anche lì le condizioni non sono delle migliori, miseria e fame stanno dilaniando tutto il territorio. Il numero sta crescendo, proprio perché la situazione sociale non va migliorando anzi va sempre più peggiorando, quindi il bisogno di aiuto è costante.
Pensa di formalizzare prima o poi la sua iniziativa?
Fino ad ora ho lavorato come sacerdote in apostolato. Però l'idea di creare un'associazione, una onlus, non è lontana, forse quest'anno imboccheremo questa strada. Dal momento che tutti siamo di passaggio in questa vita, tutto ciò verrà fatto in modo tale che qualche altro potrà continuare la strada intrapresa nel momento in cui non ci sarò. La imposterò allo stesso modo, però, senza alcuna variazione perché non si può chiedere troppo alle famiglie. Se qualcuno vorrà donare qualcosa in più, questo non può che farmi piacere. Sarà dunque questo il mio prossimo progetto.
Oltre alla scolarizzazione dei bambini, Padre Dominique ha portato avanti anche un'altra iniziativa; la realizzazione di un centro di sanità inaugurato nel marzo 2012, progetto realizzato grazie alla collaborazione del dott. Francesco Certo, cardiologo messinese che insieme alla sua équipe ha apportato un grande contributo.
"Questo centro è il frutto della Provvidenza di Dio – conclude padre Dominique -. E’ iniziato tutto con l'acquisto di un terreno ma durante il percorso di costruzione ci siamo dovuti fermare per problemi economici. La grandezza di Dio ha messo sulla mia strada il dott. Certo e il suo gruppo. Grazie al loro impegno, i lavori si sono potuti finalmente concludere”.
(Eleonora Villari)