Al vaglio c'è un ipotesi di accordo per il transito di tutti i lavoratori alla nuova Ssr. Pare però ci siano dei problemi per ottenere l'accreditamento, i sindacati non accetteranno compromessi sul personale.
Il nuovo corso è iniziato, adesso però c’è un’altra tappa fondamentale per il futuro di tanti lavoratori. La Ssr, società servizi riabilitativi, dopo la fuoriuscita dell’Asp e l’ingresso del consorzio Sisifo si prepara a darsi una nuova organizzazione, ma a quanto pare sembrano esserci dei nodi da sciogliere sul fronte occupazionale. Sindacati e amministratore unico della società si sono confrontati ieri per oltre cinque ore, un lunghissimo faccia a faccia durante il quale la società ha rappresentato la necessità di rispettare gli standard richiesti per l’accreditamento regionale.
In particolare sono stati due i punti attenzionati: la necessità di assumere il personale e di rispettare l’obbligo di disporre di locali propri e adeguati. Proprio sul primo aspetto sono sorti i problemi. Secondo la società infatti non sarebbe possibile mantenere tutti i livelli occupazionali in quanto, per ottenere l’accreditamento, ci si deve attenere alle indicazioni del decreto assessoriale del 15 febbraio 1992 che fissa degli standard secondo cui la Ssr potrà assumere 32 fisioterapisti, 19 logopedisti, 19 psicomotricisti, 10,5 assistenti sociali, 2 psicologi, 6,5 amministrativi. Per un totale di 89 unità .
“Rimangono fuori più di trenta lavoratori – dichiara Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL- inoltre i lavoratori saranno assunti con contratto a tempo determinato per ragioni tecnico produttive fino al 30 giugno 2014. La scelta di assunzione temporanea è collegata ai tempi necessari alla procedura di accreditamento presupposto per la stipula della convenzione quinquennale con l’ASP”.
I sindacati hanno ascoltato, adesso valuteranno cosa fare insieme ai lavoratori. Alla società hanno immediatamente chiesto l’apertura di un tavolo tecnico successivo all’avvio della nuova attività per discutere di possibili soluzioni finalizzate a una migliore organizzazione dei servizi e delle prestazioni da erogare.
“Il sindacato confederale ha sottolineato l’esigenza di verificare la corretta applicazione dei criteri enunciati dalla SSR allo scopo di verificare eventuali anomalie di calcolo – continua Clara Crocè- ribadendo che obiettivo del tavolo tecnico dev’essere la salvaguardia dei livelli occupazionali pregressi.Siamo convinti -conclude Clara Crocè- che la società non potrà assicurare il numero delle prestazioni riducendo così drasticamente il personale”.