“Sul referendum del 12 giugno il comitato promotore ha ragione perché il decentramento è rimasto sulla carta”: afferma la candidata al Consiglio
MESSINA – “Dico sì a Montemare come Comune autonomo. La mia è una provocazione. Il referendum conferma un fallimento: la mancata attuazione del decentramento. I cittadini di questa zona si sono sentiti trascurati e giustamente hanno reagito così”. Maria Fernanda Gervasi (nella foto), candidata della lista Ora Sicilia con il centrodestra per Maurizio Croce sindaco, interviene sul referendum del 12 giugno. E non ha dubbi: “La vicenda di Montemare non fa altro che metterci di fronte al problema del mal funzionamento, ormai radicato, della nostra macchina amministrativa. L’unica soluzione? Dotare le circoscrizioni di disponibilità economica e decisionale per incidere sul territorio”.
“La mancata attuazione del decentramento alla base del referendum”
Da qui l’indicazione, “come gesto provocatorio rispetto a questa cattiva gestione”, di votare “sì” al quesito referendario, per il quale si voterà sempre il 12 giugno. Ovvero il progetto di “variazione territoriale riguardante l’istituzione del Comune autonomo Montemare, ex XII e XIII quartiere del Comune di Messina”.
Secondo l’ex consigliera di quartiere, nella IV circoscrizione dal 2013 al 2018, tutto nasce dalla “mancata attuazione della legge regionale 11 del 2015. Il decentramento amministrativo è rimasto sulla carta. Né a Messina né a Palermo e Catania è stato attuato”.
“Sul piano personale – ricorda Gervasi – mi sono battuta guidando un comitato per il decentramento. E ho sollecitato, con una mia iniziativa, un intervento del Consiglio comunale. Intervento che si è tramutato in una delibera. Ma anche quella, nonostante l’attuazione e la nomina di un commissario, è rimasta solo teorica”.
“Diamo autonomia economica ai quartieri”
Ma perché sarebbe così importante questa misura per Gervasi, presidente dell’associazione “Il Lab”, la piattaforma di progettazione politica ideata dal deputato regionale Luigi Genovese? “Perché appare necessario dare autonomia anche economica ai quartieri. Ho avuto modo di confrontarmi con alcuni esponenti del comitato – sottolinea l’ex consigliera di quartiere – a favore del Comune autonomo e trovo condivisibili le loro istanze”.
Aggiunge l’esponente di Ora Sicilia: “Oltre ad essere stanchi di inefficienze quotidiane, sono convinti nella volontà di rilanciare il loro territorio puntando sulla progettualità. Progettualità che fino ad ora è mancata. Io però mi domando: si sarebbe arrivati ugualmente a questo referendum se le cose avessero funzionato meglio?”.
Rimarca Gervasi: “Attuare il decentramento significa fornire un piccolo bilancio ai quartieri e consentire ai consiglieri comunali di occuparsi di scelte più complesse: dal bilancio ad altre misure strutturali. Si potrebbe così evitare che il consigliere comunale debba essere investito anche del piccolo disservizio nel territorio. Oggi i quartieri non godono di quest’autonomia economica. Da qui il malessere e il desiderio di conquistare l’indipendenza”, conclude la candidata al Consiglio.
Lei provoca ..noi non la votiamo…Montemare è un fatto privato di pochi a danno di tutti i villaggi !
Come se il decentramento non era cosa dei partiti. … Compreso il signor Picciolo
Votare si a sto pseudo referendum impone un suicidio di tutte le frazioni perché creare un nuovo comune non è facile sul piano economico e dei servizi che con la nuova proposta di un nuovo quartiere si avrebbe una buona condizione economica che un nuovo comune non porterebbe supportare io voto NO