Intervista con mister Michele Campo, il profeta della Jonica, presentando la finale playoff contro l'Igea dice: "Pensare al doppio risultato sarebbe un errore. Le finali si giocano per vincerle"
SANTA TERESA DI RIVA – Sarà una domenica caldissima quella che si vivrà nella riviera orientale il prossimo 8 maggio quando a Santa Teresa arriverà l’Igea a sfidare la Jonica nella finale playoff del girone B di Eccellenza. Dopo un campionato di vertice, concluso in seconda posizione, la squadra allenata dal “profeta” Michele Campo ha la possibilità di vincere (o anche pareggiare al termine dei supplementari) per guadagnarsi il diritto di partecipare ai playoff nazionali.
Nell’intervista che ci ha concesso il tecnico, nato a Barcellona Pozzo di Gotto, abbiamo rivissuto in parte la stagione della Jonica e provato a carpire i segreti di una squadra che stando ai numeri è stata il miglior attacco e la miglior difesa del torneo: “A me piace avere un squadra organizzata e che abbia equilibrio. È importante giocare col pallone, ma quando non ce l’hai devi recuperarlo”. Contro l’Igea in stagione una sconfitta e un pari, quest’ultimo decisivo al fine del piazzamento al secondo posto in classifica nelle ultime giornate.
Tutto esaurito al Nuovo Comunale “Bucalo” di Santa Teresa di Riva con tanti appassionati che non potranno assistere al match, che inizierà alle ore 16, per via della raggiunta capienza dell’impianto. Una situazione di cui anche l’allenatore Michele Campo si rammarica: “Il nostro stadio è bello e nuovo, ma ci sarebbe voluto un impianto più grande. Sarà un danno per la società e tutti gli appassionati nostri, ma probabilmente anche per quelli dell’Igea visto che non potranno venire tutti a vedere la partita”. Il match sarà comunque trasmesso in diretta streaming su ZeroUnoTv.
Intervista a Michele Campo
Primo anno a Santa Teresa e la Jonica sfiora la promozione. Che stagione è stata?
«Non posso dire che quando sono arrivato mi aspettassi un campionato di questo tipo ma ero fiducioso. Sin dai primi allenamenti ho visto che questi ragazzi e la squadra avevano un buon potenziale. Si è creata disponibilità e feeling tra il gruppo e lo staff tecnico. Siamo cresciuti durante l’anno e col passare delle giornate abbiamo alzato l’asticella puntando sempre più in alto.
Siamo stati in lotta per vincere il campionato fino alla penultima giornata. Se fossimo riusciti a vincere a Barcellona saremmo stati in corsa fino all’ultima. Lo scontro diretto a Ragusa è stata una partita molto equilibrata dove hanno vinto loro sfruttando un calcio piazzato. Fosse finita 0-0 o 1-1 penso sarebbe stato più giusto. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario e incredibile che non comprendiamo e non ce lo godiamo ancora a fondo».
Miglior attacco in Eccellenza e miglior difesa al pari dell’Igea. Qual è il segreto di far bene in entrambe le fasi?
«Il concetto principale, che a me piace tanto, è avere una squadra con organizzazione ed equilibrio. Bisogna curare tutti gli aspetti possesso e non possesso, transizione e curare tutte le fasi. Dai primi allenamenti l’ho sempre detto mi piace una squadra col controllo del gioco. La prima frase che ho detto è stata: “Si gioca col pallone e noi siamo una squadra che vogliamo sempre avere il pallone”. È ovvio che c’è sempre l’altra squadra e quindi di conseguenza bisogna pensare a recuperare la palla e pensare alla fase difensiva».
Prossima partita contro l’Igea, squadra che col Ragusa vi ha messo in difficoltà. Michele Campo si accontenterebbe del pareggio?
«Se qualcuno mi da la certezza assoluta del pareggio ovvio che a noi sarebbe sufficiente per passare il turno. Nessuno però può darci la certezza di un risultato, quindi penso io che se giocassimo per il pareggio commetteremmo un errore e finiremmo per far accadere qualcosa di negativo. Giocheremo per vincerla perché è la cosa migliore da fare, è pericoloso giocare per il pareggio perché basta un episodio per compromettere tutto. Non cambieremo nulla rispetto alla stagione mantenendo sempre la nostra mentalità offensiva e propositiva. Sappiamo benissimo che la partita sarà difficile contro una squadra forte».
Si parla di lei come “il profeta”. Ha preso un anno di aspettativa da insegnante per venire ad allenare ed è nato a Barcellona. Come vive personalmente questa finale playoff?
«Vivo un groviglio di emozioni fondamentalmente belle. L’appellativo che mi è stato dato lo prendo per quello che è. Io sono la persona più umile del mondo, da un lato mi piace ma so benissimo di essere solo un allenatore. Grazie alla disponibilità data ai giocatori e all’empatia che si è creata con lo staff tecnico, e tante altre componenti, siamo riusciti a fare bene.
Non dipende solo da me e io spero di aver dato il mio contributo e la mia impronta. I risultati però si fanno sempre grazie al lavoro di squadra e di tante componenti, l’ho sempre pensata così. Mi fa tantissimo piacere la considerazione dell’ambiente e dei tifosi che spero di ripagare. Il fatto di essere di Barcellona, dico la verità avrei preferito giocare la finale playoff contro un’altra squadra. All’Igea ho giocato 10 anni, ma domenica farà il possibile e l’impossibile per vincere».
Quanto sarebbe importante vincere, andare ai playoff nazionali e ambire alla promozione?
«Ho cercato di trasmettere un concetto alla squadra di pensare alla partita dell’otto maggio contro l’Igea e basta. È fondamentale concentrarsi e focalizzarsi su quello da fare domenica, senza pensare a tante altre cose al momento. Quello che abbiamo fatto, lo ripeto, lo valuteremo e lo capiremo con calma quando finirà tutto. In questo momento, giocando una finale di questo genere, si gioca per vincerla. L’esito, inutile girarci intorno, cambia tutto. Le finali si giocano per vincerle».
Come sta la squadra? Come si sta preparando?
«Penso che siamo tutti carichi, i ragazzi li vedo bene e si stanno allenando bene. Stiamo cercando di lavorare su tutti i particolari. In partite di questo tipo credo sia più importante l’aspetto mentale, bisogna gestire bene la pressione. Anche noi come staff dobbiamo stare attenti a questo. Non ci deve essere ansia e nervosismo, ma lucidità e consapevolezza di quello che dobbiamo fare. Organizzazione, spirito di squadra, gioco, pressing, tutte le cose che ci hanno portato fino a qua dobbiamo metterle in campo».
Vi attende uno stadio pieno, Michele Campo, vuole dire qualcosa ai tifosi?
«Intanto dico che mi dispiace perché so che molti non potranno assistere alla partita. La capienza è limitata e so che i biglietti sono già stati venduti tutti. Ci sarebbe voluto uno stadio più grande, il nostro stadio è bello, nuovo, ma piccolo. Sarà un danno per la società e tutti gli appassionati nostri ma probabilmente anche per quelli dell’Igea visto che non potranno venire tutti a vedere la partita. Noi siamo orgogliosi del sostegno che ci viene dato e posso promettere che in ogni allenamento di questa settimana daremo il massimo e i ragazzi domenica metteranno in campo tutto quello che hanno».
La ringrazio. In bocca al lupo, a lei e alla squadra.
«Grazie, viva il lupo!».
Michele Campo è una gran bella persona. Umile ed onesto ma allo stesso tempo bravissimo come tecnico ed eccezionale come amico. In bocca al lupo Miche’.