Caso Provvidenza Grassi, ritrovato il corpo senza vita. LE FOTO

Caso Provvidenza Grassi, ritrovato il corpo senza vita. LE FOTO

Alessandra Serio Veronica Crocitti

Caso Provvidenza Grassi, ritrovato il corpo senza vita. LE FOTO

Tag:

giovedì 23 Gennaio 2014 - 19:32

L'auto è stata individuata a Bordonaro, sotto il viadotto autostradale. Dentro era incastrato il corpo senza vita di una donna. Pochi dubbi che si tratti di Provvy. Forse un incidente stradale la causa della morte.

Pochi dubbi che sia di Provvidenza Grassi il corpo della donna ritrovato stasera dai Carabinieri a Bordonaro, a sud della città, in un'area recintata in cui sorge una cabina elettrica, sotto il viadotto autostradale. La svolta nelle indagini è arrivata intorno alle 19.

Immediato l'arrivo dei militari dell'Arma, quando è stato chiaro che all'interno del veicolo, incastrata, c'era il corpo di una giovane donna. Pochissimi dubbi che si tratti proprio di Provvy, la ventisettenne scomparsa da casa lo scorso 10 luglio. Sul posto insieme agli investigatori, è arrivato il magistrato titolare del caso, il sostituto procuratore Diego Capece Minutolo, il medico legale di turno, una squadra dei Vigili del Fuoco e i Ris.

Il corpo era in avanzato stato di decomposizione. All'interno e fuori dal veicolo c'era poi parecchio vestiario. Impossibile al momento fare ipotesi precise. Mentre gli investigatori sono sul posto, nel tratto della tangenziale sovrastante la Polizia stradale sta cercando segni che confermino o escludano l'ipotesi che l'auto sia precipitata dal viadotto, neppure recentemente, o che qualcuno abbia spinto sotto la ragazza. Sul tratto corrispondente, però, all'uscita della galleria Bordonaro, il guardrail è assente.

Della scomparsa di Provvy si è più volte occupato la trasmissione Rai "Chi l'ha visto".

La ragazza, che lavorava in un negozio di casalinghi a Messina, era stata vista per l'ultima volta il 10 luglio, allontanarsi a bordo della sua auto lungo la Statale 113. Aveva appena cenato col fidanzato ed altri amici. Pochi giorni fa, indagando sulla scomparsa della donna, gli investigatori erano incappati in un giro di spaccio nel quale sarebbe coinvolto anche il fidanzato. Nessuna elemento utile era però emerso nelle ricerche della ragazza. Fino al tragico epilogo di stasera. I rilievi a Bordonaro sono andati avanti fino a tarda notte. Accanto a investigatori e Scientifica, i genitori e gli altri familiari della giovane che per tutti era “Provvy”. Stretto nelle spalle, il padre Giovanni osservava quel che resta del corpo dell’amata figlia. L’ha cercata per mesi, lanciando continui appelli in tv, nella speranza che fosse viva. Per dedicarsi notte e giorno alla ricerca, ha lasciato il lavoro. (Alessandra Serio – Veronica Crocitti)

18 commenti

  1. Ma come è possibile che in questi sei mesi trascorsi dalla scomparsa di questa sfortunata ragazza nessuno si sia mai accorto della presenza di quella ricercatissima 600 o della sua possibile caduta nella zona in cui è stata ritrovata?……

    0
    0
  2. Mariella De Francesco 23 Gennaio 2014 22:21

    ma dove l’hanno cercata? non sapevo di vivere nel deserto

    0
    0
  3. Mariella De Francesco 23 Gennaio 2014 22:23

    sono d’accordissimo. Ma come le fanno ste ricerche?
    siamo in Val D’Aosta con i suoi burroni?
    E’ stata sommersa da una valanga? a luglio?

    0
    0
  4. ANGOSCIANTE, angosciante perché QUELLO NON E’ UN POSTO ISOLATO.
    Non siamo in una fitta boscaglia e non siamo in un posto lontano dalle strade solitamente percorse da Provvidenza.
    Chi ha condotto le “ricerche” dovrebbe rispondere su come le ha condotte…. .

    Si dovrebbe capire subito se una macchina come una 600 è precipitata dal viadotto o c’è stata portata lì da qualcuno. Una macchina che precipita difficilmente può restare integra senza che si rompa niente. Neanche i vetri….

    Una cabina elettrica che non necessita di alcuna manutenzione per sei mesi…, nessun controllo nessuna verifica.

    E’ agghiacciante…….

    0
    0
  5. incredibile, secondo me a furia di vedere omicidi e scomparse misteriose, gli investigatori hanno invece trascurato le cose più semplici

    0
    0
  6. Sembra che abbia avuto lo stesso destino della famiglia Pipitone che da Monza scendeva per le vacanze ad Alcamo e di cui si persero le tracce ( tutti erano a bordo di una Ritmo padre, madre e 2 bimbi ). Furono ritrovati giorni dopo sotto il viadotto Verardi nei pressi di Bagnara della A/3 e nessuno si accorse che in quel tratto prima della galleria mancava un pezzo di gardrail. Il fatto accadde circa vent’anni fa.
    Mi chiedo cosa abbiano fatto in questi 6 mesi le forze dell’ordine o chi per loro; e adesso dico soltanto: ciao cucciola che la luce di Dio illumuni la tua anima.

    0
    0
  7. Permettetemi alcune considerazioni.
    Il viadotto, in quel tratto è altissimo.
    Di una macchina, dopo un volo del genere, non resta poco più di nulla.
    Perchè non si è incendiata, cosa abbastanza normale per una macchina a benzina dopo un volo del genere?
    Come mai non è rimasto nessun segno sul guard-rail, che, in quel tratto, mi sembrano sufficienti per trattenere una vetturetta come la 600 (non stiamo parlando di un TIR)?
    Come mai tutto quell’abbigliamento sparso alla rinfusa?
    Vi erano delle valigie, che dimostrerebbero una volontà di fuga?
    La cosa non mi quadra per nulla.
    Un abbraccio alla famiglia ed una preghiera per la sventurata Provvy.
    George

    0
    0
  8. Lo ricordo anch’io molto bene!!!
    E’ successo circa 22 anni fa.
    Al riguardo fu indagato il personale dell’ANAS che periodicamente faceva manutenzione sulla A3 in quel tratto.(aveva proprio il compito di verificare l’integrità dei guardrail, delle gallerie,della segnaletica…)
    Il guardrail non mancava ma era “basso”, c’erano comunque evidenti le traccie dell’incidente sullo stesso e sull’asfalto e del “salto” dell’autovettura, traccie che chiunque poteva notare…e che il personale dell’ANAS addetto invece ignorò…
    Ricordo pure che dai rilievi della scientifica si scoprì che non tutti gli occupanti dell’autovettura morirono all’istante e che qualcuno si sarebbe salvato se fosse stato soccorso tempestivamente…

    0
    0
  9. MI DOMANDO QUALE RIPARAZIONE E STATA FATTA SUL VIA DOLLO QUALI GUARDAREIL SONO STATI SOSTITUITI LE FATTURE OVVIAMENTE PER I LAVORI ESEGUITI IN QUEL TRATTO DI AUTOSTRADA DOPO LA SCON PARSA ????

    E POI NESSUNO IN QUESTI LUNGHI MESI HA VISTO!!!!!!!!!

    SPERO SOLO CHE LA MAGGISTRATURA INDAGHI BENE E FACCIA GIUSTIZIA……!!!!

    0
    0
  10. Questo fatto tragico mette in luce che tipo di sicurezza è manutenzione c’è sull’autostrada messina palermo, e che “grande” lavoro fanno gli addetti.

    0
    0
  11. Probabilmente assonata e forse un po’ alticcia, forse era solo sovrappensiero, ha confuso l’uscita di Gazzi con quella di San Filippo ed ha diretto la macchina per uscire dall’autostrada subito dopo la galleria Bordonaro.
    Però è solo una ipotesi tra le tante, il ‘Normanno’ soltanto parla di una targa rimasta incastrata nel guardarail.
    Forse più che un volo è stata una ripida discesa tra le sterpaglie, ma non si sarebbe ribaltata la 600? Forse Provvidenza ha cercato il telefonino tra i vestiti prima di cadere nel sonno.. sicuramente non potrebbe mai essere stato un volo indolore. (Che c’entrano poi le valiGE?).

    Quello che è certo è la “sufficenza” e la “negligenza” di chi doveva indagare sin da subito per ritrovare la ragazza.
    Se non ci fosse stato “Chilhavisto” probabilmente neanche si saprebbe saputo sino ad ieri della vicenda.

    QUESTO E’ L’ENNESIMO CASO DI MALASICUREZZA A MESSINA come ne avvengono molti in questa città ed è ECLATANTE solo perché ha avuto risonanza multimediale, altrimenti sarebbe scomparso nella cronaca spicciola.

    DOVREMMO RIFLETTERE SU QUESTO..

    0
    0
  12. La presenza di valigie (Consulta la Treccani, dove troverai “In base alla regola empirica che si usa per il plurale dei nomi in ➔-cia, -gia, -scia, la grafia corrente del plurale di valigia è valigie) giustificherebbe quella che è state definita “una grande quantità” di abbigliamento sparso.
    George

    0
    0
  13. Fin troppo evidente è la responsabilità di chi doveva vigilare e non lo ha fatto.
    Non basta un cartello!!!!!!
    George

    0
    0
  14. vedendo queste immagini e passando con la vettura mi chiedo come può un doppio guardrail ergersi solo dopo qualche metro dall’uscita della galleria. Capisco come questa povera ragazza abbia fatto il volo della morte. La sicurezza da noi è ancora “preistorica”. Ricordo molti anni addietro un cugino di mio padre il Dott. Aldo F……. volo’ con la sua porche da un viadotto ma in quel sinistro la causa principale fu l’alta velocità oltre i 260 km h morirono un ingegnere e una turista austriaca lui volando dall’abitacolo della vettura fini in un giardino … oggi può ricordare e raccontare di quell’incidente poiché l’unico superstite. Una seicento quindi di piccole dimensioni può facilmente oltrepassare quel buco che si crea dall’inizio dell’uscita della galleria e il doppio guardrail …. non credo assolutissimamente alle favole dell’omicidio volontario da parte di qualcuno potrei pensare ad un tamponamento quello si …. la disgrazia è una sola, le nostre autostrade sono non pericolose ….. di più! “mortali”.
    Avete dimenticato forse la povera ragazza “Informatore scientifico del farmaco” che per cause rimaste irrisolte volò dal viadotto di Torregrotta? anche in quel caso si sospettò l’uscita improvvisa di un mezzo dall’area di posteggio che precede quella galleria. E se varassero una legge che imponesse l’istallazione di telecamere magari solo in prossimità di viadotti o gallerie che si immettono in questi “Ponti della Morte”? Non cambierebbe molto se alla fine la vita si spegne ma se ci fosse un colpevole sarebbe già interessante poterlo guardare in faccia e ……. Autostrade S.p.A. responsabilizzatevi e adeguatevi alle normative Europee che regolamentano la sicurezza stradale.Chiudete gli occhi e provate a immaginare la piccola utilitaria che all’improvviso sbanda e ….. sembra una palla di basket che centra il canestro!

    0
    0
  15. cavolo pensare che io e i miei colleghi di lavoro passiamo tutti i giorni da quel tratto di strada. Povera ragazza che fine orribile e solitaria. E’ inaccettabile che la ragazza possa aver perso il controllo della propria vettura e nessuno degli addetti alla manutenzione stradale non si sia accorto dell’eventuale segno di sfondamento del guardrail. La storia sembra essere ricca di ipotesi e di domande ben precise. La famiglia potrà piangere la propria congiunta in una tomba e auspico che gli inquirenti possano trovare le risposte giuste a questo alquanto strano decesso. RIP.

    0
    0
  16. Confuso l’uscita? anche io credevo si trattasse di un altro luogo ma passando accanto al luogo preciso il guardrail è praticamente inesistente …. ha centrato sfortunatamente l’inizio di questa protezione che avrebbe a mio avviso dovuto essere molto più alta. più che un volo avrà fatto una discesa ripida tra le sterpaglie il resto viene da se. Spero solo che il suo decesso sia avvenuto istantaneamente perché pensare alla crudele agonia …. lascia incredibilmente attoniti.

    0
    0
  17. Come scordare quell’incidente assurdo proprio da quello durante i miei viaggi ho sempre cercato di fare attenzione a questi particolari che potrebbero comunque salvare delle vite.

    0
    0
  18. qualche anno fa a bordo della vettura di mio fratello una 166 2.4 td tornando da Milazzo proprio prima di giungere allo svincolo di Rometta Marea e precisamente sotto la collina dove si erge la statua della madonna, causa esplosione pneumatico anteriore abbiamo fatto non so quanti metri carambolando a destra e sinistra ma in quel tratto di autostrada grazie a Dio le protezioni sono triple quindi alte però ricordo bene quando la vettura fini la sua corsa capovolta … andammo a sbattere in un muretto che precedeva il viadotto e in quel preciso luogo mancavano le protezioni…. grazie a quel muretto sia io che mio fratello possiamo raccontare di quel terrificante incidente.Abbiamo dovuto risarcire l’autostrada per i danni causati !!!!

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007