"Sea of legends" è stato prodotto dall'Università di Messina. Uscirà il 30 aprile e in 22 minuti racconta l'unicità dello Stretto dal punto di vista scientifico e non solo
Servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – A febbraio del 2021 uno studio dell’Università di Barcellona (Spagna) ha attribuito allo Stretto di Messina il record mondiale di rifiuti sul fondale marino: più di un milione per chilometro quadrato. Lo studio è stato poi pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research. Un anno dopo l’Università di Messina risponde con un docufilm che dimostra scientificamente che il mare che divide Sicilia e Calabria è molto altro. Molto più della pattumiera descritta dallo studio spagnolo.
Con il patrocinio della Camera dei Deputati
“Il report realizzato dall’università spagnola non riguarda l’intera area dello Stretto, ma solo la zona di Tremestieri, in passato preda di accumulo di rifiuti”, commenta l’onorevole Francesco D’Uva, ospite dell’evento patrocinato dalla Camera dei Deputati. E continua: “Con questo documentario si vuole offrire una contro narrazione che valorizzi la reale bellezza dello Stretto di Messina. La scelta di raccontare la sua storia e il patrimonio naturale che lo caratterizza è senza dubbio strategica per il rilancio economico e turistico di questa area del Paese. Sono certo che l’immagine autentica dello Stretto attirerà l’attenzione di tanti turisti, italiani e stranieri, che verranno ad apprezzare con i loro occhi tutta la sua bellezza”.
Il docufilm “Sea of legends” in anteprima
Il docufilm “Stretto di Messina: Sea of legends” è stato presentato nell’Aula Magna “Vittorio Ricevuto” del Polo Universitario Papardo. Oltre al padrone di casa, il Rettore Salvatore Cuzzocrea, erano presenti sua eccellenza il Prefetto di Messina Cosima Di Stani, l’onorevole Francesco D’Uva e la professoressa Nancy Spanò, Delegato alle iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino.
Il documentario, realizzato in collaborazione con Pomona Picture e con il patrocinio della Camera dei Deputati, verrà pubblicato il 30 aprile.
Brava Nancy, quell’articolo mi aveva meravigliato e offesa
Non dobbiamo realizzare i documentari o fare qualcosa per migliorare l’ambiente quando vengono a svegliarci dal nostro torpore e a crogiolarci scattando fotografie ecc. Dovremmo fare qualcosa prima normalmente di prassi senza fare contro-documentari.