Dopo le dichiarazioni di Casini, che ha annunciato il ritorno dell'Udc con il centro-destra si registrano le prime reazioni in Sicilia. "Basta ambiguità- dicono in casa Pd- se Casini torna con Alfano e Berlusconi allora deve lasciare la giunta Crocetta". I centristi però sono cauti e aspettano il congresso nazionale "Siamo in sintonia con il governo regionale".
“Il Terzo polo è evaporato. Anzi l’ha fatto Grillo. Quindi torno con Alfano e Berlusconi”. Poche parole per sancire l’ennesimo cambio di fronte da parte del leader dell’Udc Pierferdinando Casini. L’Udc torna quindi a casa, nel centro-destra. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole italiano. E nulla di nuovo neanche dopo le successive dichiarazioni da parte del segretario regionale dei centristi Giovanni Pistorio, che a proposito del fatto che l’Udc in Sicilia governa con il Pd ed è una giunta di centro-sinistra, ha chiarito: ““Noi siamo al governo e finchè c’è sintonia in giunta non verremo meno al nostro dovere”.
Secondo gli Udc quindi la maggioranza di Crocetta non è a rischio, a meno che non sia il governatore a metterla in dubbio. Il voto dei siciliani, è la tesi dei centristi, deve essere rispettato. Se a Messina la politica dei due forni dell’Udc è ben nota, per il Pd queste tesi sono invece indigeste e infatti si registrano le prime reazioni.
A Messina infatti l’Udc, che ad ottobre 2012 si “è sposato” con il Pd di Crocetta, ha poi continuato a convivere serenamente con la giunta provinciale di centro-destra guidata da Nanni Ricevuto fino a maggio 2013. E fino all’ultimo, fin quando non arrivò il commissario Croce a Palazzo Zanca, gli esponenti del partito di Casini erano rimasti ben saldi nella maggioranza di centro-destra. In riva allo Stretto quindi le dichiarazioni degli Udc regionali, pronti a restare nel centro-sinistra in Sicilia ed a tornare nel centro-destra a Roma non sono una novità. Del resto, l’Udc è nel governo Letta con il ministro siciliano Gianpiero D’Alia ed è proprio il governo delle larghe intese a incarnare “lo spirito” e la filosofia di Casini….
Nei mesi scorsi, con la nascita del Nuovo centro destra non sono mancate anche le voci relative ad un ampliamento della giunta agli alfaniani, però smentite da entrambe le parti.
“La sortita di Casini sul suo approdo al centrodestra ha conseguenze anche in Sicilia dove l’Udc è al governo con il Pd- scrive Gianfranco Vullo, deputato regionale Pd- Non sarà il presidente Crocetta a tirare la corda ma la coerenza deve essere un valore che accompagna la scelte che, ovviamente, in politica possono cambiare. Voglio ricordare che l’Udc come noi del Pd ha sostenuto in Sicilia un governo fatto di tecnici. Laddove il presidente volesse allargare la maggioranza i partiti dovranno esprimersi sui nomi da inserire in Giunta. Credo che i migliori tecnici per un nuovo governo siano proprio i politici ai quali gli elettori hanno dato il mandato di rappresentarli direttamente. Ed a quel punto l’Udc dovrebbe giustificare il suo appoggio ad un governo politico sostenuto dal Pd di Renzi”.
Stessa tesi per il deputato regionale Pd Fabrizio Ferrandelli che ha invitato ad evitare “ambiguità e maggioranze camaleontiche”.
I centristi al momento non ci pensano e preferiscono aspettare il congresso nazionale il prossimo 21 febbraio anche se la riforma elettorale non consentirà molte possibilità di “salvezza elettorale” ad un partito che già alle Politiche non ha dato dimostrazione di essere in buona salute. La soglia di sbarramento prevista dall’Italicum quasi “obbliga” il partito e ritornare nelle braccia di quel Cavaliere con il quale i rapporti sono finiti dopo il predellino. Il primo test saranno le Europee ma nel frattempo rischiare, e proprio in Sicilia, potrebbe essere un azzardo secondo la filosofia degli ex democristiani.
Per questo le dichiarazioni in casa Udc dopo l’annuncio di Casini sono caute. Di diverso tenore quelle dei Pd che invece nella giunta di Crocetta vorrebbero più spazio e quindi vedono di buon occhio l’eventuale dipartita degli assessori di nomina centrista. Il 16 febbraio inoltre ci saranno le primarie per il segretario regionale e sarebbe davvero dura per l’elettorato siciliano digerire un’alleanza con chi nell’isola sta a sinistra ed a Roma e in Europa vira a destra.
Il clima ormai si appresta ad essere quello elettorale, con un occhio alle Europee e l’altro alle Politiche.
Rosaria Brancato
soltano parole da parte del PD…tanto poi inciuciano lo stesso
con quale coraggio la gente ancra vota
Casini, l’inutile portavoce di un inutile partito, si dimostra, come al solito, un furbetto. Visto il suo miracoloso ripescaggio pensava di avere ancora una voce politica (scarsissima ad onor del vero) ma nessuno lo cag*va più e quindi ha escorgitato il suo piano per avere ancora visibilità. Ma si tratta solo di uno dei tanti traditori di Berlusconi che si mette in fila per rinnovare il posto della sua ricca poltrona.
D’Alia, sarebbe auspicabile che lei facesse qualcosa per questa città invece di accumulare soldini dei contribuenti, non crede?
POLITICI DI CENTRO, DI DESTRA E DI SINISTRA, FATE SOLO RIBREZZO!!!!!!!!!
UDC : nn c’è pce tra gli ulivi e nemmeno tra i voltagabbana .Ma con quale faccia D’Alia fa ancora il ministro? si dimettesse!!!!!!!!!!!!
Come direbbe un mio amico acculturato: “ascoltando casini mi si arricciano le carni”.
qualcuno famoso diceva….è tutto un magna magna… e io paaaago
Dov’è la notizia?
ma quale sarebbe la novità sappiamo che il tango e’ il ballo preferito dalla ditta Casini & C. Ovviamente perderemo un Ministro ( con pochi pochissimi consensi in verità alle ultime elezioni) messinese che ha dato tanto alla Patria ed alla città e, pazienza, ce ne faremo una ragione … ma il divertimento di rivedere questi sapientoni con Silvio e la sua Corte non ha prezzo…tutti ad Arcore a ballare..ole’.
Questi non muoiono mai ,quando ci sono i parini ,restano sempre a galla!