Il Tar conferma la chiusura del punto nascita di Barcellona. Magistri: "Mia delibera legittima"

Il Tar conferma la chiusura del punto nascita di Barcellona. Magistri: “Mia delibera legittima”

Rosaria Brancato

Il Tar conferma la chiusura del punto nascita di Barcellona. Magistri: “Mia delibera legittima”

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lunedì 03 Marzo 2014 - 05:53

Il Tar ripristina il provvedimento di soppressione del punto nascita di Barcellona, in seguito alla rinuncia al ricorso da parte del Comune alla luce dell’ispezione dei Nas al presidio. “L’unica struttura idonea è Milazzo”, commenta l’ex commissario dell’Asp Magistri che per questa vicenda si era visto revocare l’incarico da Crocetta. “Una revoca illegittima e punitiva”

Il punto nascita di Barcellona resta soppresso e trasferito presso l’ospedale di Milazzo. E’ la prima conseguenza della sentenza del Tar n.152/2014 del 28 febbraio e che alla luce della rinuncia del Comune di Barcellona nel proseguire il ricorso ed alla luce di quanto emerso dall’ispezione dei Nas ripristina quanto disposto dall’ex commissario dell’Asp Magistri e cioè la soppressione del punto nascita di Barcellona e l’accorpamento con il reparto del presidio di Milazzo.

L’ex commissario dell’Asp 5 Manlio Magistri si aggiudica quindi il primo round dello scontro attraverso le vie legali con il governatore Crocetta che a gennaio (vedi articolo allegato) ne ha revocato l’incarico per abuso di potere in seguito alla vicenda della chiusura del punto nascita di Barcellona ed all’accorpamento con l’ospedale di Milazzo (struttura nel frattempo adeguatamente potenziata per far fronte alle nuove esigenze sanitarie).

Come si ricorderà, contro l’ordinanza dell’Asp 5 che ne disponeva la chiusura da fine ottobre, a conclusione di un lungo percorso iniziato nel 2010 da parte della Regione, con tanto di delibere di giunta, il Comune di Barcellona ha presentato ricorso al Tar, chiedendo anche la sospensiva del provvedimento.

Crocetta, appresa la notizia del ricorso, ha revocato l’incarico al commissario Magistri accusandolo di abuso di potere, inviando un nuovo commissario e ritirando il mandato affidato al legale dell’Asp per la difesa di fronte al Tar in merito alla vicenda di Barcellona.

Nel frattempo i giudici amministrativi si sono riuniti e, dopo aver rigettato il 30 gennaio la richiesta di sospensiva della soppressione del punto nascita, il 28 febbraio hanno confermato il provvedimento di chiusura del presidio dal momento che il Comune di Barcellona, dopo quanto emerso dall’ispezione dei Nas, ha rinunciato al ricorso. Il Tar con la sentenza ha anche condannato l’amministrazione comunale alle spese legali.

Di fatto quindi il punto nascita di Barcellona resta chiuso, in base a quanto disposto dalla delibera dell’Asp firmata da Magistri ad ottobre. L’ex commissario infatti si è presentato al Tar con un procedimento ad opponendum, affidando il mandato all’avvocato Silvano Martella, dal momento che dopo la revoca di Magistri l’Asp aveva rinunciato alla difesa in udienza.

Il 28 febbraio quindi l’ ordinanza del Tar“con la quale si è preso atto della rinuncia da parte del Comune di Barcellona alla domanda di sospensione della delibera commissariale dell’ASP Messina n. 3499/CS del 22/10/2013, e si è contestualmente disposta, su richiesta del legale di Magistri, l’avvocato Silvano Martella, la condanna del comune ricorrente alle spese del giudizio cautelare”.

In seguito alla decisione del Tar quindi riacquista efficacia la delibera commissariale dell’ottobre scorso con la quale Magistri aveva disposto la soppressione dell’ostetricia di Barcellona ed il trasferimento del punto nascita presso l’ospedale di Milazzo.

“La conseguenza immediata- spiega Magistri- è che il punto nascita permane presso l’UOC di ostetricia e ginecologia del presidio ospedaliero di Milazzo, unica struttura idonea, per quanto sancito dallo stesso NAS di Catania, nel corso di un’ispezione, ad accogliere in modo adeguato e sicuro le gestanti ed i nascituri degli hinterland milazzese e barcellonese. Vengono pertanto smentite le argomentazioni del Comune di Barcellona circa la presunta inidoneità dell’ospedale di Milazzo e viene sancita in maniera inequivocabile l’impossibilità di procedere anche solo in via provvisoria al mantenimento del servizio di ostetricia e ginecologia presso l’ospedale Cutroni Zodda, allo stato carente dei requisiti strutturali, impiantistici ed organizzativi minimi previsti dalle norme in materia”.

L’ex commissario dell’Asp aggiunge anche una riflessione legata alla sentenza del Tar e cioè il fatto che sono automaticamente venute meno le ragioni che a gennaio hanno spinto il governatore a revocare l’incarico al dottore Magistri, poiché legate alla vicenda della soppressione del punto nascita. Crocetta infatti contestava all’allora commissario l’aver adottato una delibera in totale autonomia, quando, secondo Magistri, si è verificato il contrario ed il dirigente si è limitato a portare a termine un iter condiviso con la Regione e con l’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino.

“ Con questa sentenza del Tar viene definitivamente smontato il principale motivo addotto dal Presidente Crocetta e dall’Assessore Borsellino a sostegno del decreto che ha portato alla mia rimozione dall’incarico di Commissario Straordinario dell’Asp Messina- commenta ancora Magistri- Decreto di rimozione che stride in maniera evidente con la realtà dei fatti, palesandosi manifestamente illegittimo e dal sapore eminentemente “punitivo”, e che pertanto ho già proceduto ad impugnare dinnanzi ai competenti organi giurisdizionali con l’assistenza dell’avvocato Silvano Martella. Ristabilita la verità dei fatti, mi auguro che cessino le sterili polemiche sull’Ospedale di Milazzo e che l’attuale Commissario dell’ASP contribuisca a ristabilire un clima di serenità per gli operatori dei due nosocomi restituendo fiducia alla popolazione del comprensorio Milazzo- Barcellona nei confronti delle due strutture”.

Quanto a Magistri ha ancora un altro sassolino nella scarpa: la procedura di selezione adottata dalla Regione per individuare i 76 idonei alle direzioni generali delle Asp e contro la quale ha deciso di ricorrere al Tar. In merito a questa seconda vicenda il Tar ha già chiesto una serie di chiarimenti sulla procedura adottata alla Regione.

Rosaria Brancato

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