Lavoro e sviluppo nell'incontro di oggi, al Vittorio Emanuele, con i candidati alla guida di Palazzo Zanca, moderato dall'editore di Tempostretto, Pippo Trimarchi
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MESSINA – Lavoro, sviluppo e rilancio del territorio. Cinque candidati a sindaco a confronto sul futuro della città. Il titolo è “Esserci per Messina, per una nuova visione tra presente e futuro della città”. A convocarli oggi è la Cisl, nella sala Sinopoli del teatro “Vittorio Emanuele”, in un incontro moderato dall’editore di Tempostretto, Pippo Trimarchi.
Un incontro partecipato, in una sala animatissima, ricco di temi centrali per Messina.
Alibrandi: “Un patto sociale per rilanciare Messina”
Evidenzia il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi: “Siamo felici di poterci confrontare, dirigenti sindacali e iscritti, con i candidati a sindaco per ragionare sulle prospettive future della città sia sotto l’aspetto del lavoro, sia dello sviluppo. Siamo certi che il dibattito rappresenterà un momento importante di confronto e scambio di idee, utili a creare una visione futura per il territorio e per la costruzione di un patto sociale. Un patto che possa garantire unità di intenti con il solo obiettivo di rilanciare Messina e porre le basi per costruire una coesione sociale che miri al rilancio della città e dell’intero territorio”.
Alibrandi: “Basta rassegnazione e puntiamo sulle bellezze della città”
Ha osservato Alibrandi: “Chi guiderà la Città metropolitana dovrà lavorare per la coesione, eliminando l’odio. Dopo la situazione pandemica devastante ricordando anche i lavoratori del Vittorio Emanuele, npartiamo nel segno del riscatto. Ogni ambito ha sofferto la pandemia. Occorre confrontarsi sul Pnrr è riportare la normalità a Messina. Apertura di un confronto paritetico: sarà il primo passo dopo le elezioni. Lo chiederemo il giorno dopo. Basta scontri, invece. Il Pnrr va programmato bene senza pensare che sia la panacea. Investimenti produttivi per ripagare il debito sono fondamentali. Non ci sono nemici da abbattere ma occorre il dialogo tra la chi pensa in modo differente. Abbiamo un centro devastato e mancano le Infrastrutture mancano. Il deposito costiero – afferma il segretario generale – va concordato con le comunità e dai rifiuti ad altri temi noi Cisl offriremo il nostro contributo. Chi arriva non deve distruggere l’operato del predecessore e va fatta l’intera legislature. Basta rassegnazione e puntiamo sulle bellezze della città”.
Trimarchi: “Messina ha bisogno di un lavoro comune nell’interesse generale”
Interviene poi l’editore Trimarchi: “La città ha bisogno di lavorare insieme nell’interesse generale, non di logiche di lotte tra schieramenti contrapposti. Un principio fondamentale, per lavorare insieme nell’interesse generale, è riconoscere i meriti dell’avversario, del competitore. Di conseguenza, ecco la prima domanda a quattro dei cinque candidati: che cosa salverebbero dell’amministrazione uscente? Domando invece a Basile di cosa sia più fiero per quanto riguarda l’azione di governo guidata da De Luca. L’approccio a questo dibattito – ha precisato Pippo Trimarchi – è costruttivo. Noi vogliamo comprendere la visione della città dei candidati in funzione di un possibile sviluppo che consenta ai nostri giovani di restare qua. E a quelli che sono partiti di tornare. Grazie alla Cisl per questo incontro nel segno della partecipazione. Oggi, più che mai, il lavoro deve tornare al centro della politica”.
Gli interventi dei candidati a sindaco
Maurizio Croce, candidato della coalizione del centrodestra: “Chi ha esperienza di amministrazione ha un principio sacro: la continuità amministrativa. È tempo di costruire e non di distruggere. Io condivido l’idea che diventare amministratori in sostituzione di un’amministrazione precedente e immaginare di distruggere tutto quello che si è fatto, per ricominciare daccapo, sia una perdita di tempo. Perdita di tempo rispetto agli obiettivi programmatici e alle necessità di Messina e di tutte le amministrazioni. Lo slogan della mia campagna elettorale è: È tempo di costruire, non di distruggere. Detto questo con le ultime due amministrazioni comunali (Accorinti e De Luca, n.d.r.), negli ultimi dieci anni, si è fatto poco in città. Della Giunta De Luca, salvo il risultato della raccolta differenziata. Si è attivato un sistema di raccolta differenziato, negli ultimi tre anni e mezzo, che partendo da una percentuale bassa è arrivato al 55 per cento. Il risultato va salvaguardato ma non basta. Noi siamo in un’epoca di economia circolare, in cui il rifiuto deve diventare una risorsa. Si può discutere del metodo utilizzato per raggiungere quella percentuale, ma ancora c’è molto da fare in questo campo, ovviamente”.
Luigi Sturniolo, candidato di “Messina in Comune”: “De Luca dice talmente tante cose, in un clima di non riconoscimento dell’altro, che diventa difficile individuare qualità nel suo operato. I suoi toni hanno alimentato un clima pesante e lui pensa che esistano solo lui e i suoi. Io credo che come le lacrime della pioggia che andranno perdute nel finale di Blade Runner, io credo che il destino di De Luca sia questo. Alla fine quest’enorme cumulo di parole andrà perduto in questa città. Non resterà nulla se non un cumulo di populismo. Comunqur, De Luca dimostra che la città continua a volere una rottura rispetto alle politiche delle coalizioni. Ha riposto fiducia in Renato Accorinti e poi in Cateno De Luca. Giustamente non si riconosce nelle coalizioni di centrodestra e centrosinistra una possibilità di futuro per questa città. Ciò è normale dato che tutti sanno che uno dei guai, per Messina, è dovuto alle politiche nazionali. Si sono ridotti nel tempo i trasferimenti ai Comuni, che fanno fatica ad amministrare. Io ho contribuito alla vittoria di Renato Accorinti, un’avventura meravigliosa. La domanda che ci eravamo posti allora era: può la disobbedienza diventare amministrazione? In quell’occasione non ci siamo riusciti ma la vittoria di Cateno De Luca dimostra che c’è ancora quello spazio politico. E noi vogliamo coprirlo. Non è andata bene con Accorinti e De Luca ma noi riteniamo che oggi, con noi, la disobbedienza possa diventare l’amministrazione di questa città”.
Franco De Domenico, candidato della coalizione del centrosinistra: “Difficile rispondere sull’amministrazione uscente perché c’è stato un clima che ha avvelenato tutto il processo decisionale. Un clima che ha isolato la città dal resto del mondo. Senza coesione, è difficile immaginare uno sviluppo e atrrarre risorse. De Luca ha favorito l’allargamento della raccolta differenziata, che però non ha determinato riduzioni significative della Tari e quindi non ha portato benefici ai cittadini. A fronte di un aumento di circa il 40 per cento della differenziata, ci saremmo aspettati una riduzione della Tari, anche in presenza di un aumento dei costi. La matematica non è un’opinione. Rispetto a quattro anni fa, la tariffa è aumentata di dieci milioni. A mio avviso l’aumento è ingiustificato. La differenziata è un risultato ma rappresenta un punto di partenza per ridare alla città di un metodo efficiente ed efficace di raccolta, che non può essere quello attuale. La vecchia amministrazione ha il merito di avere messo al centro il tema del risanamento ma proprio questo è l’elemento che ci dà l’idea di che cosa serva alla città Serve unione perché i soldi sono arrivati nel momento in cui, a livello nazionale, tutti i deputati hanno fatto squadra a favore della città. Fino a quando non si fa squadra, i risultati non arrivano. Il risanamento era una funzione delegata della Regione, che però è stata assente per anni. Assente malgrado le leggi che prevedevano un adeguamento finanziamento, negato a questa città. Si è dovuto ricorrere a un finanziamento nazionale, nel momento in cui tutte le componenti della città hanno fatto squadra. Questo è quello che noi dobbiamo fare. Le istituzioni si devono parlare e non ingiuriare. Le istituzioni devono collaborare e bisogna chiedere ai tavoli quello che è giusto per la nostra città”.
Salvatore Totaro, candidato di Ftl (Futuro Trasparenza Libertà) e dell’Ucdl – Unione per le cure, i diritti e le libertà”: “Intanto sono davanti a una platea meravigliosa. Io sono abituato ai congressi di medicina: una sala così riempie di gioia. Il discorso del segretario generale della Cisl di Messina, Nino Alibrandi, è talmente esaustivo che potevamo persino andarcene e raccogliere tutto quello che è stato detto. La bellezza di Messina: ecco cosa va recuperato. Una bellezza dimenticata e noi candidati dobbiamo spingere gli astensionisti a partecipare al voto. Invitare a votare, a prescindere da chi si vota, come atto d’amore per Messina. Si tratta di un obbligo per noi candidati. Non chiederò voti a nessuno ma io farò conoscere alla gente il mio progetto. Qui ci sono cinque candidati di valore che meritano di essere conosciuti. Del passato salverei la città di Messina, che aspetta di rinascere e di andare avanti. Le sindacature sono maratone e il maratoneta che passa la consegna non guarda che cosa ha fatto l’altro ma qual è la meta vicina. Io non parlerò mai male di nessuno. Chiunque vinca, se non sarò io, sarà il mio sindaco. Dobbiamo tutti collaborare per fare progredire la città”.
Federico Basile, già direttore generale del Comune e ora candidato a sindaco per Sicilia Vera e sostenuto da “Prima l’Italia”: “Sono fiero di tutto l’operato della Giunta De Luca. Va preso in forte considerazione il tema del risanamento finanziario avviato grazie al nostro lavoro. Se dal 14 giugno, il sindaco avrà una possibillità diversa di amministrare questa città, questo si deve al grande impegno nel risanamento finanziario. Lo dicono gli atti. Siamo partiti dal tavolo tematico di Salva Messina e abbiamo ottenuto grandi risultati. Se eletto, immagino un nuovo tavolo tematico che potrebbe chiamarsi Rilancia Messina. L’invito al dialogo, da parte della Cisl, è in linea con il mio invito a dialogare con sindacati e associazioni di categoria. Si tratta di un impegno che ho assunto in questi mesi. Secondo punto fondamentale: Messina non aveva un parco progetti. Parliamo di finanziamenti comunitari. Noi abbiamo ottenuto finanziamenti grazie proprio a questo parco progetti, ideato da noi. Nel secondo tomo del mio programma, c’è l’elenco dei finanziamenti ottenuti perché questo parco progetti, che prima non esiteva, ha prodotto un riconoscimento finanziario. Riconoscimento che, dopo il passaggio burocatico, va messo poi in pista. E io mi collego qui alla continuità amministrativa, elemento centrale da portare avanti. Terzo elemento: il reperimento dei finanziamenti. Non è vero che sul Pnrr, Piano nazionale ripresa e resilienza, siamo indietro. O, meglio, lo siamo come il resto d’Italia. Ma il terzo tomo del mio programma individua risorse già programmate. I 132 milioni di piani integrati terrritoriali, ottenuti con il Pnrr, sono una pietra miliare di quello che è il lavoro svolto. Rivendico pure la qualità della nostra raccolta differenziata, partita da zero per quanto riguarda la struttura dei servizi”.
La sfida del Pnrr e le prospettive per Messina
Subito dopo l’editore Trimarchi ha parlato della necessità di utilizzare al meglio il Pnrr e ha domandato ai candidati su quali progetti e contenuti intendano puntare: “Per i candidati il Pnrr è una soluzione, un ultimo treno, ma bisogna tenere conto delle scadenze. Dobbiamo correre. Partiamo da alcuni risultati ottenuti, ma anche quelli vanno messi a terra. Oltre a reperire risorse, bisogna saperle spendere, utilizzando ad esempio maestranze e aziende locali, senza favoritismi nei confronti di nessuno. Di sicuro, vorremmo che il Pnrr fosse un’occasione, per le nostre aziende, per essere messe in condizione di crescere”.
Afferma Croce: “Occorre attrarre investimenti e creare occupazione. Basta con i progetti lanciati in ogni campagna elettorale. Usiamo il Pnrr per progetti specifici come riqualificare Torre Faro e renderlo un borgo unico. Occorre dare un’anima alla città e creare posti di lavoro”.
Ecco Basile: “Una priorità è la rifunzionalizzazione della rete idrica. Nel frattempo, rivendico risultati eccezionali: dai finanziamenti per la Città del Ragazzo a quelli per Torre Faro, con Torri Morandi e viabilità. E non sono progetti ereditati ma frutto del lavoro dell’amministrazione De Luca e riconosciuti a livello nazionale”.
Poi parla De Domenico: “Il Pnrr è un’occasione per attrarre investimenti e sviluppo, in modo da ridurre il gap in termini di equità sociale. Garantire un livello di qualità della vita alto: ecco il compito del Comune. Ma occorrono progetti funzionali a uno sviluppo vero. Non panacea di tutti i mali ma il Pnrr merita un lavoro progettuale serio”.
Rileva Totaro: “Io ho creato un acronimo nuovo del Pnrr: panacea non richiesta da restituire. Ricordo che il Piano comporta un debito da restituire. Io, invece, credo nella sinergia tra privati e pubblico. Per questo, la nostra idea è quella di creare uno sportello per idee e progetti da accogliere. Percorsi virtuali e concreti. Bandi di concorso progettuale per enti privati e tante realtà, con idee da valorizzare. Per me il Pnrr viene dopo. L’apporto dei privati, in uno scambio col pubblico, può fare molto”.
Che cosa ne pensa invece Sturniolo del Pnrr? “Il Piano nazionale ripresa e resilienza crea una barca di debiti per le future generazioni. La partecipazione e la cura della città sono invece i nostri obiettivi per attrarre investimenti. Entro il 2026 vanno utilizzati i soldi del Pnrr e in realtà, a Messina, si parla ancora di antichi investimenti. Noi paghiamo l’inerzia del passato. Abbiamo un Comune svuotato e Federico Basile non fa menzione del taglio di 700 posti di lavori”.
Nel dibattito, non esente da polemiche tra i candidati, diversi gli elementi critici evidenziati dall’editore Trimarchi e dal segretario generale Alibrandi. Un confronto progettuale che il sindacato intende riprendere il giorno dopo l’elezione del sindaco.
ahahahahahahahahah TUTTO DA RIDERE …anche loro i SIndacati da sempre conniventi in questa Città…, quale futuro chiedono…..perché non partire ..” da quale passato” ……….e vedere chi ha amministrato la Citta……3 su cinque sunnu da stissa parte chi da 70 anni sunnu sittatti a Palazzu Zanca…. ahahahahahahaha tuttu da ridiri compresi Vui Sindacati,