Per il presidente De Simone, il possibile accorpamento delle Autorità Portuali, al momento, è “aria fritta”. L’ente di via Vittorio Emanuele prosegue la sua attività e dialoga con l’amministrazione comunale sui temi caldi utili allo sviluppo della città
“Abbiamo visto il progetto del ministro Lupi così come quello più ampio della Serracchiani, ma finora non c’è nulla di concreto. E’ sicuramente giusto preoccuparsi, ma vedremo se e quando il provvedimento sarà al vaglio del prossimo Consiglio dei ministri. La logica non è chiara. Se vogliamo adeguarci all’Europa, si pensa già alle nuove strategie per il 2030”. Non si sbilancia il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, in merito al possibile accorpamento dei porti della Sicilia Orientale, al termine dell’incontro che si è svolto a palazzo Zanca, con i rappresentanti dell’amministrazione comunale. Non era questo l’argomento all’ordine del giorno. Anzi, l’Authority prosegue il suo lavoro come nulla fosse (“per il momento è tutta ‘aria fritta’” – afferma De Simone) e intensifica i rapporti con il Comune e con la Capitaneria di Porto nell’ottica di una condivisione sui temi che riguardano al contempo lo sviluppo portuale e quello cittadino.
Il tavolo tecnico sarà permanente, con l’obiettivo di appianare le divergenze istituzionali fra gli enti. In particolare fra Comune e Autorità Portuale, in contesa per l’ordinanza anti tir che includerebbe anche aree portuali di esclusiva competenza dell’Authority. La priorità è comunque quella di organizzare al meglio l’attraversamento dello Stretto per favorire la riduzione e poi, gradualmente, l’eliminazione dei tir in città. Per farlo, l’unica soluzione è la riapertura della seconda invasatura a Tremestieri e, subito dopo, l’avvio dei lavori per l’ampliamento del porto. Il primo step, a breve scadenza, consentirebbe di trasferire a sud tutti i tir, Cartour a parte; il secondo, tra qualche anno, dovrà servire a spostare lì anche le autostrade del mare ed il traffico automobilistico, risolvendo definitivamente il problema.
L’attenzione, in questo momento, è chiaramente concentrata sul secondo scivolo, la cui apertura è stata rinviata innumerevoli volte. “La ditta Scuttari – dichiara De Simone – ci ha assicurato che sta proseguendo più velocemente di quanto preventivato. La scorsa settimana, insieme al sindaco Accorinti e al comandante Samiani, abbiamo sollecitato il massimo impegno per chiudere al più presto questo problematico cantiere. Hanno mandato a lavorare anche una seconda squadra e stanno cercando di accelerare al massimo, anche a seguito delle continue pressioni da parte del sindaco”. Da Genova sono in arrivo i due pontoni che serviranno per un mini dragaggio dell’imboccatura, una volta terminati i lavori per il basamento e i micropali. L’impresa avrebbe indicato una trentina di giorni ancora per portare a termine l’opera ma De Simone non vuole più fornire date.
Toccata e fuga sulla fiera e la zona falcata. “Abbiamo concordato di mantenere aperto il quartiere fieristico – conclude il presidente dell’Authority -, nonostante io avrei preferito chiuderlo, in assenza di eventi e progetti. Siamo poi a buon punto anche per la riqualificazione di via San Raineri, dove sono stati installati i lampioni e sono previsti anche interventi di arredo urbano. Mi auguro che, con il tavolo tecnico permanente, si possano risolvere i problemi e si possa concordare il futuro di queste aree importantissime per la città”.
Autorità Portuale chiamata in causa dal Comune, anche per un altro progetto, pur se non ricadente nelle proprie aree di competenza: il nuovo lungomare di Maregrosso. “Ci è stata data la disponibilità – spiega l’assessore alle politiche del mare, Filippo Cucinotta, anch’egli presente all’incontro -. Intanto abbiamo rimosso la maggior parte dei cumuli di macerie che erano rimasti. A breve faremo due nuove demolizioni, non appena MessinAmbiente avrà rimosso alcuni fusti di residui oleosi. Stiamo valutando, insieme alla Regione, la possibilità di offrire incentivi per la delocalizzazione delle attività presenti sul demanio. Viceversa si può sempre non procedere ai rinnovi delle concessioni, ma i ricorsi sarebbero certi e i tempi si allungherebbero. Bisogna allora predisporre un piano simile a quello previsto per la nuova via don Blasco. L’assessore De Cola ha già interessato i suoi tecnici per predisporre un progetto”.
(Marco Ipsale)
.. le Autorità Portuale non saranno soppresse ma accorpate,
in modo che il loro numero sia in rapporto al territorio
in linea con gli altri paesi europei.
All’atto pratico, tutto andrà a Catania, visto che Messina è rappresentata dal nulla.
George.
il sindaco rivoluzionario dove è?? In Tibet??
Messina non uscirà mai dalla morsa dei TIR. Sicuramente ci saranno interessi così grandi che vanno oltre l’inquinamento e gli incidenti stradali
Per le sedie potete rivolgervi alla ditta con sede unica nella via all’altezza del Palazzo delle Poste.
Ma tutti questi tavoli in quali paesi li esportate?