I dati e gli obiettivi del nuovo documento di risanamento, che sarà completo al massimo entro venerdì, sono stati illustrati durante la Commissione bilancio. A snocciolare i numeri più significativi è stato l’assessore al bilancio e vice-sindaco Guido Signorino. Al suo fianco è rimasto per tutto il tempo il segretario/direttore generale Le Donne
Il 17 marzo era stato scelto dall’amministrazione Accorinti come il termine ultimo per la presentazione ai consiglieri comunali del piano di riequilibrio targato Signorino –Le Donne, nella versione rimodulata dopo la bocciatura in Aula dello scorso 29 gennaio ed in vista della scadenza della proroga, fissata al 29 marzo. Sebbene il nuovo decreto “salva – Roma” abbia stravolto tempi e modalità di accesso alla procedura di riequilibrio, finalizzata ad afferrare le risorse stanziate dal Governo nazionale nel Fondi di rotazione, e la data del 29 marzo non sia più vincolante ai fini dell’approvazione della manovra finanziaria (vedi correlati), l’assessore al bilancio ed il segretario/direttore generale di Palazzo Zanca hanno voluto comunque presentare la bozza del nuovo, e si spera definitivo, piano di riequilibro. Anche per dimostrare che -nonostante l’ulteriore slittamento dei termini causato dal decreto “salva Roma”-il Comune sarebbe già in grado a fine mese di presentare a Roma e Palermo un piano solido ed affidabile.
I dati e gli obiettivi del nuovo documento di risanamento, che sarà completo al massimo entro venerdì, sono stati illustrati stamattina in occasione della seduta ordinaria della Commissione bilancio, presieduta dal consigliere comunale Franco Mondello.
Attrezzata l’aula consiliare con tanto di proiettore e schermo, è toccato all’assessore e vice-sindaco Guido Signorino salire in cattedra -comportamento a lui familiare essendo un docente universitario – e snocciolare i numeri più significativi del piano di riequilibrio, strumento previsto dalla legge per andare in soccorso degli enti che rischiano il fallimento. Per tutto il tempo dei lavori della Commissione è stato seduto al fianco di Signorino, il segretario/direttore Antonio Le Donne,che sta partecipando attivamente alla redazione della manovra finanziaria.
Andiamo dunque ad esaminare i numeri del piano. L'amministrazione Accorinti inserisce 463,73 milioni di euro alla voce risorse attivate, cioè tutte quelle cifre che rappresentano entrate per le casse comunali. I debiti e le minori entrate sono invece quantificati in 432,22 milioni di euro. In coda anche le cosiddette risorse attivabili, ovvero quelle non ancora certe ma sulle quali gli uffici stanno ancora lavorando e che porterebbero altri 29,50 milioni di euro tra le entrate. 17 milioni di euro sono stati invece inseriti come risorse di riserva da coprire attraverso le eventuali dismissioni.
Questi i dati generali. L'assessore Signorino ha però illustrato nel dettaglio come si è arrivati a definire ogni singola voce inserita in tabella. Partiamo dunque dalle risorse attivate, quindi le entrate (tenendo presente che ogni numero si riferisce al conteggio su dieci anni):
· 78 milioni rientrano nella proiezione decennale delle risorse allocate 2013, cioè precedenti debiti fuori bilancio per spese correnti e investimenti finanziati nel previsionale 2013;
· 15,40 milioni sono frutto dei bilanci in pareggio, dunque impegno a non sforare nei prossimi dieci anni;
· 40 milioni arriverebbero dalla lotta all'evasione tributaria, così come riferito dalla relazione di accertamento del Dirigente del Dipartimento Tributi;
· gli oneri concessori, tra recupero del pregresso e previsione del gettito futuro porterebbero 5, 40 milioni;
· 55,4 milioni sono inserite sotto la voce Atm. Dunque l'azienda trasporti da buco nero tornerebbe ad essere società che produce servizio e utili. In che modo? L'assessore Signorino ha spiegato che è alle ultime battute la redazione del contratto di servizio impostato su una totale rimodulazione del servizio di trasporto. Si vuole fortemente puntare sul kilometraggio poichè oggi l'azienda produce circa 2,4 milioni di Km l'anno. Con un investimento che l'amministrazione vuole inserire nel bilancio 2014 si punta ad acquistare i famosi 30 bus, in questo modo aumenterebbero i mezzi in strada, le percorrenze verrebbero rimodulate in modo più razionale e questo dovrebbe consentire all'azienda di sostenersi sulle sue gambe. Tanto che secondo il nuovo contratto di servizio il contributo del Comune per l'Atm scenderebbe dagli attuali 17 milioni annui a 11;
· 31 milioni, dai 145 del piano Croce, sono stati inseriti alla voce Amam. Anche in questo caso il contratto di servizio sarà pronto nelle prossime ore.
· 43,60 milioni saranno frutto di un progetto di risparmio energetico che punta alla transazione a fonti di energia sostenibile;
· 30 milioni saranno frutto del contributo regionale;
· 69 milioni di entrate si avranno invece grazie al risparmio sul personale che da qui ai prossimi dieci anni andrà in pensione;
· 7,50 milioni da recupero sanzione per lo sforamento del patto di stabilità;
· 9,60 milioni sarà il risparmio sui fitti passivi non residenziali, in particolare il trasferimento del Dipartimento Urbanistica al Dante Alighieri;
· 8 milioni provengono dalle dismissioni del patrimonio non residenziale;
· 20 milioni arriveranno dalla riforma delle zone catastali. L'assessore Signorino ha spiegato che a Messina ancora oggi immobili che sorgono in zone di pregio o in centro città hanno la stessa resa catastale di stabili che invece si trovano in periferia e questa materia sarà oggetto di una profonda rimodulazione;
· 12 milioni saranno frutto del risparmio sull'interesse dei mutui, così come indicato dalla Ragioneria generale;
· 1,24 dall'incremento delle entrate dei servizi a domanda individuale;
· 37,59 milioni dai giudizi ancora attivi.
Tra le risorse eventuali compare l'Italgas. Il Comune non è riuscito ancora a chiudere la convenzione poichè in Sicilia la normativa non consente di farlo per determinate tipologie di contratti. La previsione inserita in tabella parla di 21 milioni di euro in 7 anni, a partire dal 2016, quando cioè l'assessore Signorino conta di poter far partire il nuovo accordo per la gestione delle condutture del gas. In forse anche la dismissione di 500 appartamenti residenziali che porterebbero 5 milioni di euro e un risparmio sui fitti passivi per 4,5 milioni.
Nota dolente i debiti, che comunque non superano le entrate: 46 milioni sono il debito esecutivo definitivo, 44,20 sono invece il debito potenziale esecutivo non definitivo. Poi ovviamente le partecipate: Messinambiente pesa sul Comune per 34 milioni di euro, l'Ato per 14, l'Atm per 32 milioni. Palazzo Zanca ha poi un debito con la Regione per 11,80 milioni e deve tener conto di minori trasferimenti da Stato e Regione per 69,30 milioni. Tra le voci nere anche il debito potenziale non esecutivo a rischiosità media per 139, 4 milioni e il debito potenziale non esecutivo a rischiosità bassa per 37,50 milioni di euro.
Fiducioso alla fine della presentazione dei dati l'assessore Signorino. "Il piano che abbiamo messo in piedi non è una mera ricerca di soldi per tappare buchi ma un'attenta valutazione sulla corrispondenza tra mezzi e fine. Crediamo di aver dato un metodo di lavoro che mancava, abbiamo puntato su attività che in un Comune dovrebbero essere normali, come l'attività di controllo delle partecipate o la lotta all'evasione fiscale. Nei prossimi giorni avremo la versione definitiva che però in corso d'opera potrà trovare modifiche sia da parte nostra che dal Consiglio Comunale".
Danila La Torre- Francesca Stornante
Guardando quelle due persone, in primo piano nella foto, vengono i brividi. Ci fanno capire che il cammino verso la “liberazione” è ancora lungo ed impervio, almeno fino a quando parte della cittadinanza continuerà a votare coloro che ci hanno distrutto.
So bene che scoraggiarsi è sbagliato e controproducente, ma vedere certi saltatori della quaglia, ancora comodamente seduti sulla loro poltrona, fa male.
Affidiamoci alla speranza che certa gente ritrovi la coscienza, soprattutto quando sarà nuovamente l’ora di entrare in cabina elettorale.
pare un comica,non sono all’altezza di scrivere un bilancio.Ma rivolgetevi ad un indovino e lo nominate esperto in bilancio……..
Apprezzabile il buon gusto di TS nel cambiare la foto precedente. Grazie!
Se ,e cose stanno come le ha sintetizzate la La torre stiamo freschi. Le previsione di riduzioni di spesa o di entrate sono illusioni o peggio spudorate menzogne . Sono previsioni non supportate da alcuna dimostrazione documentale. Si sarebbe potuto dire tutto e il contrario di tutto. L’ approvazione del Piano a questo punto diventa un atto di fede. Se poi siamo convinti come scrive qualcuno che il duo Signorino Le Donne ( vice presidente di un sindacato che non ha alcuna rappresentanza) sono dei veri e propri geni , beh! Allora quello presentato e’ il miglior piano del mondo!!!! Che fortuna averli eletti!!!!!
Siamo a livello di barzellette allo stato puro.
Un piano di riequilibrio decennale che si basa soltanto sui sogni.
Mandatelo alla Merkel per spiegare come è stata rosicata l’Italia.
Evviva gli scienziati.
Se fossimo stati in Toscana avremmo rese produttive le fabbriche di scarpe con la loro pelle tanto simile al cuoio.
E meno male che il precedente consiglio comunale era quello di Felice Calabrò!! Dire che sei MANIACO è DIRE TROPPO POCO!! Ecco perché non ti sei soffermato nemmeno un istante su quei &5.000 che percepisce Le Donne con il parere contrario dei revisori dei Conti! Ma non te ne accorgi che con l’avvento di questa giunta la città è diventata di più una cloaca massima: buche infinite sulla strada, alberi non potati, strisce pedonali inesistenti, aiole ,soprattutto quelle di piazza municipio piene di erbacce, semafori invisibili per colpa delle fronde degli alberi,cassonetti stracolmi, i tram ogni mezz’ora, i precari suk filo del rasoio, occhio di riguardo solo per clochard e immigrati, negozi che chiudono e noi pensiamo all’isola pedonale, alla pista ciclabile e al PATCHMOB e allora finiscila con questo CALABRO’!!! SEI RIDICOLO!!!!
C I P O S S I A M O F I D A R E. Guido SIGNORINO e Antonio LE DONNE sono messinesi leali,senza padrini politici,non devono raccogliere voti nelle urne,inoltre hanno una competenza professionale riconosciuta da tutti,il primo in particolare nel mondo accademico e delle professioni,il secondo è uno dei segretari generali più preparati,ricordiamoci che siamo in presenza del segretario vicario dell’UNSCP. Mi complimento per questa prima sintesi di Danila LA TORRE e Francesca STORNANTE,ma mi aspetto un approfondimento sulle singole cifre e le prime reazioni dei componenti la prima commissione. Analizzo,per addesso,tre voci,per evidenziare le differenze rispetto al PIANO di RIEQUILIBRIO 2012-2022 di Luigi Croce,non scordiamoci,approvato all’unanimità dal precedente Consiglio Comunale,quello di Felice CALABRO’. In quel piano la previsione di riduzione del costo del PERSONALE,a fronte di 732 dipendenti in pensione in quel decennio,fu pari a € 25.584.971,mentre per il decennio 2014-2024 si prevedono € 69.000.000,una differenza di € 43.415.029,il notevole divario potrebbe essere una bella prima domanda. La novità più consistente è l’assenza della previsione di entrata della TARES,nel piano Croce fu di € 94.800.000,sappiamo il perchè,la TARES ieri,TARI oggi,è un tributo di scopo, destinato a coprire il costo integrale del servizio rifiuti,serve soltanto a questa finalità. Mancano giustamente le entrate conteggiate da Croce riferite all’incremento delle aliquote IMU(€ 21.330.040) e quelle sulla nuova TASI,anch’esso tributo di scopo per finanziare i servizi indivisibili. Rispetto a quel piano non sono conteggiati, giustamente,(€94.800.000+€21.330.040=€ 116.130.040), questa cifra è una seconda interessante domanda al duo SIGNORINO-LE DONNE. Sono previste QUARANTA milioni di entrate nel decennio,QUATTRO milioni l’anno per la lotta all’evasione tributaria,cifra data da Romolo DELL’ACQUA,è un obiettivo impegnativo,quasi ambizioso,potrebbe essere una terza bella domanda farsi dire quali strumenti il dirigente voglia utilizzare,forse c’è un accordo con la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle Entrate o del Territorio,altrimenti quei QUARANTA milioni sono scritti sulla carta straccia.
NOTA 1 al PIANO di RIEQUILIBRIO. Il precedente piano previde una riduzione del costo del PERSONALE,a fronte di 732 dipendenti in pensione nel decennio 2012-2022,pari a € 25.584.917,quindi un costo medio procapite di € 34.952. Dividiamo i 69 MILIONI previsti da SIGNORINO-LE DONNE per il valore medio previsto da CROCE e otteniamo 1974 dipendenti in pensione nel decennio 2014-2022, NON MI PARE POSSIBILE. Consulto il modello inviato al Ministero nel 2012,risulta un TOTALE COSTO ANNUO DEL LAVORO pari a € 80.277.241 per 1.711 dipendenti a tempo indeterminato,quindi un costo medio pro capite di € 46.918,mentre per i 239 DIPENDENTI CONTRATTISTI fu di € 16.864. Se dividiamo i 69 MILIONI per il costo medio pro capite dei dipendenti a tempo indeterminato(€46.918) otteniamo 1470 dipendenti in pensione nel decennio,anche questo numero NON MI PARE POSSIBILE. Più abbasso il costo medio pro capite,più dipendenti vanno in pensione,NON MI PARE POSSIBILE. Dando per buono la previsione di CROCE di 732 dipendenti in pensione in un decennio,dividendo i 69 MILIONI per 732 ottengo un costo medio pro capite di € 94.262,dovrebbero essere tutti dirigenti, NON MI PARE POSSIBILE. Quanto ci costa mediamente questo benedetto messinese di Palazzo Zanca? Cara Danila LA TORRE e Francesca STORNANTE dovreste chiarire con Guido SIGNORINO. NOTA SCHERZOSA per LUCCIO. Se tu dovessi continuare ad insultarmi,invece di bere alla fonte dei miei commenti,correresti il rischio verbale del GIUSTROTU in me.
Ma ti rendi conto di quanto ti rendi ricola, a forza di volere difendere l’indifendibile?
Quello di Signorino è un libro dei sogni.
Conteggia come incamerate somme aleatorie e la cui riscossione è tutto tranne che reale.
Dismette roba invendibile, di certo non al prezzo sparato nell’articolo.
Ma quando la smetterai di vendere aria fritta?
Ognuno può avere le sue preferenze, ma la tua ostinazione è penosamente ridicola.
Hai scritto di avere lavorato al Comune per anni.
Mi auguro che il tuo lavoro non sia stato alla penosa altezza dei tuoi commenti.
Dai retta a me: goditi i nipotini e fai la calza.
Smettila di scrivere stupidaggini e continua a leggere le fiabe.
George.
NOTA 2 al PIANO DI RIEQUILIBRIO. Carissime Danila LA TORRE e Francesca STORNANTE, permettetemi di fare una sintesi delle macro cifre in gioco, sia del piano di Luigi Croce che di RENATO sindaco, il confronto è utile a porre domande. RISORSE: CROCE € 438.509.611-RENATO € 463.730.000, come vedete Guido SIGNORINO e Antonio LE DONNE prevedono maggiori entrate pari a € 25.220.390. IMPIEGHI: CROCE € 392.434.481-RENATO € 432.220.000, addirittura il duo di RENATO sindaco prevede maggiori spese rispetto a quelle di Croce di ben € 39.785.520. RISULTATO DI BILANCIO: CROCE +€ 46.075.130-RENATO +€ 31.510.000, sono ambedue positivi, ma quello di CROCE è maggiore di € 14.565.130. Bisogna dire che il duo di RENATO sindaco arricchisce il risultato di bilancio con € 29.500.000 di ulteriori e incertissime RISORSE ATTIVABILI, portando il RISULTATO DI BILANCIO a € 61.010.000, risultato ambizioso, troppo per i miei gusti. Come vedete i NUMERI PARLANO, forse troppo, sono utili per porsi e porre (fastidiose) domande.CIAO
NOTA 3 AL PIANO DI RIEQUILIBRIO. E’ un obiettivo ambizioso, forse troppo ambizioso, la cifra prevista per il RISPARMIO ENERGETICO, € 43.600.000 nel decennio, € 4.360.000 annue. Immagino che l’amministrazione dettagli in una relazione tecnica il progetto di adeguamento della rete della pubblica illuminazione, da un lato per raggiungere l’obiettivo del risparmio energetico, dall’altro per eliminare le forme di inquinamento luminoso ed ambientale arrecate dalle parti obsolete della rete di pubblica illuminazione. Per quanto ne so i suddetti obiettivi possono essere efficacemente perseguiti attraverso un programma di intervento sulla rete attuale che punti a sostituire gli attuali corpi illuminanti con tecnologia innovativa (ad esempio il LED) in grado di consentire il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico attesi. Da un lato una spesa d’investimento, fatto sempre positivo, genera occupazione e nel nostro caso RISPARMIO ENERGETICO. Se fossi Consigliere Comunale chiederei di esaminare la relazione tecnica e chiederei lumi sulla previsione di spesa d’investimento per l’adeguamento della rete prevista dal Bilancio di Previsione 2014.
NOTA 4 AL PIANO DI RIEQUILIBRIO. Guido SIGNORINO e Antonio LE DONNE, hanno sicuramente più dati a disposizione di noi messinesi, infatti per GIUDIZI ATTIVI, essi sono stati conteggiati per metà al 50% e per l’altra metà per il 25% pari in totale a €95.940.000, prevedono ENTRATE nei prossimi 10 anni per € 37.590.000, €3.759.000 anno, perchè i dati a nostra conoscenza, cioè il Bilancio di Previsione 2013, nelle previsioni del Titolo 3, sono le entrate extratributarie, alla Categoria 05, dove sono previste le Risorse 511/00,511/03,511/04 e altri, relative ai giudizi attivi, sono iscritte cifre insignificanti. Anche per questa entrata l’obiettivo è ambizioso, troppo, sorge spontanea una domanda: perchè Luigi CROCE e Peppino BUZZANCA non hanno mai previsto di conteggiare queste somme, prudenza, scarsa fiducia negli uffici, o forse non ne sapevano nulla?
Carissime Danila LA TORRE e Francesca STORNANTE, le mie note di approfondimento, mettono in evidenza un Piano di Riequilibrio ambizioso, di chi è sicuro di se, ma gli interrogativi sono tanti, anche per uno come MARIEDIT, estimatore del duo di RENATO sindaco.
NOTA 5 AL PIANO DI RIEQUILIBRIO. Una delle cifre più consistenti è quella destinata alla previsione di entrata conseguente alla RIFORMA del CATASTO,20 MILIONI nel decennio, una media di 2 MILIONI anno.SIGNORINO e LE DONNE utilizzeranno il via libera della Camera alla cosiddetta delega fiscale.Uno dei punti centrali della delega fiscale è la riforma del CATASTO.I tempi previsti sono di cinque anni per attuarla,quindi siamo dentro i dieci anni del piano di riequilibrio,l’obiettivo è rivalutare gli immobili e mapparli in modo più adeguato alla realtà del mercato immobiliare.La revisione,proposta nella delega,prevede che il valore e la categoria non si basi più sul numero dei vani,ma sui metri quadrati.La rendita finale sarà poi determinata da una formula che considererà tutte le caratteristiche dell’immobile,dal valore di mercato alla sua posizione.A dire il vero la legge 311 del 2004 metteva a disposizione dei Comuni la possibilità (Messina si è sempre guardata bene di farlo) di richiedere all’Agenzia delle Entrate la revisione parziale del classamento degli immobili di proprietà privata, caratterizzate da un anomalo scostamento fra il valore medio di mercato e quello catastale.Ma c’è un ma,la delega garantisce l’INVARIANZA del gettito delle singole imposte influenzate dalla RIFORMA del CATASTO,prevedendo contestualmente all’efficacia impositiva dei nuovi valori,la modifica delle relative aliquote,delle eventuali deduzioni, finalizzate ad evitare un aggravio del carico fiscale,con particolare riferimento all’IMU. Una domanda a SIGNORINO e LE DONNE mi pare opportuna.